Nel 2013, con The Last of Us, Naughty Dog settò nuovi standard per quanto concerne la narrazione attraverso il media videoludico. L’opera del team californiano rapì il cuore di milioni di giocatori attraverso una storia cruda, capace di far riflettere ma lasciando al contempo inermi e spiazzati di fronte ad eventi tanto disorientanti quanto dannatamente credibili. Il vero capolavoro di Neil Druckmann e della sua squadra fu, tuttavia, riuscire a prendere quanto di buono fatto col primo capitolo elevandone all’ennesima potenza i pregi e limando minuziosamente i difetti nel sequel. Parte II è disponibile sul mercato da oltre sei mesi e da una manciata di settimane ha anche ottenuto l’ambito premio di Game of the Year 2020.
Ci ritroviamo dunque su queste pagine per cercare di rievocare le cocenti emozioni, le viscerali sensazioni che ci hanno accompagnato lungo l’indimenticabile viaggio di Joel, Ellie ed Abby. Il tutto tramite dei nostri scatti realizzati attraverso la photo mode dei due titoli, in cui proviamo ad omaggiare lo splendido lavoro di design artistico posto in essere da Naughty Dog. Buona visione.
ATTENZIONE! Seguono pesanti spoiler su The Last of Us e The Last of Us Parte II.
Joel ed Ellie
Non è facile sintetizzare la storia di The Last of Us attraverso una manciata di scatti, tuttavia è innegabile che il focus del primo capitolo sia il rapporto tra i due protagonisti. Joel ed Ellie compiono un viaggio alla scoperta di loro stessi, conoscendosi ed imparando ad amarsi come padre e figlia. I due diventano una cosa sola, rappresentando due facce della stessa medaglia: Joel è disilluso, ha da tempo immemore perso totalmente fiducia nell’umanità ed in Ellie vede uno spiraglio di salvezza per la sua anima tormentata; Ellie, nonostante sia una ragazzina problematica, riesce ancora a provare stupore e meraviglia per ciò che non conosce, è alla scoperta del mondo ed in Joel vede la figura protettiva di cui aveva bisogno.
Il viaggio dei due è, tuttavia, destinato a finire. Una volta giunti a destinazione, il contrabbandiere ha compiuto il suo incarico e viene “gentilmente” invitato ad andar via, lasciando la piccola Ellie nelle sapienti mani delle Luci, pronte a tutto pur di realizzare una cura per l’umanità. Anche a sacrificare un’inconsapevole innocente. D’altronde è la cosa giusta da fare, no? Una singola vita in cambio di una speranza comune, una possibile salvezza per gli ultimi di noi.
Joel però non ci sta, non gliene frega proprio nulla di salvare il mondo. Lui vuole salvare soltanto sé stesso e nulla potrà mai portargli via la sua amata Ellie.
Joel compie l’ennesima strage, arrivando ad uccidere persino il determinato e coraggioso chirurgo che stava per operare la ragazzina. Nella vita, ogni azione causa una reazione ed il folle gesto di Joel ha portato morte e dolore nella vita di altre persone, perché The Last of Us ci insegna che la vita è una questione di punti di vista. Dall’altra parte della barricata c’è sempre qualcuno che agisce per le proprie ragioni, giuste o sbagliate che siano. Il chirurgo era un uomo molto amato, un punto di riferimento per la figlia Abby che in un battito di ciglia ha visto la sua vita sconvolgersi. Una morte, questa, che non rimarrà impunita, purtroppo per Joel.
La vendetta che consuma lo spirito
Anche i percorsi di Abby ed Ellie paiono speculari sotto un certo punto di vista. La prima, parte insieme ai suoi compagni alla ricerca di Joel, in quella che è a tutti gli effetti una spedizione punitiva. Abby è tormentata, traumatizzata dalla brutale fine del padre. Riesce a vendicarsi ma la morte di Joel non placa il suo strazio. Di conseguenza, Ellie parte insieme all’amata Dina in un viaggio di vendetta dal quale non tornerà mai più la stessa.
Ogni giorno trascorso alla ricerca di Abby trasforma Ellie in un’essere apatico ed insensibile, apparentemente pronto a tutto pur di portare a termine la sua missione. La ragazza comincia così un percorso di sola andata verso il deterioramento della propria anima, ormai totalmente asservita alla violenza di cui è portatrice, eliminando brutalmente chiunque si metta tra lei ed il suo fine ultimo.
Il processo autodistruttivo di Ellie si compie in una manciata di giorni, della vivace ragazzina che avevamo imparato ad amare è ormai rimasto ben poco. Nonostante si ritrovi accanto diverse persone che la amano e la sostengono, lei non fa altro che isolarsi marcendo in balìa dei suoi demoni.
Percorso di redenzione
Dall’altra parte troviamo invece una Abby che ha già consumato la sua vendetta, torturando brutalmente Joel fino ad ucciderlo davanti all’inerme Ellie. Abby scopre però a sue spese che aver portato a compimento la sua missione non l’ha liberata dai suoi tormenti, quegli incubi che la dilaniano ogni notte e che le impediscono di trovare la serenità tanto agognata.
