Gli sviluppatori Guerrilla Games tentano la strada degli Action/RPG, avranno avuto successo?

Diciamoci la verità, l’attuale generazione videoludica è stata avara di produzioni nuove di zecca, specialmente per quanto riguarda il panorama dei titoli tripla A. E come biasimare le case di sviluppo: i costi di produzione sono saliti alle stelle e bastano un paio di progetti non andati a buon fine per mettere a rischio anche la software house più facoltosa.

E quindi ecco spiegato una parte dell’interesse che gravita intorno ad Horizon: Zero Dawn, un progetto nuovo di zecca ed esclusiva PS4, un open world che mescola meccaniche Action ed elementi GDR, e realizzato da Guerrilla Games, uno studio che fino ad ora aveva mostrato le sue doti solo negli sparatutto con la serie Killzone.

L’altra parte dell’interesse dietro il gioco, beh, per quella basta guardare il primissimo trailer di due E3 fa per capirlo: una rossa tutto pepe armata di arco, frecce e fantasiosi gadget, che da la caccia a dei robot dalle sembianze di dinosauri, in pratica dei “Dino-Bot”. Ecco, accostate questo termine al concetto di videogioco, aggiungete un comparto tecnico estremamente promettente e otterrete la cura definitiva per l’impotenza.

Abbiamo avuto modo di immergerci a capofitto nell’ultima attesissima esclusiva di casa PlayStation, siamo stati cacciatori e talvolta prede, raccolto centinaia di rottami ed esplorato un mondo fantastico, e finalmente siamo pronti per dirvi se il gioco è all’altezza o meno delle aspettative che si sono create nel corso degli ultimi due anni.

La Terra non è più nostra

Il mondo di Horizon: Zero Dawn lo potremmo descrivere facilmente utilizzando il termine, tanto caro agli sviluppatori di Guerrilla, “post-post-apocalittico”.

Al culmine del suo sviluppo la nostra civiltà è decaduta per motivi sconosciuti ed è tornata a uno stadio primitivo, fatto di lance, piccoli insediamenti rurali e capanne di legno. In tutto ciò la natura ha di nuovo preso il sopravvento mentre le Macchine, dei robot dalle sembianze di animali e dall’origine ignota, hanno conquistato un ruolo di primo piano in questo nuovo mondo.

Noi impersoneremo Aloy, una giovane guerriera nata nella Terra Sacra della Tribù dei Nora, una società matriarcale basata sul culto della Madre e caratterizza da ferree regole. Come se non bastassero le difficoltà del vivere in un mondo primitivo e pieno di pericoli, la nostra eroina deve fare i conti fin dalla nascita con il pesante fardello dell’essere una “Emarginata”, ovvero una persona costretta all’esilio dalla tribù per aver commesso un grave crimine.

Il perché sia stata emarginata quando era ancora in fasce così come l’identità della madre sono un mistero per Aloy, che determinata a scoprire la verità decide di affrontare e vincere la Prova, un rito dei Nora che permette ai giovani più capaci, anche agli emarginati, di diventare Audaci, un titolo che potrebbe garantirle un posto di diritto nella tribù e di svelare i misteri del suo passato.

Non procediamo oltre per evitare qualsiasi spoiler, ma vi basti sapere che questa premessa è la base delle vicende di Horizon: Zero Dawn, una trama che porta il giocatore a vivere non solo la storia di Aloy, ma anche quella di un mondo nuovo e tutto da scoprire, nonché di una minaccia da sventare. La nostra eroina, è una ragazza coraggiosa, di buon animo ma al tempo stesso dotata di una forte determinazione. Non parliamo di caratteristiche inedite per un personaggio del panorama videoludico, ma, fidatevi, Aloy ha tutte le carte in regola per conquistarsi un posticino nel vostro cuore.

