Perfect Universe: casual, con carattere
Personalmente, ho sempre considerato i videogiochi “casual” quali prodotti concepiti per un approccio spensierato e in ottica passatempo, nonché per sessioni di gioco “toccata e fuga”, logicamente non caratterizzati da comparti artistici particolarmente curati o ispirati, in favore invece di una serie di meccaniche di gioco perfettamente oliate e capaci di risultare sempre coinvolgenti oltre che (soprattutto) additive. Questo fino a oggi.
Ora, i casi sono due: o mi sono sempre sbagliato, o qualcosa sta cominciando a cambiare. A farmi venire questo dubbio ci ha pensato Will Sykes Games, che con il suo titolo d’esordio, Perfect Universe, ha deciso di rimescolare le carte in tavola.
Fuga dalla realtà
Perfect Universe mette in mostra un mondo volutamente e fieramente astratto, essenziale e pacato, leggero come una piuma in virtù dell’assenza di gravità. Un universo delineato e formato unicamente dai contorni degli elementi che lo compongono, ove i microcosmi più inaspettati si alternano mediante scenari figli, con ogni probabilità, di una mente incapace di accontentarsi della realtà che la circonda. Tra curiose piattaforme, strani marchingegni, labirinti, palazzi, alberi e mari aleggia un’atmosfera unica, surreale e sospesa nel nulla, capace di richiamarci a sé avvolgendoci con i suoi temi musicali impalpabili eppure così profondi, arrivando a comunicarci un senso di grande tranquillità ed equilibrio.
La situazione, come già anticipato poco sopra, è quanto mai singolare, poiché questo “mondo” di gioco, “riempito” con una degna storia, potrebbe tranquillamente costituire una splendida ambientazione per una valida avventura narrativa. Ma Perfect Universe è tutto fuorché un’avventura narrativa: siamo da tutt’altra parte. Che si tratti del primo passo di un percorso capace di condurre un intero genere videoludico verso nuovi orizzonti? Chissà. Dovremo certamente attendere qualche anno per scoprirlo.
Quello che è certo è che dal punto di vista artistico non si possono che fare vividi complimenti a Will Sykes Games, poiché quanto messo su schermo con Perfect Universe è qualcosa di semplicemente bello. Davvero bello
La scatola dei giochi
Parlando concretamente, l’offerta complessiva di Perfect Universe include tre modalità di gioco dedicate al giocatore singolo, in aggiunta a una quarta appositamente pensata per il multiplayer.
Per quanto riguarda le prime, rispettivamente denominate “Luna perfetta”, “Vita lunare” e “Luce delle stelle”, dovremo cimentarci ora nella raccolta di diamanti nei panni di un giovane ragazzo, ora nell’aiutare un bizzarro essere vivente di origine aliena nella sua “caccia” alle foglie, quindi nella guida di un razzo, alla ricerca di fuochi d’artificio. Il tutto facendoci beffe della forza di gravità. Tre differenti features di gioco per un totale di ben 70 “prove a tempo” della durata media di mezzo minuto l’una: ogni volta, portata a termine la raccolta dei sette oggetti, riceveremo un punteggio che va da uno a tre in relazione al tempo impiegato. Ecco dunque la natura casual e arcade del titolo, contraddistinta da una forte impronta trial and error, per un’alchimia di elementi sicuramente non innovativa, ma comunque capace di offrire divertimento sin dai primi istanti di gioco. Il livello di difficoltà, come facilmente prevedibile, si attesta entro gli standard della categoria, con scenari il cui completamento (con il punteggio minimo!) risulta alla portata di tutti. Per quanto concerne poi i sei mini-giochi contenuti nella modalità “Giornata sportiva”, si segnala un approccio inevitabilmente differente, non più improntato sul cronometro e sulla divisione in livelli, bensì sul punteggio in partite uniche, in pieno spirito multiplayer. Potremo così scegliere tra golf, pallavolo e palla avvelenata, singolari match di football alla guida di razzi, gare di velocità e, infine, curiose competizioni scoppia-palloncini, per un massimo di quattro giocatori partecipanti rigorosamente in locale. Trattasi di una feature di gioco assai gradita e sicuramente capace di aggiungere parecchia sostanza al titolo, a patto di essere fruita in compagnia di amici o in famiglia, poiché se deciderete di giocare contro l’I.A, questi sei piacevoli giochini vi annoieranno molto già durante i primissimi minuti.
Concludendo…
L’esordio di Will Sykes Games è senza alcun dubbio positivo.
Perfect Universe, pur essendo un prodotto casual e “leggero”, riesce senza troppa fatica a conquistare il suo piccolo spazio, distinguendosi da innumerevoli concorrenti presenti sul mercato grazie a un comparto artistico indubbiamente ispirato e a un’atmosfera di gioco quanto mai sorprendente. Tuttavia, forti sono i dubbi inerenti la “tenuta” del titolo sulla distanza: con ogni probabilità, infatti, stiamo parlando di un prodotto che faticherà a mantenersi interessante superate le prime ore di gioco. In funzione di questo, dobbiamo ritenere il prezzo proposto (circa 10 euro) non sufficientemente aggressivo.