Bufera nel mondo delle avventure grafiche. Ieri su Gamasutra è apparsa una lettera aperta firmata da Daedalic Entertainment, Amanita Design e Colibri Games, indirizzata a Lace Mamba Global, che di certo non farà piacere a nessun avventuriero. I tre team, accusano l’azienda britannica di non aver rispettato i termini contrattuali sia dal punto di vista economico che di distribuzione in merito a diversi titoli.

L’accordo sotto accusa da parte di Amanita Design riguarda il fortunato Machinarium, per il quale le due parti avevano ufficializzato la collaborazione nel Novembre 2009. Colibri Games lamenta problemi riguardo il magico The Tiny Bang Story, una simpatica avventura grafica che nella forma è molto simile al già citato Machinarium. Questo accordo risale ad Aprile 2011.

Per Daedalic Entertainment la faccenda è ancora più grossa, considerato che l’accordo sotto accusa riguardava ben quattro avventure: Deponia, The Wishpered World, A New Beginning e Edna & Harvey: The Breakout, ed è stato stipulato nel Giugno del 2010.

Secondo Daedalic, Amanita e Colibri, Lace Mamba Global ha rimandato ad oltranza i pagamenti a dispetto delle scadenze contrattuali (un po’ come il nostro famoso “pagherò”). Pare che, una volta acquisite le licenze, l’azienda inglese smettesse di rispondere costringendo gli sviluppatori a rompere ogni legame. Non solo, Lace Mamba Global è anche accusata di aver venduto i suddetti videogame in territori non autorizzati: per fare un esempio, Deponia in Italia e Spagna è stato pubblicato e distribuito da FX Interactive, che ne detiene i diritti di vendita SOLO in questi due Paesi.

La lettera aperta dei tre team arriva dopo le prime accuse mosse a Lace Mamba Global da parte di CBE Software, che a fine Gennaio ha deciso di rendere pubblica la propria esperienza, raccontando ritardi e difficoltà nel far rispettare il contratto legato alla pubblicazione di J.U.L.I.A..

Questa storia ha costretto Jason Codd, CEO di Lace Mamba Global, a rassegnare le dimissioni lo scorso 7 Febbraio, chiudendo a lieto fine la storia di qualche accordo – Daedalic – e promettendola su altri – vedi Colibri. Lace Mamba Global ha rilasciato appena un’ora fa sul suo sito ufficiale la risposta a tutte le accuse. Il comunicato fa subito un distinguo, e ricorda che Lace Mamba Global è nata a Gennaio 2010 da Lace Mamba, società già esistente – fondata tra gli altri anche dallo stesso Jason Codd – che lavorava nel mondo dei videogame. In seguito alla fusione, Lace Mamba Global ha mantenuto i contratti pre-esistenti di Lace Mamba e quest’ultima ha continuato a lavorarci in maniera indipendente dalla “nuova azienda”. Pertanto, Lace Mamba Global si dice estranea ai fatti e rigetta le accuse per indirizzarle a chi ha gestito gli accordi pre-esistenti.

Il comunicato non chiarisce tutto, in quanto l’unico accordo pre-esistente a Gennaio 2010 era quello con Amanita, mentre gli altri sotto accusa sono avvenuti mesi dopo la nascita di Lace Mamba Global. Non sappiamo come andrà avanti la storia, ma vi terremo certamente aggiornati.

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