Da buon RPG la storia di Horizon: Zero Dawn si dipana in maniera non lineare attraverso una sequenza di missioni principali. Nulla vieta, ovviamente, di proseguire dritti sparati per la storia e arrivare in men che non si dica ai titoli di coda, ma così si perde buona parte della ricca offerta che il gioco mette a disposizione. Le missioni secondarie, pur non proponendo sottotrame o personaggi particolarmente memorabili, sono piacevoli da affrontare e hanno il merito di far immergere ancor di più nel mondo di gioco, di apprendere interessanti dettagli sulla cultura dei Nora, dei Carja e delle altre tribù, così come altri aspetti della ricca e curata lore realizzata da Guerrilla.

I dialoghi a scelta multipla permettono inoltre di porre domande per ottenere informazioni aggiuntive dai nostri interlocutori e talvolta anche di decidere come far agire la nostra eroina di fronte a particolari situazioni. Non si tratta di scelte che hanno forti ripercussioni sulla trama ma, piuttosto, di sfumature che arricchiscono la nostra personale avventura.

Aloy: abile cacciatrice di Macchine…

Se provassimo a descrivere in poche parole il gameplay di Horizon: Zero Dawn potremmo semplicemente dire che si tratta di un titolo open world che racchiude un insieme di meccaniche fortemente ispirate a quelle di altri titoli di successo con l’aggiunta di dinosauri e animali robot. Ci sono le scalate alla Uncharted, le fasi stealth ricordano un po’ Rise of the Tomb Raider, e c’è persino un elemento molto simile alla “Vista dell’Aquila” degli Assassin’s Creed.

Tuttavia non prendete tutto ciò come una critica, tutt’altro, si tratta, paradossalmente, di un sincero complimento. Gli sviluppatori di Guerrilla Games hanno sì pescato a piene mani da meccaniche ben rodate ma va dato atto che sono riusciti ad amalgamarle ottimamente, riuscendo a creare qualcosa di nuovo e che funziona alla perfezione… O quasi, ma ci torneremo dopo.

Non potremmo iniziare a parlarvi degli elementi alla base del gameplay senza partire dalla portata principale, ovvero gli scontri con le Macchine.

Che sia chiaro fin da subito, se pensate di prendere arco e lancia e sforacchiare qualsiasi pezzo di latta vi si pari dinanzi, avete sbagliato gioco. Ogni Macchina può rappresentare un pericolo e una certa dose di strategia e pianificazione è la chiave di volta per concludere una battuta di caccia con successo e nel modo più indolore possibile. Un concetto che vale sia quando si affronta una mandria di pacifici Cervoviti che quando si ha che fare con il letale Divoratuono: in Horizon: Zero Dawn, spesso e volentieri un trionfo o un ingloriosa dipartita si determinano prima ancora di scoccare la prima freccia.

Aloy può scansionare i nemici grazie al Focus, uno speciale dispositivo della civiltà perduta, che svela le debolezze nonché le parti distruttibili delle Macchine. Queste infatti sono composte da vari componenti che potremo eliminare dall’equazione o perfino sfruttare a nostro vantaggio. Sparate con una freccia infuocata al serbatoio di un Corsiero e genererete una potente esplosione in una vasta area, distruggete il radar di uno Spazzino e questo non potrà più localizzarvi quando siete nascosti.

Non sempre però è facile distruggere i componenti di una Macchina, specialmente quando queste sono in gruppo. In questi casi allora bisogna giocare di astuzia, preparare trappole, aspettare il momento opportuno ben nascosti nell’erba alta e sfruttare i ferri del mestiere a disposizione. Oltre ad arco e lancia Aloy, infatti, può avvalersi di numerosi e ingegnosi strumenti di morte, come ad esempio un dispositivo che crea una trappola che detona quando il malcapitato di turno inciampa sul cavo che ne collega le due estremità, fionde che sparano proiettili esplosivi, e un lancia-cavi che intrappola e limita i movimenti delle Macchine.

Inoltre sfruttando proiettili elementali è possibile infliggere status alterati che aumentano notevolmente le chance di vittoria. Riempite di frecce incendiarie un nemico e questo subirà danni nel tempo, congelatelo e gli farete più male del solito (utile specialmente per i bestioni più grossi o per distruggere velocemente parti vitali), fulminatelo e andrà in corto circuito per un breve lasso di tempo.

