Forti del successo degli ultimi mesi che non vuole assolutamente lasciare Wadjet Eye Games al destino a cui troppo spesso publisher e sviluppatori indipendenti vanno incontro, recentemente su vari canali digitali è apparso Primordia, fatica di Wormwood Studios, che fin da principio aveva creato attorno a sé un alone di interesse nei confronti degli amanti delle avventure grafiche old-style. Dave Gilbert, CEO e fondatore di Wadjet Eye Games, ha così deciso di aiutare un gruppo di sviluppatori indie nel far conoscere un prodotto che per ambientazioni e personaggi ha fatto riaffiorare alla mente i bei tempi passati su capolavori del genere che ora hanno diversi anni sulle spalle, ma che non smettono mai di emozionare.

Horatio & Crispin

Primordia, a differenza di altre avventure del genere di cui Wadjet Eye Games ha avuto l’onore ed il compito di occuparsi, non tenta di stupire il giocatore con una storia dal taglio cinematografico o con situazioni di gioco che evolvono e scorrono via come se, per davvero, si trattasse di una sorta di film videogiocato. Nonostante i primi istanti facciano pensare l’opposto, il titolo di Wormwood Studios si sviluppa facendo uso di una struttura di gioco tipica del genere, ponendo un focus sulla risoluzione di enigmi piuttosto che sulla trama, mostrandosi come un prodotto che dell’old-style non ha soltanto il guscio (concedeteci di identificare in tal modo la pixel art di cui il titolo fa sfoggio, NdR), ma anche l’anima vera e propria. La sua essenza.

Ambientato in un mondo post-apocalittico, in Primordia è raccontata la storia di Horatio, un robot che apprezza la solitudine e la completa indipendenza, e di Crispin, suo compagno a cui spesso toccherà ricoprire il ruolo di “comico”. Siamo nel futuro e tutta l’umanità è scomparsa da tempo, difatti nel pianeta teatro degli eventi è possibile trovare soltanto presenze robotiche varie ed assortite. È proprio questo ad affascinare, il background che pian piano emerge e che vede la figura umana innalzarsi e distinguersi come quasi fosse leggenda o un mito, ma non per tutti. Durante le circa dieci ore di gioco avremo modo di scoprire e capire che ogni “creatura” presente sul pianeta la pensa a modo suo e non ritiene così importante l’Uomo, né spesso lo considera come l’inizio di ogni cosa, proprio per l’esistenza dei robot. Il contesto non è di certo originale, dato che è già stato proposto più volte in ambito videoludico, ma possiamo certamente dire che riesce a mettere a proprio agio il videogiocatore, coinvolgendolo spesso e volentieri in ottima maniera. Questo avviene anche grazie alla presenza di personaggi interessanti: il primo, Horatio, dalle sembianze quasi umane, freddo e solitario, schivo; il secondo, Crispin, ricopre egregiamente il ruolo di spalla anche nella risoluzione di determinati enigmi e puzzle ed è quello che in tutta l’avventura scatena qualche momento comico, durante un dialogo o per mezzo di una battuta.

Senza addentrarci oltre in quella che è la trama, che va gustata per contro proprio, le fasi di gioco sono quelle che fanno di Primordia un titolo davvero di vecchia scuola e che, come dicevamo, si discosta da quel che finora Wadjet Eye Games aveva portato sul mercato. Nonostante si parli sempre di avventure grafiche e, come è logico, la presenza di enigmi e puzzle è pressoché scontata, nel titolo di Wormwood Studios sono proprio questi gli elementi fondamentali di cui il titolo si compone. Tanta varietà e grattacapi da poter risolvere in molteplici modi, sempre facendo uso di oggetti da combinare, a volte in maniera un po’ originale, va detto; altre volte, affidandosi ai dialoghi, cercando di portarli avanti nel miglior modo possibile. A debellare le problematiche che spesso s’incontrano in produzioni di questo tipo, il team di sviluppo ha ben pensato di inserire delle “scorciatoie” che rendono la vita dell’avventuriero, di tutte le razze e tipologie, molto più serena e tranquilla. Dalla mappa di gioco che consente uno spostamento rapido nelle varie location, annullando quasi del tutto l’effetto backtracking, da sempre fastidiosissimo, ad uno speciale data pad che memorizza automaticamente tutte le informazioni di rilievo che potrebbero tornarci utili nel corso del gioco.

