Un nuovo inizio per uno dei titoli più interessanti usciti su PS Vita
La PS Vita ha vissuto il suo periodo di massimo splendore proprio a ridosso del debutto, grazie a vari titoli first party di qualità – come Wipeout e Uncharted l’abisso d’oro – e tanti altri derivati da grandi successi su Playstation 3. Tra i titoli pubblicati nei primi mesi di PS Vita c’era anche Gravity Rush, un’avventura completamente originale caratterizzata da un utilizzo della fisica assolutamente brillante, in associazione con le caratteristiche uniche dell’handheld di casa Sony. Cancellato il secondo capitolo a causa delle scarse vendite della PS Vita, Sony ha fortunatamente deciso di dare un’altra possibilità al titolo sviluppato da Project Siren, pubblicando una versione rimasterizzata su Playstation 4 e promettendo così di proseguire la serie sulla console ammiraglia. Personalmente non riesco proprio a farmi andare giù questa moda dei remaster, perché se da un lato hanno l’aria di essere l’espressione, nemmeno tanto velata, di mere necessità commerciali, dall’altro generano un radicale appiattimento della spinta creativa alla base dello sviluppo di contenuti originali. Nel caso di Gravity Rush il discordo è differente, e il suo approdo nel parco titoli di PS4 è un’ottima notizia per tutti i giocatori perché, diciamolo subito, si tratta di una straordinaria avventura che vale assolutamente la pena di giocare.

Piega la gravità a tuo piacere
La storia ha inizio con una ragazza che si risveglia nei sobborghi di una città, senza alcuna memoria della sua vita passata e sul perché si trovi lì. Ben presto Kat, questo il nome della protagonista della storia, capisce di possedere dei poteri e fa la conoscenza di uno strano gatto, Dusty, che l’accompagnerà per tutta l’avventura. Nel lento evolversi della vicenda, risulta molto semplice immedesimarsi con il personaggio principale, perché la sensazione di spaesamento e i continui tentativi di decifrare non solo il destino di Kat, ma anche quello della splendida Hekseville, entrano a far parte della logica del giocatore che si pone le stesse domande della protagonista. Hekseville è una cittadina sospesa nel vuoto che possiede tutti i tratti tipici dello steampunk, con tecnologie “a vapore” (in questo caso troviamo dei cristalli viola) che alimentano ingranaggi, ruote, ponti sospesi e persino mezzi di locomozione come treni e dirigibili. A chiudere questo affresco troviamo, infine, una moltitudine di personaggi folli e fuori da ogni schema convenzionale che ci proporranno missioni di ogni tipo. L’obiettivo della giovane shifter, così vengono chiamati coloro che hanno capacità simili alla protagonista, sarà quello di eliminare la minaccia dei Nevi, dei mostri informi di colore nero, e recuperare alcuni quartieri della città scomparsi nel nulla.