Insomma, dalla pianificazione fino all’azione vera e propria, i combattimenti con le Macchine di Horizon: Zero Dawn sono esaltanti, mai scontati ma, soprattutto, estremamente divertenti da affrontare.

Purtroppo lo stesso non si può dire per gli scontri con gli avversari umani. Spesso questi sono caratterizzati da sezioni stealth piuttosto basilari: ci si nasconde nell’erba alta, si lanciano sassi per attirare o allontanare un nemico dalla propria posizione, si eseguono uccisioni silenziose avvicinandosi di soppiatto al malcapitato di turno. Nulla di nuovo rispetto a quanto visto in tante altre produzioni. Ma non è questo il problema, quanto piuttosto il fatto che queste sezioni, pur non essendo assolutamente da buttare, non sono all’altezza della sfida e del divertimento offerto dalle minacce robotiche del gioco.

A differenza delle coriacee Macchine, basta infatti una silenziosa freccia in mezzo agli occhi per far fuori i nemici umani, contraddistinti tra l’altro da un’ intelligenza artificiale alquanto limitata. Possiamo passare sopra il fatto che siano tutti orbi, ma davvero non riusciamo a capire per quale assurdo motivo le guardie non suonino quel maledetto allarme al tredicesimo cadavere scovato nella stessa area.

Per fortuna queste fasi sono presenti in un numero decisamente inferiore rispetto agli scontri con le Macchine, che rimangono la portata principale dell’offerta videoludica.

… e provetta rottamatrice

Passando agli elementi ruolistici di Horizon: Zero Dawn, Aloy guadagna punti esperienza completando quest e attività secondarie o semplicemente abbattendo Macchine e animali. Ad ogni nuovo livello ottenuto, aumentano i punti salute massimi e si riceve un punto abilità, spendibile in uno dei tre rami a disposizione: cacciatrice, audace e raccoglitrice. Ognuno di essi garantisce ad Aloy l’apprendimento di nuove abilità, come ad esempio una sorta di “Bullet Time”, o di ottenere benefici di vario genere, come l’incremento di oggetti e risorse ottenuti dalle carcasse dei nemici.

E a proposito di “risorse”, c’è tutto un sistema di crafting di vitale importanza nell’economia di gioco. È possibile (e necessario) fabbricare ogni singola munizione, trappola e pozione attraverso gli appositi menù, utilizzando le risorse ottenute dalle piante o cacciando macchine e animali. Alcune di esse saranno necessarie anche per ottenere i pezzi più pregiati in vendita dai mercanti che spesso non si accontentano dei soli frammenti di metallo, la primitiva valuta del gioco, oppure per fabbricare borse più capienti per trasportare più oggetti.

Inoltre potremo scegliere l’equipaggiamento della nostra eroina, seppur le opzioni siano piuttosto limitate. Per ogni tipologia di arma e di abito infatti non esistono numerose varianti, anzi solitamente ce ne è solo una per ogni grado di rarità (non comune, raro e molto raro). Esiste la possibilità di potenziare l’equipaggiamento attraverso dei moduli di modifica, ma bisogna sempre sperare in drop fortunati dai nemici, visto che non ne potremo creare di personalizzati di nostro pugno.

Horizon: Zero Dawn non ha né punta ad avere una componente ruolistica profonda, ma piuttosto gli sviluppatori hanno optato per un sistema più semplice e al tempo stesso funzionale alle meccaniche action del titolo. Una scelta assolutamente comprensibile, tuttavia è innegabile che un pizzico di stratificazione in più avrebbe decisamente giovato al tutto, magari dando maggiori alternative per personalizzare Aloy in base al proprio stile di gioco.

Una gioia per gli occhi

Fin dall’annuncio Horizon: Zero Dawn ha mostrato i muscoli di un comparto tecnico assolutamente promettente. Sinceramente quanto visto su schermo supera perfino le nostre più rosee aspettative, anzi volendoci sbilanciare è la cosa più impressionante vista sulla console di casa Sony fin dai tempi di Uncharted 4.

