Quando ho incominciato a catturare creature virtuali e farle combattere in una rivisitazione puccettosa nonché politicamente corretta degli scontri clandestini tra animali ero un allenatore imberbe. Ricordo i numerosi errori figli della fretta di andare avanti nel gioco anziché perdermi tra i menù valutando accuratamente punti di forza e debolezze dei miei mostri tascabili. Ricordo intere giornate con gli amichetti tra scambi e battaglie avvenute rigorosamente attraverso cavetti di collegamento tra le i due Gameboy. Ricordo anche un centinaio d’ore di gioco totali, il titolo di Campione, un pokédex contenente 150 voci e una profonda sensazione di compimento. Invizimals: L’Alleanza è, senza girarci troppo intorno – purtroppo o per fortuna – un videogioco a metà strada tra Pokémon e le App ludiche per dispositivi mobili che sfruttano la realtà aumentata. Più la seconda che la prima, il nuovo capitolo della serie Sony approdato su PlayStation Vita costringe il giocatore a rivivere il suo passato come se non lo avesse visto con i propri occhi.
Acchiappali tutti!
Incominciata la modalità Storia ci ritroviamo subito nei panni di noi stessi: il protagonista di Invizimals è il giocatore che tiene in mano la console portatile Sony, l’unico apparecchio in grado di rilevare la presenza delle omonime creature digitali nonché mezzo di comunicazione con un gruppetto di ricercatori. Lo scienziato capo, Kenichi Nakamura, si occupa di studiare, catalogare e proteggere gli Invizimals e per questo motivo ci affiderà una missione che – manco a dirlo – consiste nel catturarli tutti e 150 e in seguito farli combattere.
Tralasciando la trama parecchio banale, stereotipata, priva di qualsiasi originalità e narrata attraverso filmati con attori in carne ed ossa che sembrano usciti da un film live action giapponese di serie B, l’ultima fatica di Novarama è suddivisa in tre fasi distinte, ripetute ad oltranza: espansione del Villaggio, cattura dell’Invizimal di turno e battaglie nell’Arena di combattimento.
Il Villaggio rappresenta la base operativa che siamo chiamati a gestire. Durante l’avventura dovremo infatti costruire una serie di edifici poiché il relativo completamento aprirà la strada a nuove opzioni e meccaniche di gioco. Il primo di questi, il Portale Ombra permette di avviare le fasi di cattura degli Invizimals (sia nuovi che già presi); nell’HoZtel mostra il catalogo di creature scoperte, evidenziandone caratteristiche, affinità elementali e mosse offensive; nel Mercato possiamo comprare e vendere i nostri beniamini e i Vector (oggetti consumabili offensivi e difensivi da impiegare durante gli scontri) a suon di Scintille, la valuta del gioco. Ciascun edifico è accomunato da una fase preliminare di costruzione, uno dei tantissimi minigiochi presenti che consiste nell’assemblare un puzzle tridimensionale raffigurante il modello del fabbricato entro un tempo limiti sfruttando i controlli tattili di PS Vita.
Tigershark, scelgo te!
La cattura degli Invizimal è la parte che sfrutta maggiormente la realtà aumentata attraverso la telecamera di Vita, così da farli rivivere su qualsiasi superficie di casa nostra: tavoli, pavimenti e quelle carte AR – all’apparenza inutili – fornite assieme alla console. In ogni caso è sempre meglio disporre di un ambiente ben illuminato, sebbene la telecamera PS Vita si comporti egregiamente persino in condizioni di bassa illuminazione, senza che l’esperienza globale ne esca penalizzata.
È necessario innanzitutto “individuare” il mostriciattolo invisibile, con metodologie che variano a seconda della specie: alcune volte dovrete inseguire un cerchio colorato sullo schermo, altre produrre rumore urlando al microfono oppure rimanere immobili per pochi secondi. Una volta che l’Invizimal è apparso si passa al minigioco di cattura. Gli sviluppatori catalani hanno infatti dato fondo a ogni possibilità d’interazione con l’hardware Sony. Ne esistono molteplici, come ad esempio una variante di “1, 2, 3… Stella!”, una corsa ad ostacoli contro il tempo o duelli veri e propri nel quale ci viene chiesto di picchettare in continuazione col dito sullo schermo schivando al contempo i proiettili d’energia della creaturina ribelle.
Se da un lato i minigiochi rappresentano dei piacevoli cambiamenti del gameplay, spezzando l’onnipresente monotonia di fondo, dall’altro risultano piagati da un sistema di controllo impreciso e poco reattivo che non mancherà a volte di sfociare in momenti di frustrazione e nervosismo. Caricamenti, attese e ancora caricamenti, rendono la cattura di un Invizimal selvaggio una fatica non direttamente proporzionale al premio ricevuto.
L’impiego della realtà aumentata rappresenta ciò che distingue in positivo Invizimals da un gioco della serie Pokémon, ma non si può dire altrimenti per i combattimenti tra mostriciattoli. Novarama ha optato infatti per battaglie in tempo reale sulla falsariga dei beat’em’up anziché scontri a turni in salsa GdR. Lo scopo però resta il medesimo: ai comandi di uno o due Invizimal dovremo sbaragliare quelli avversari impiegando una serie di quattro attacchi (uno potente, uno veloce e due standard, tutti variabili a seconda della specie e dell’elemento affine della creatura) in grado di ridurre l’energia dei nemici oltre che intaccare pesantemente la nostra resistenza fisica. A ben poco serve la possibilità di parare i colpi o utilizzare i Vector: ben presto vi accorgerete che è sufficiente tamburellare come dei forsennati sui pulsanti per spammare attacchi in successione nella speranza di centrare l’hitbox delle creature o sfruttare collisioni fortuite così da vincere l’incontro. Sempre che il sistema di controllo non ci ostacoli, s’intende. Non aiuta neppure la debole componente ruolistica a donare profondità strategica alle battaglie. Certo, il livello di esperienza e l’evoluzione (sono possibili sino a tre fasi di avanzamento) aiutano ma non risultano mai decisivi ai fini del combattimento.
Robaccia incapace di sollevare l’entusiasmo di chi predilige un approccio tattico e tecnico agli scontri. Eppure quando la CPU inizia a mostrare tutti i suoi limiti possiamo sempre rifarci con il multiplayer, locale sino a quattro giocatori oppure online dal netcode stabile e senza alcun lag.
Conclusioni
Deve esserci pur qualcuno che, per quanto possa sembrare strano, non ha mai toccato un episodio di Pokémon o anche solo uno dei vecchi Invizimal. Per quel qualcuno i modelli poligonali e l’estro nel character design degli Invizimal potrebbero attirare e convincere; chissà, forse potrebbe addirittura trovare piacevoli i filmati d’intermezzo, così come il buon doppiaggio in lingua italiana. E magari riuscirebbe persino ad apprezzare i tantissimi – pure troppi – minigiochi, senza annoiarsi a ripeterli centinaia di volte: perché Invizimals, se non lo conosci, non dovresti evitarlo. Quel qualcuno si divertirà un sacco, beato lui.