Un tie-in a mattoncini

I ragazzi di Traveler’s Tale, a tre anni di distanza dall’ultimo capitolo della serie, hanno deciso di tornare a riabbracciare l’immenso e affascinante universo Marvel, incentrando interamente la loro ultima avventura sugli avvenimenti delle due pellicole cinematografiche, dedicate agli – ormai osannati – Avengers. Riprendendo in toto trame e script dei film The Avengers e The Avengers: Age of Ultron di Joss Whedon (con incluse brevi sezioni giocabili dei vari Iron Man 3, Thor e Captain America: The Winter Soldier), gli esperti di TT Games sono riusciti a riproporne, per l’ennesima volta, un vero e proprio tie-in .

Basterà la solita formula collaudata, proposta da ogni capitolo firmato Traveler’s Tale, a rendere LEGO Marvel Avengers un titolo memorabile per tutti gli appassionati?

Scopriamolo insieme in questa recensione. Buona lettura!

Una formula oramai collaudata… anche troppo!

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Alla scorsa Gamescom abbiamo avuto l’occasione di provare la nutrita line up dei titoli Warner Bros in uscita nei mesi successivi alla fiera, tra cui l’oggetto della recensione di oggi: LEGO Marvel Avengers. Dopo il buon debutto di Mad Max, aspettavamo con una certa trepidazione l’arrivo di LEGO Dimensions, titolo che però, per motivi a noi ancora ignoti, non è stato mai rilasciato sul mercato nostrano. Un vero peccato considerato il grandissimo successo che i toy to life game stanno avendo sul territorio italiano con i vari Skylanders e Disney Infinity.

LEGO Marvel Avengers è un titolo che fa dell’immediatezza e del divertimento i suoi due punti cardine… o almeno ci prova.

Considerate le ottime basi già proposte da titoli come LEGO Batman 3 o LEGO Marvel Super Heroes, come è solo possibile immaginare un fallimento del titolo?
A dirla tutta, LEGO Marvel Avengers non è affatto il titolo divertente e vario che ci saremmo aspettati, per diverse ragioni.

Punto primo: zero innovazioni.

Sia chiaro, non intendo denigrare in alcun modo la validissima formula di gameplay proposta dai ragazzi di TT Games che, seppur non priva di difetti, in questi anni è riuscita a portare su console e PC apprezzabili avventure per grandi e piccini. Quello che non ci piace è l’evidente mancanza “di voglia” del team di portare ad un livello superiore le collaudatissime meccaniche della serie, cercando in qualche modo di svecchiare una formula che ormai non ha più nulla da offrire ai videogame dell’universo LEGO. Abbiamo avuto modo di evidenziare questo difetto in sede di recensione per LEGO Batman 3,  titolo valido ma in qualche modo “bloccato” dall’immobilismo creativo degli sviluppatori. Scelta comprensibile considerate le vendite ma, a conti fatti, poco apprezzabile sul fronte qualitativo.

Punto secondo: la mancanza di sfida.

Una mancanza totale di sfida e la ripetitività di situazioni fin troppo simili tra loro rendono LEGO Marvel Avengers uno tra i titoli più noiosi e macchinosi degli ultimi tempi, difetti che – ahinoi – risultano evidenti anche nella componente multigiocatore (coop) del titolo.

Punto terzo: che fine ha fatto lo humour?

Le stesse cutscene, capaci nei precedenti capitoli di strappare qualche risata, in LEGO Marvel Avengers ci sono parse estremamente forzate, e addirittura poco sensate, in molteplici occasioni, a dimostrazione del fatto che il team sembra aver esaurito la propria carica creativa.

Peccato.

Sebbene i difetti evidenziati possano far trasparire una completa bocciatura del titolo, in realtà il risultato è meno tragico del previsto. LEGO Marvel Avengers è un titolo tutto sommato sufficiente. La mole di contenuti impressionante, ad esempio, è una caratteristica capace di attrarre qualsiasi appassionato di fumetti o cinecomics Marvel. Parliamo di circa 200 personaggi giocabili e della solita marea di collezionabili sparsi sia nei livelli di gioco sia nella Manhattan open world, carica di decine di sub quest e veicoli.

La longevità del titolo si attesta intorno alla decina di ore, necessarie al completamento dei livelli principali, a cui ovviamente si vanno a sommare quelle necessarie al ritrovamento dei vari collezionabili.

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Pura classe LEGO

Non molto da dire sul comparto grafico. Il motore proposto dal team di Traveler’s Tale si presenta su console con la medesima solidità che aveva contraddistinto i precedenti capitoli della serie, proponendo il solito coloratissimo roster di personaggi e ambientazioni, caratterizzati in puro stile LEGO… anche se, in questo caso, il riciclo di asset dal precedente LEGO Marvel Super Heroes ci è parso piuttosto evidente.
Buono anche il doppiaggio – in lingua italiana – che riprende in parte quello originale già gustato nelle due pellicole cinematografiche, così come la godibilissima soundtrack, capace di enfatizzare a dovere le scorribande dei nostri supereroi preferiti.

Concludendo…

LEGO Marvel Avengers non è il titolo TT Games che ci saremmo aspettati. Il gioco cade vittima della ridondanza di una formula di gameplay che negli anni passati ha fatto la fortuna della serie. La mancanza di innovazione, di sfida e di situazioni capaci di divertire rendono LEGO Marvel Avengers un titolo estremamente noioso da giocare.
Tuttavia un’ottima mole contenutistica ed i continui richiami alle pellicole cinematografiche sono due fattori che rendono i gioco appetibile per i fan sfegatati dei fumetti Marvel, o per chi ormai non riesce più a fare a meno dei titoli targati LEGO.

Ne vale la pena? A voi la scelta!

https://www.youtube.com/watch?v=FJrGmo_BEXY

CI PIACE
La solita immediatezza e mole di contenuti che, da anni, contraddistingue i titoli LEGO.
NON CI PIACE
La presenza di gag eccessivamente forzate, una mancanza reale di innovazioni e la ripetitività di situazioni rendono questo titolo il "LEGO-game" meno riuscito di tutti.
Conclusioni
La torre di LEGO inizia a traballare, basta poco per far crollare l'intera struttura.
6Cyberludus.com
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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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