Il mondo di gioco è vasto, ricco di dettagli e il ciclo giorno/notte può avvalersi di un sistema di illuminazione di ottima fattura. E tralasciando l’elevata qualità delle texture, l’open world realizzato da i ragazzi di Guerrilla stupisce per la cura maniacale e la direzione artistica sublime.

Dal punto di vista delle prestazioni siamo altrettanto soddisfatti. Abbiamo giocato la versione definitiva di Horizon: Zero Dawn su PS4 Pro (le immagini nell’articolo provengono proprio da questa versione) avvalendoci di uno schermo Full HD. Non abbiamo notato cali di framerate evidenti, neppure nelle sequenze più concitate. Coloro in possesso di PS4 standard, comunque, non verranno delusi: abbiamo provato il gioco anche sul vecchio modello dell’ammiraglia di Sony e siamo rimasti colpititi in positivo anche da questa versione.

Il doppiaggio in Italiano si assesta su buon livelli, tuttavia non tutti i personaggi godono di un’interpretazione convincente, specialmente quelli di secondo piano.

Abbiamo notato qualche piccola imprecisione nelle collisioni e qualche sporadico caso in cui il labiale era fuori sincrono con il sonoro, ma, considerando che abbiamo giocato senza la patch che verrà pubblicata al day one, siamo convinti che queste piccole sbavature saranno prontamente risolte.

Per quanto riguarda la longevità sappiate che la main quest richiede almeno 20 ore per essere portata a termine, ma le numerose missioni e attività secondarie, possono aumentare a dismisura questa stima. Tra queste, le più divertenti sono sicuramente l’esplorazione dei Calderoni, luoghi misteriosi da cui provengono le Macchine, e le prove dei Terreni di Caccia, ovvero delle sfide a tempo dove viene messa a dura prova la rapidità e l’abilità del giocatore. Non mancano poi numerosi file audio, filmati, documenti e cimeli da collezionare, con la duplice utilità di scoprire nuovi dettagli sulla civiltà perduta e ottenere laute ricompense dai mercanti.

Concludendo…

Realizzare un nuova IP è sempre una sfida e in tal senso Guerrilla Games ha dato una grande dimostrazione di forza con Horizon: Zero Dawn.

Il mondo di gioco è stupendo, le Macchine sono avversari tosti e formidabili tanto quanta la soddisfazione nel riuscire a buttarli giù, Aloy è un personaggio riuscito così come la lore del mondo di gioco. È vero, gli scontri con gli umani non sono della stessa, ottima, fattura e gli elementi ruolistici potevano essere approfonditi ulteriormente, ma nel complesso Horizon: Zero Dawn si è dimostrato una delle migliori esclusive del parco titoli di PS4 nonché uno dei giochi più interessanti di questo 2017.

CI PIACE
  • I combattimenti contro le Meccaniche sono ben realizzati e divertenti…
  • Graficamente e artisticamente sontuoso
  • Rimarrete affascinati dal mondo di gioco
NON CI PIACE
  • … quelli contro gli umani un po’ meno
  • L’aspetto ruolistico poteva essere approfondito leggermente di più

 

Conclusioni

Realizzare un nuova IP è sempre una sfida e in tal senso Guerrilla Games ha dato una grande dimostrazione di forza con Horizon: Zero Dawn.Il mondo di gioco è stupendo, le Macchine sono avversari tosti e formidabili tanto quanta la soddisfazione nel riuscire a buttarli giù, Aloy è un personaggio riuscito così come la lore del mondo di gioco. È vero, gli scontri con gli umani non sono della stessa, ottima, fattura e gli elementi ruolistici potevano essere approfonditi ulteriormente, ma nel complesso Horizon: Zero Dawn si è dimostrato una delle migliori esclusive del parco titoli di PS4 nonché uno dei giochi più interessanti di questo 2017.

8.8Cyberludus.com

Articolo precedenteAl via Let’s Play. A Roma dal 15 al 19 marzo
Prossimo articoloSvilupparty 2017

E tu che ne pensi? Facci conoscere la tua opinione!