Per i tempi che corrono oggi e l’esponenziale rilevanza dei titoli indie nel panorama videoludico, il passo da Steam a dispositivi mobile è davvero breve. Tuttavia, delle volte capita anche di assistere al passaggio contrario, che vede un prodotto pensato per smartphone e tablet approdare sulla piattaforma Valve a disposizione di tutti i pc gamers. L’ultimo grande rappresentante di questa categoria è Vector, un arcade a scorrimento orizzontale sviluppato da Nekki. Dal 2002 ad oggi, il team russo ha accumulato una serie di successi in più aree, dai social games ai free-to-play su browser, portando gli sviluppatori a migliorarsi continuamente e lanciarsi in nuove sfide. Vector è proprio questo, una sfida basata su concept non nuovi del mobile entertainment, ma con una caratteristica che lo rende unico: è parkour-based.
Vector è un gioco basato sul semplicissimo gameplay dei runner characters, col protagonista sempre in movimento in un ambiente 2D in cui può saltare, accovacciarsi o interagire con qualche elemento dello scenario. Nel mondo mobile abbiamo diversi esempi, tra cui Rayman Jungle Run, il simpaticissimo Granny Smith ed il predecessore di Vector stesso, ovvero Sticky Run. Prima di addentrarci nella scoperta di tutte le sfaccettature del gameplay, ogni gioco che si rispetti ha almeno un accenno di storyline, e Vector non fa differenza. Il contesto sociale che fa da background alle "vicende" è determinato dalla forte oppressione delle idee e dei diritti umani, in cui la libertà di espressione è praticamente inesistente. Probabilmente la scelta di questo intreccio non è casuale, e tutto lascia pensare che sia stato plasmato interamente sul gameplay, proiettandoci nei panni di un atleta di parkour intento a scappare dalle forze dell’ordine. Pensandoci un po’, il parkour è la massima espressione di libertà; abilità atletiche miste a tempismo che, sbeffeggiando il pericolo, danno vita ad acrobazie incredibili e spettacolari. Ed il nostro alter ne è un degno rappresentante.
Le infinite doti atletiche di un uomo in fuga
Dopo una breve sequenza animata che ci presenta quanto detto, l’utente viene subito scaraventato nel vivo dell’azione. Nella prima fase ci troviamo costantemente sui tetti degli edifici, saltando da una sporgenza all’altra, evitando condotti d’areazione e scivolando da pendii decisamente poco sicuri. Talvolta capiterà di sfondare le vetrate di grandi palazzi e percorrere lunghi corridoi tra un’incredibile acrobazia sul tavola e il salto di una sequenza di sedie. La durata media di un livello è di circa un minuto in mezzo, ma capiterà di attraversare sezioni densissime di elementi, che metteranno a dura prova le abilità mnemoniche del videogiocatore. L’alternanza di sezioni semplici con aree più complesse nello stesso livello è rara, infatti il gioco è basato su sequenze di interazioni rapidissime, mischiando i comandi base a qualche elemento di crescente difficoltà. Ciò che gioca un ruolo fondamentale in ogni livello è la presenza di due categorie di collezionabili che l’utente può raccogliere o trascurare durante la spettacolare fuga del protagonista: da un lato abbiamo i crediti, che possono essere investiti in nuove abilità ed oggetti extra; dall’altra abbiamo punti bonus che influenzano la valutazione del livello su una scala da 0 a 3 stelle. Per proseguire nella storia principale non è necessario raggiungere il 100% dello score – determinato dalla raccolta dei collezionabili e dall’esecuzione delle skill acrobatiche – ma ciò si presenta come un’utile aggiunta alla longevità.
La difficoltà dei livelli è crescente, anche se capiterà di superare un quadro più velocemente rispetto a quanto fatto in precedenza; la formula vincente di Vector sta nell’incredibile amalgama di combo che il team ha sapientemente sparso per il path di fuga: capiterà di concatenare scivolate, salti e skill anche senza respiro, calcolando nei minimi particolari il tempo per eseguire ogni mossa. Ottenere il perfect score significa non commettere alcun errore, dunque si capisce bene che una minima distrazione costringe l’utente al restart, aumentando il rischio di generare frustrazione. Sfortunatamente, Vector eredita solamente un gadget dalla versione mobile – scelta voluta per aumentare la fluidità della fuga – ed è stato introdotto un sistema di tasti rapidi per accedere immediatamente a tutte le funzioni del gioco. Resta l’amaro in bocca di poter contare su pochissimi extra, ma la versione Steam contiene anche i livelli bonus che su mobile sono disponibili solo nella build full a pagamento. Inoltre, gli sviluppatori ci fanno sapere che arriveranno DLC gratuiti nel prossimo futuro, i quali comprenderanno l’editor livelli, il supporto del gamepad e la modalità aggiuntiva Hunter, che invertirà i ruoli mettendo l’utente nei panni dell’inseguitore.
Molto più di Sticky Run 2
In giochi come questo, non c’è molto da dire sul comparto tecnico. Apprezziamo molto il grande passo in avanti fatto rispetto a Sticky Run, che è praticamente dello stesso genere. Vediamo miglioramenti sotto tutti i punti di vista: Vector è dinamico, ha un level design molto più complesso e curato e, soprattutto, conta su un comparto animazioni praticamente perfetto, che ci fa apprezzare appieno ogni skill acrobatica del protagonista. Grazie a schermi più ampi e risoluzioni più alte, la qualità delle animazioni la si nota maggiormente; a ciò contribuisce la telecamera che, con un una serie di zoom-in e zoom-out, focalizza l’attenzione su tutti gli elementi del livello. Se ci fosse stato qualche equipaggiamento in più dal punto di vista del vestiario – ci sono solamente cappello, pantaloni e sciarpa – il giocatore avrebbe goduto di qualche gingillo extra a contornare le movenze dell’atleta?speriamo che gli sviluppatori corrano al riparo con un upgrade gratuito, anche se probabilmente si fermeranno ai DLC già descritti. A corredo di un buon comparto grafico c’è solo un traccia audio, che a lungo andare diventa difficile da sopportare – soprattutto se si è fermi ad un livello da diversi minuti – mentre gli effetti ambientali ci sono tutti: dalla fatica dovuta ai salti, al rumore dei passi sui tetti, con qualche effetto di contorno come uccelli e fogli che volano via. Ovviamente, giocare su PC implica l’assenza di quei fastidiosi ritardi avvertibili su smartphone: niente problemi di hardware e sensibilità del display.
Commento finale
Vector come gioco mobile lo conosciamo più o meno tutti, ma vederlo su PC significa poter contare su un validissimo antidoto contro la noia. Dopo tutte le conclusioni arriviamo ad un solo un difetto: il prezzo è piuttosto gonfiato rispetto alla versione Android – 0,75? contro 5,99? – ma in linea con i titoli indie, e manca qualche contenuto per scelte empiriche. Tuttavia, i DLC dovrebbe garantire un ottimo tempo di vita ad un’avventura destinata ad intrattenere ancora per molto. Chi ama il gioco per esperienza mobile non può lasciarselo sfuggire, e a chi non ha uno smartphone Android o iOS consigliamo di provare la demo del gioco sulla pagina prodotto Steam.