La storia, raccontata attraverso una sequenza animata a fumetti, è ancora fresca e interessante anche su Playstation 4. Una volta liberi di vagare per la città avremo la possibilità di mettere le nostre doti a disposizione dei cittadini in missioni secondarie, sfide e missioni principali. La dinamica di gioco mi ha trasportato per diverse ore in un turbinio di avvenimenti dove l’unico pensiero è stato: “Adesso cosa succede?”. Le abilità di Kat di manipolare la gravità sono impiegate in un modo significativo, che evidenzia il fascino intrinseco dei poteri in dotazione alla protagonista. Attraverso la pressione del tasto R1 è possibile manipolare la gravità, dopodiché si può volare da un punto all’altro della mappa fino a quando il potere si esaurisce. Ci vuole un po’ di tempo per riuscire a padroneggiare con disinvoltura questo potere e sfruttarlo per muoversi e per attaccare i Nevi, ma l’allenamento è ripagato da una libertà di movimento sorprendente, che permette di apprezzare sia il gameplay che gli scenari di gioco. Per accresce la durata dei poteri ed acquisirne di nuovi basta raccogliere le gemme viola sparse per i vicoli, i tetti e le fogne di Hekseville, oppure completare le missioni secondarie e le sfide offerte dal gioco. Benché queste ultime non aggiungano nulla alla trama del gioco, vale sicuramente la pena di investire un po’ di tempo al di fuori della storia principale. In questo modo potrete apprezzare i tocchi di classe nascosti nelle storie della città e dei singoli personaggi, comprendere meglio la società di Hekseville e, pian piano, scoprire cosa è accaduto prima dell’arrivo di Kat.
L’essere in grado di planare senza sforzo attraverso l’aria, e scivolare lungo ogni superficie con facilità, è un aspetto chiave dell’esperienza in Gravity Rush, che si riflette anche nelle meccaniche di combattimento contro i malvagi Nevi. Rispetto alla controparte per PS Vita, questa versione di Gravity Rush si comporta decisamente meglio sia nei movimenti a mezz’aria, affidati agli stick analogici, sia durante i combattimenti, che risultano meno macchinosi e goffi, forti di meccaniche che permettono maggiore precisione. L’unico aspetto che sembra non essere cambiato è quello relativo al trasporto degli oggetti, che continua a risultare impreciso e difficile da gestire con disinvoltura, colpa di una telecamera non sempre perfetta e di un potere che poteva essere reso più funzionale. In linea di massima, questo dettaglio non rappresenta un vero e proprio problema, ma quando ci si trova ad affrontare sfide e missioni a tempo, il difetto in questione può costare secondi preziosi.
Gravity Rush Remastered non si presenta soltanto con una grafica “rimpolpata” e un gameplay adattato alle funzioni del DualShock 4, ma propone anche tutti i contenuti rilasciati a pagamento su PS Vita. Questi contenuti, oltre a contenere tre costumi alternativi, ampliano la storia del gioco con sei nuove missioni e altrettanti sfide con relativi trofei. Considerando la mole di sfide, missioni secondarie e quant’altro, la longevità del titolo è più che appagante, e il trofeo di platino costerà al giocatore medio almeno una ventina d’ore. Ad arricchire, infine, questa edizione ci pensa una gallery con oltre 600 foto di bozze preliminari, artwork e una serie di disegni sulla progettazione di Hekseville e dei personaggi principali.

Come turisti in un mondo sconosciuto
Con Gravity Rush Remastered, il team Bluepoint Games – che ha anche gestito la trasposizione di Uncharted: The Nathan Drake Collection lo scorso anno – ha tirato fuori dal cilindro un altro capolavoro. La qualità è tale che gioco sembra esser stato sviluppato direttamente su PS4, merito di un frame rate inchiodato a 60 FPS che annulla i difetti grafici della controparte per PS Vita e rende più fluidi gli spostamenti in assenza di gravità. La colonna sonora di Kohei Tanaka si fa notare per i suoi ritmi incalzanti e le sue melodie orchestrali e jazz che consentono di immergersi fino alle orecchie nell’universo di gioco. Tutto considerato, Gravity Rush Remastered non solo fornisce un nuovo punto di riferimento per i titoli d’azione su PS4, ma apre la strada per lo sviluppo del seguito, già annunciato e previsto per la fine dell’anno.
Concludendo…
L’impegno dimostrato dagli sviluppatori nella rimasterizzazione di Gravity Rush da PS Vita a Playstation 4 è veramente notevole, e permette ora di ammirare questa piccola perla in tutto lo splendore dell’alta definizione sull’ammiraglia Sony. Gravity Rush offre una storia coinvolgente, un gameplay unico nel suo genere e un’ambientazione che richiama tutta la letteratura e la cinematografia di un genere fantasy che a tratti ricorda l’estro visionario di grandi maestri come Hayao Miyazaki. Gravity Rush Remastered mantiene tutta la freschezza e l’originalità mostrate quattro anni fa sulla console portatile di Sony e merita assolutamente un posto nella vostra collezione su PS4.