È davvero folle pensare che uno dei giochi più “demanding” in termini di hardware mai rilasciati su PC, stia per tornare sul mercato sotto forma di remastered. Una remastered che, prima del suo approdo su PC e console Xbox One e PS4 ha fatto tappa anche sulla console ibrida di Nintendo, per il solo mercato digitale.
Eppure, eccoci qui. Anno 2020. 13 anni dal rilascio ufficiale. Crysis Remastered approda ufficialmente su Switch, con una versione riveduta e migliorata dell’originale titolo Crytek. Remastered come questa sono un ottimo modo per presentare o reintrodurre i fan ad una serie e, senza dubbio, Crysis aveva bisogno di una tale reintroduzione, considerato che l’ultimo capitolo è uscito nel 2013. Nonostante i limiti dettati dall’hardware di riferimento, Crysis Remastered su Switch è un acquisto da valutare, specialmente per chi è alla ricerca di un solido FPS, genere un po’ latitante sull’ultima arrivata di casa Nintendo.
Saranno riusciti i ragazzi di Saber Interactive a compiere un nuovo miracolo, dopo l’impresa di The Witcher 3: Wild Hunt? La risposta nella nostra recensione…
Un po’ di storia…
Crysis, serie sviluppata da Crytek, ha visto la luce nel lontano 2007. Inizialmente il titolo doveva fungere da “demo tecnica” per mostrare al pubblico i prodigi tecnici del nuovo CryEngine, oltre che fornire ai fan degli FPS un balzo in avanti in termini di level design. La serie, originariamente pubblicata da EA, è passata nel dimenticatoio dopo l’ultimo capitolo – Crysis 3 – rilasciato ben sette anni fa. Questa remastered, inoltre, segna il debutto della serie Crysis su piattaforme Nintendo (una versione WiiU Crysis 3 era pianificata ma, sfortunatamente, non venne mai rilasciata).
Sul piccolo schermo di Nintendo Switch, Crysis Remastered è una vera e propria gioia per gli occhi. I ragazzi di Saber Interactive hanno fatto davvero un ottimo lavoro nel riportare, senza particolari tagli rispetto all’edizione originale, il medesimo comparto grafico dell’originale, con alcune migliorie in termini di illuminazione. I dettagli ambientali sono ottimi, il nuovo sistema di illuminazione conferisce al gioco un rinnovato “splendore” visivo, così come ogni piccolo dettaglio nel mondo di gioco, messo a punto per l’occasione. Non stiamo parlando di una semplice riedizione in HD, ma di una rimasterizzazione completa, e questo è un fattore da non sottovalutare in fase di acquisto.
Un “miracolo” tra le mani
Il Crysis originale, sebbene venga tutt’oggi ricordato per il comparto tecnico all’avanguardia, è un gioco che riuscì ad attirare consensi di pubblico e critica anche per le sue meccaniche di gameplay. Pur non trattandosi di un open world vero e proprio, il titolo Crytek lascia molto spazio al giocatore, in termini di approccio e spostamento sulle mappe di gioco, specialmente nella prima fase della campagna. Attraverso la nanotuta di Nomad, vera protagonista del titolo, potremo attivare diversi power up istantanei che, se sfruttati a dovere, ci consentiranno di ribaltare a nostro favore le sorti di uno scontro.
In termini di game design puro, la Crysis Remastered eredita alcuni problemi del titolo originale, prima tra tutti la limitata possibilità offerta dall’approccio stealth. Il problema risiede nel fatto che nel momento in cui ingaggiamo un nemico furtivamente con un’arma, veniamo immediatamente liberati dall’occultamento, svelandoci a tutti quei nemici che si trovano nelle immediate vicinanze. Si tratta di una scelta di design “invecchiata male” che, a nostro parere, avrebbe meritato un overhaul completo, a partire dall’introduzione di take down furtivi.
Console alla mano il titolo si comporta bene anche se, a parer nostro, troviamo la configurazione portatile di Switch abbastanza scomoda per questa tipologia di giochi, difetto che lo rende abbastanza limitato nel caso fossimo in possesso del modello lite della console. Giocato in modalità docked, il titolo Crytek si comporta ottimamente, dandoci così la possibilità di usufruire di controller esterni, come il Pro Controller…ben più adeguati a questa tipologia di titoli.
Nonostante un comparto tecnico all’avanguardia, se considerate le limitate possibilità hardware di Switch, il gioco – specialmente in questa delicata fase di lancio – non è esente da problemi tecnici, sia in modalità handled che docked (non abbiamo potuto provare il titolo su Switch Lite, ma l’impressione è che i problemi di frame rate ballerino siano pressoché gli stessi). Come facilmente intuibile da questo video benchmark (preso dal canale YouTube di Jansn Benchmarks) il gioco, in diverse occasioni, fatica a mantenere un frame rate stabile a 30fps, specialmente nelle situazioni video più concitate.
Trattandosi di un titolo appena rilasciato, ci aspettiamo comunque un buon supporto post lancio, specialmente in termini di patch migliorative (così com’è stato per il porting di The Witcher 3: Wild Hunt).
Concludendo…
Dopo il vero miracolo compiuto con The Witcher 3: Wild Hunt, i ragazzi di Saber Interactive portano su Nintendo Switch uno tra i titoli storicamente più “pesanti” mai approdati su PC, Crysis. Con Crysis Remastered avremo la possibilità di portare Nomad e la sua nanotuta sempre con noi, all’interno di una campagna impegnativa e divertente, capace di lasciare molto spazio al giocatore. Molti sono i problemi tecnici, in parte dettati dalle potenzialità hardware limitate della console, ma Crysis Remastered rimane, a parer nostro, il miglior FPS del catalogo Nintendo Switch.