Sfruttare le proprie icone in maniera intelligente? E’ una politica che vende, Nintendo può ben testimoniare. Basti solo pensare al numero di giochi in cui compare Mario per rendersi conto di come una strategia del genere sia vincente. Deve essersene resa conto anche Sony, recentemente impegnata nel dare un certo sviluppo a detto indirizzo prima con Playstation All Star Battle Royale e ora con LittleBigPlanet Karting. I Pupazzetti campioni d’incassi, oramai mascotte acquisite di casa Playstation decidono di passare alle quattro ruote, dopo aver trionfato su Playstation 3 e PSVITA.

Dalle ceneri di Modnation Racers.

Come è ben noto, il più grande merito di LittleBigPlanet è quello di aver portato su Playstation la filosofia del play, create and share, un modo di giocare in linea con il web 2.0 e con l’esigenza dell’utenza di sentirsi ancora più parte del mondo videoludico: LittleBigPlanet permette di creare i propri livelli di gioco e di condividerli con il mondo affinché i giocatori di tutto il globo possano giocarci. Un’idea che ha fatto la fortuna di Media Molecule ma che ha anche suggerito a Sony la mossa successiva: Modnation Racers. Il titolo, sviluppato dagli United Front Games, sull’onda della stessa filosofia di cui si erano fatti promotori i Sackboy, proponeva un gioco di Karting assolutamente duttile dove il giocatore poteva creare i propri personaggi e tracciati nonché condividerli, alla maniera di LittleBigPlanet: un intento assolutamente notevole ma paradossalmente di scarso richiamo sia sulla console casalinga sia su portatile.

Il bello degli errori è però proprio poter da questi imparare. Perché dar vita a un marchio nuovo quando si può contare su icone carismatiche dallo stile unico come i Sackboy? Ecco da cosa nasce LittleBigPlanet Karting: memori di quanto sbagliato con Modnation Racers, gli United Front Games finalmente effettuano quello step successivo che fa ben sperare, e, mutuando protagonisti e stile dal titolo dei Media Molecule, ci riprovano. LittleBigPlanet Karting prova a donare agli utenti Sony il Mario Kart che gli manca dai tempi di Crash Team Racing.

Sackboy su quattro ruote.

In realtà, più che a Mario Kart, il nuovo titolo patrocinato da Sony guarda proprio a Crash Team Racing. A partire dalla presenza di uno story mode che prende le mosse proprio da dove ci eravamo lasciato con LittleBigPlanet 2, e quindi dopo la sconfitta del Negativitron: per fermare l’Orda, toccherà proprio a noi metterci alla guida di un Kart e scacciare quei farabutti dal nostro PiccoloGrandeMondo. Quanto offertoci sembra ricalcare il modello di gioco offertoci da CTR: una serie di circuiti dove primeggiare, intervallati da Boss Battle dove abbattere il cattivo di turno; una formula di gioco che nel titolo dei Naughty Dog seppe funzionare a dovere.

Il gameplay offerto è abbastanza tradizionale: il tipico gioco di Karting che verte fortemente sul derapare in maniera anche arcade, e scambiarsi con gli avversari le armi più disparate, dai missili cerca-uomo (o cerca-Sackboy dovremmo dire) sino alle bombe di prossimità. Non ci sembra che gli United Front Games si siano troppo sforzati nel dare forma all’arsenale, rimanendo pressoché sul classico.

Ovviamente quanto offertoci dalla modalità storia non è che una minima parte del ventaglio di possibilità offerto da LittleBigPlanet Karting. Sono, infatti, ben due le divertenti modalità battaglie: formule di gioco differenti dalle normali gare, con cui intervallare i tanti tracciati quando stufi di sfrecciare sulle quattro ruote in maniera tradizionale. La prima di queste modalità è la tipica tutti contro tutti in arena, dove armati fino ai denti i diversi giocatori dovranno abbattere gli avversari fino a che non ne rimane solo uno. La seconda, senza dubbio più originale, strizza l’occhio a pac-man, e ci mette nei panni di un drago in pieno stile LittleBigPlanet da muovere rapidamente in modo da far sì che possa con la sua fiamma eliminare tutte le camionette che si muovono per il quadro.

Multiplayer potenzialmente infinito.

La vera forza di LittleBigPlanet, tuttavia, come è noto, sta nel multiplayer. Oltre ad offrire la possibilità di gareggiare in multigiocatore offline in split-screen fino a quattro giocatori, e online sino ad otto, il gioco offre tutti i vantaggi della filosofia play, create and share. Il gioco vanta, come ogni capitolo della serie, di un immancabile editor, chiaramente per tracciati, con il quale dare forma a sempre nuovi percorsi, ed estendere potenzialmente all’infinito le possibilità di gioco. Chiaramente anche i Sackboy sono personalizzabili come meglio si crede, e gli sviluppatori hanno già confermato che tutto quanto scaricato in forma di DLC per LittleBigPlanet e il relativo sequel sono utilizzabili anche in questo capitolo a quattro ruote.

Conclusioni.

Insomma, LittleBigPlanet, ormai veramente prossimo all’uscita, sembra davvero convincente. In un solo gioco abbiamo tutto quanto il necessario per rendere felice un fan di Sony: una formula di Karting game che strizza l’occhio a Crash Team Racing ma anche e soprattutto la struttura tipica di LittleBigPlanet. Una confezione che, se non dovesse deludere le aspettative, è in grado di regalare tanto divertimento e una longevità senza pari.

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