La ragazza capisce ben presto che la ricerca spasmodica di vendetta era soltanto un’inutile ossessione, un futile e rovinoso scopo per dare un senso alla vita di ogni giorno. Adesso non basta più. Fortunatamente, uno spiraglio di luce irradia l’esistenza di Abby: l’incontro con Lev e Yara, le due Iene in fuga che con la nerboruta ragazza instaurano un rapporto di fiducia ed amicizia. Proteggere i due ragazzi diventa la priorità di Abby, che comincia così un percorso di redenzione, con lo scopo di prendersi cura della sua nuova “famiglia”.
Nel frattempo, la scia di sangue lasciata da Ellie Ellie raggiunge il suo apice. Così, Abby perde nel giro di pochi giorni tutti i suoi amici. Come se non bastasse, anche la piccola Yara va incontro ad una terribile fine, dopo aver salvato l’amato fratello. Abby e Lev si ritrovano così da soli, pronti a fuggire facendosi forza a vicenda. Prima, però, la ragazza deve chiudere i conti con Ellie..
Dopo averla scovata nel teatro, in seguito ad un feroce combattimento ha la meglio e si ritrova persino ad inveire contro Dina, intervenuta per salvare la sua amata. Fortunatamente, Lev fa ragionare la sua compagna, con un semplice sguardo, quando la ragazza in preda ad un’ira funesta, si ritrova ad un non nulla dall’uccidere Dina, incinta e colpevole soltanto di amare Ellie e di averla seguita in questo folle viaggio che ha portato soltanto morte ed agonia. Abby e Lev risparmiano le due ragazze e se ne vanno per la loro strada.
Illusoria serenità
Essendosi salvate, Ellie e Dina hanno la possibilità di ricominciare da capo costruendosi una nuova vita lontano dagli orrori a cui sono abituate. Le due ragazze si stabiliscono in una solitaria dimora in piena campagna e Dina riesce persino a portare a termine la sua gravidanza mettendo alla luce il dolce JJ.
Ellie è però tutt’altro che serena. In cuor suo arde ancora il demone dell’angoscia, è tormentata dalla visione di Joel martoriato e ucciso come una bestia al macello. Non dorme, non mangia, sfogliando il suo diario si percepisce in maniera lapalissiana come il suo stato psichico sia estremamente precario. Si giunge così ad un dilaniante pre-epilogo, con Ellie che prende la folle decisione di abbandonare Dina ed il piccolo per imbarcarsi, di nuovo, in un disperato viaggio alla ricerca di vendetta, alla ricerca di Abby.
Sangue su sangue
La ciclica spirale di violenza sta per giungere al suo culmine. Dopo un’estenuante viaggio Ellie si ritrova finalmente faccia a faccia con la sua nemesi ma non è più la Abby che conosciamo. La ragazza è in fin di vita, condannata a morte dai suoi aguzzini, un gruppo di schiavisti che nel frattempo hanno avuto la sfortuna di ritrovarsi tra Ellie ed il suo obbiettivo.
Ellie, in un momento di lucidità, salva Abby ma quando quest’ultima si appresta a fuggire in barca insieme al malridotto Lev succede qualcosa: un flash irradia i pensieri di Ellie, le torna in mente il cranio fracassato di Joel. Sembra non esserci alcuna scelta, Ellie deve portare a termine la sua vendetta per sperare di porre fine al suo inferno. Le due ragazze, stremate, cominciano una sanguinosa battaglia…
Dopo un’estenuante scontro, Ellie sta per avere la meglio. Giusto un attimo prima di porre fine alla vita di Abby, però, le appare stavolta in mente un Joel sereno, in salute ed intento a suonare la chitarra. Ellie molla la presa ed in lacrime la lascia andare, risparmiandole la vita e ponendo fine ad una scia di sangue e morte che durava da sin troppo tempo. La vendetta non porta a nulla, adesso l’ha compreso anche Ellie.
Fine?
The Last of Us Parte II si chiude con una sconsolata Ellie che torna rassegnata nella casa che condivideva con Dina. Al suo arrivo non trova però nessuno. La sua paura più grande è diventata realtà: è rimasta sola. Leggendo il suo diario ci si rende conto di quanto ella sia emotivamente distrutta, al punto da fare celati ma evidenti pensieri suicidi. Ora Ellie non ha letteralmente più niente e si incammina verso l’ignoto. La sua vita è come interrotta, a pesare come un macigno sulla sua esistenza non è tanto la morte di Joel ma la consapevolezza di aver lasciato qualcosa in sospeso. I due avevano infatti deciso di impegnarsi a risanare il loro rapporto “padre-figlia”, l’improvvisa dipartita di Joel ha impedito a ciò di accadere. Joel è morto senza essere perdonato ed Ellie questo non se lo riesce a perdonare, non si dà pace perché sa che non potrà mai più risolvere questa cosa. Questa sensazione la tormenterà a vita.