Rimane, ahinoi, l’amaro in bocca per una trama che a tratti stenta nel riuscire a dare ritmo e regolarità al gioco, e che finisce per arrecare danni più o meno evidenti anche ai finali (ben sei). Un peccato, a conti fatti, perché con qualche accortezza maggiore su questi aspetti ora staremmo parlando di un capolavoro assoluto del genere e non “soltanto” di un ottimo titolo che per budget merita comunque il suo posto in vetrina, anche se in secondo piano a quelli che da anni e decadi sono universalmente riconosciuti come capisaldi del genere.

Old style but gold

A fare di Primordia un gioco particolare è anche lo stile grafico rigorosamente bidimensionale e tutto in pixel art, come anche altre recenti produzioni Wadjet Eye Games ci hanno abituato. Una caratteristica, questa, che deve piacere e spesso può rivelarsi controproducente per la diffusione a grosse fette di pubblico, a cui comunque questo titolo di certo non ambisce. Bisogna però evidenziare i limiti tecnici che le animazioni evidenziano ed è un problema molto comune quando si parla di videogame indie con basso budget di sviluppo. Buono, ma non esemplare o indimenticabile, anche il lavoro compiuto sulle location di gioco che compongono, pezzo per pezzo, la metropoli in cui Primordia è ambientato; evidentemente non così raffinate per via delle risorse, non possiamo non dire che l’attenzione riposta per alcuni particolari è senz’altro degna di nota. Decisamente più interessante l’audio che contribuisce nell’instaurare un clima unico ed una immedesimazione ottima durante le fasi in-game; anche in tal caso, tuttavia, si poteva far meglio a livello di soundtrack vera e propria, nonostante un doppiaggio completo in Inglese decisamente buono e ad opera di Logan Cunningham (il narratore di Bastion, NdR). Come da copione, manca del tutto una localizzazione in Italiano, anche soltanto tramite testo, ma su questo non potevamo aspettarci proprio nulla di diverso.

Il futuro delle avventure grafiche

Negli ultimi anni il genere delle avventure grafiche sta dimostrando che, dopo lo stallo protrattosi per diverso tempo, è tornato più in forma che mai. Nel 2012 sono state decine e decine i titoli del genere a raggiungere risultati rilevanti e al di sopra di ogni aspettativa iniziale: dai prodotti di Daedalic Entertainment con la serie Deponia (e non solo) al recente, ed oggi analizzato, Primordia. Inutile soffermarsi su tutte le altre produzioni, ne potremmo parlare per giorni, visto che ce ne saranno tante altre anche nel 2013, l’importante è sottolineare come i punta-e-clicca stiano attraversando un periodo di forma eccezionale, grazie quasi esclusivamente a capaci e volenterosi team indipendenti con chiare idee in testa e bravi anche nella gestione delle risorse, da sempre ristrette per quelli definibili come VERI giochi indipendenti. Non è un caso che leggende come Jane Jensen creino degli studio di sviluppo proprio, utilizzando sistemi come Kickstarter per finanziare progetti ambiziosi altrimenti irrealizzabili, oppure prestino i loro servizi e le loro capacità nella realizzazione di “opere minori” (vedi il recentissimo Cognition). E Primordia rientra in questa categoria, visto che si tratta di un’avventura grafica meritevole d’attenzione e che sa stimolare le capacità di ciascuno nella risoluzione degli enigmi, nonostante il budget di sviluppo sia irrisorio rispetto a quello di grandi produzioni. Se soltanto i finali, e la trama in generale, avessero avuto un po’ più da dire e si fossero rivelati meno scontati di quel che purtroppo sono, staremmo probabilmente parlando dell’avventura grafica per eccellenza. Non dubitiamo che alla prossima Wormwood Studios aggiusterà il tiro, e potremmo davvero vederne delle belle…

CI PIACE
  • Si respirano le belle atmosfere di un tempo
  • Ottimi personaggi principali
  • Parte forte…
NON CI PIACE
  • e si perde, pian piano…
  • Lo stile grafico potrebbe non piacere a tutti
  • Solo in Inglese
Conclusioni

Primordia è una stupenda avventura grafica indipendente che tocca ed affronta temi importanti e non banali. Cerca di rendere le ore d’intrattenimento più varie possibili, grazie a tanti enigmi ben ponderati, lasciando qualcosa per strada (purtroppo) soprattutto nel finale che, anche se composto da varianti multiple, lascia un po’ di amaro in bocca.

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