Nel 2008, a Seattle, Stati Uniti d’America, dalle ceneri di Blizzard North – celeberrimo studio di sviluppo a cui si deve la creazione dei primi due Diablo – nasce Runic Games. Nomi quali Travis Baldree, Max Schaefer ed Erich Schaefer ai più non diranno proprio niente, ma a chi segue l’industria e l’evoluzione dei Videogioco, non possono che provocare un brivido lungo la schiena. Stiamo parlando di alcune delle più brillanti menti creative, osannate da critica e pubblico grazie ai primi due Diablo, Warcraft, Fate e diversi altri. Nel 2009, questo novello studio di sviluppo indipendente pubblicava Torchlight mietendo un discreto successo, oggi ci riprova con Torchlight 2, con l’intento di bissare il successo e realizzando un action-gdr in vecchio stile che non ha niente da invidiare alla concorrenza.

Finita la storia…inizia la leggenda!

La storia che ruota intorno alle gesta del protagonista di Torchlight 2 prosegue la narrazione che si era conclusa con il predecessore. Il gruppo di eroi formato da Alchemist, Destroyer e Vanquisher ha neutralizzato la minaccia che gravava sul mondo ma il loro sacrificio si è rivelato vano. Perché il materiale magico che permea tutto il creato, l’Ember, riesce a corrompere ogni cosa e la minaccia un tempo sventata torna a mettere in discussione la sicurezza e la salute di tutto e di tutti. Non ci addentriamo ulteriormente nelle trame ordite per noi da Runic Games, qui basti sapere che il plot narrativo è decisamente molto classico, aderente a tutti i canoni del genere fantasy: il Male si è reincarnato e spetta all’eroe di turno mettere le cose a posto, ma le cose si fanno maledettamente più difficili che in passato, le gesta da compiere passano da “eroiche” a “epiche”.

Inevitabile confronto e lezioni di stile

Il comparto grafico e sonoro di Torchlight 2 sembrano mutuati dal predecessore, con la differenza che oggi tutto risulta più dettagliato, ottimizzato e migliorato sotto ogni punto di vista. Fondali e personaggi sono realizzati in tre dimensioni, ma con quello stile da cartone animato occidentale che sembra tanto in voga ultimamente. La moda, iniziata già dai tempi del primo Torchlight, si è andata consolidando grazie al grande successo commerciale di Diablo 3 e adesso sembra trovare la definitiva consacrazione in Torchlight 2. I divario grafico fra l’ultimo arrivato di casa Blizzard e il parto di Runic Games è appena percettibile. I fondali, qui, sono ottimamente realizzati e anche qui troviamo la furia degli elementi che talvolta accompagna le nostre prodezze. Si segnala la piacevole implementazione dell’alternanza del giorno e della notte, con conseguente cambio di illuminazione, ma manca l’impressionante motore fisico di Diablo 3, capace di coinvolgere gran parte dello scenario nelle battaglie. Gli sforzi di Runic Games sono onesti, impressionanti, soprattutto considerando il più modesto budget a disposizione e la mancanza di un investitore che non badi a spese (è pur sempre un team indipendente).

Come ciliegina sulla torta troviamo il sussidio di Klei Entertainment (autori di Shank) per la realizzazione delle scene di intermezzo: altra caratteristica inedita, fra le tante, che balza subito all’attenzione di chi gioca. Insomma: graficamente Torchlight 2 non ha niente da invidiare a nessuno, se non fosse per l’assenza della fisica “estrema” che si può sperimentare in Diablo 3, potremmo dire che siamo di fronte al migliore hack n slash mai sviluppato, sommando tutto. Le musiche sono affidate a Matt Uelmen, famoso compositore dei primi due Diablo e di World of Warcraft: The Burning Crusade. E’ piacevole notare che il maestro non ha perso neanche una stilla di genio, a tratti sembra di giocare a Diablo, le note della colonna sonora scorrono via piacevolmente, rendendo le sessioni di gioco mai spiacevoli, banali o noiose.

I quattro cavalieri del Mondo di Ember

I protagonisti di Torchlight 2 non sono gli stessi del prequel. Alchemist, Vanquisher e Destroyer li re-incontriamo in veste di personaggi non giocanti, legati alla trama dunque. A nostra disposizione troviamo quattro classi, che rispondono più o meno a quelle canoniche del genere hack n slash. C’è il Berserker, maestro del corpo-a-corpo che attinge ai poteri del mondo animale per sferrare i suoi attacchi più devastanti. L’Engeneer è un potente combattente che attinge alle pericolose energie dell’Ember per invocare attacchi su vasta scala. L’Outlander è la classe specializzata in combattimento a distanza e sfrutta meno di tutte le altre l’energia dell’Ember a favore di tecniche più rivolte al combattimento. Infine troviamo l’Embermage, il maestro elementale che piega le energie dell’Ember alla propria volontà, canalizzandole e rivolgendole contro i nemici.

Il ritorno in grande stile di un grande assente

Prima di passare ad un analisi più dettagliata degli elementi del gameplay, vale la pena spendere alcune parole verso quell’aspetto di Torchlight, che tanto lo aveva penalizzato agli occhi della critica e del pubblico più esigente. Il difetto principale (se così si può chiamare, NdR) era l’assenza di una modalità multiplayer cooperativa, che potesse rendere l’esperienza offerta da Torchlight meno solitaria e desolante. Runic Games ha pensato bene di introdurre questa possibilità in Torchlight 2, mettendo sul campo una modalità avvincente e mai banale, che può arrivare a coinvolgere fino a sei partecipanti sia via internet, appoggiandosi ai server di Runic, sia in rete locale (LAN), come pochissimi videogiochi osano fare, di questi tempi. Le sessioni online già si contano a decine, ma non crediamo di sbagliare che al di là delle facili partite da imbastire con perfetti sconosciuti, l’aspetto più divertente di questi giochi è riunirsi ? fisicamente o meno ? con gli amici e divertirsi in piacevole compagnia.

Tante conferme…

Torchlight 2 propone alcune conferme agli elementi di gameplay, che hanno reso famoso Torchlight e che ormai ne sono tratti distintivi. Stiamo parlando della possibilità di pescare in certi punti dello scenario, oppure della presenza del pet. Queste sono idee mutuate da un altro action-gdr, il famoso Fate, creato da uno dei componenti di Runic Games nel 2005. Pescare garantisce un ritrovamento quasi costante di cibi che donano vantaggi immediati. Il pet (cucciolo, in italiano) è un compagno di viaggio che ci supporta in battaglia, espande il nostro inventario e può essere spedito dai rivenditori in nostra vece, per vendere rapidamente oggetti ed equipaggiamenti per noi inutili. Confermata la classica possibilità di incastonare pietre di vario genere in parti dell’equipaggiamento, oppure la possibilità di assegnare personalmente i punti-attributi quali forza, destrezza, focus e vitalità. Confermata anche la facoltà di scegliere quali abilità passive o attive abilitare, tramite la spesa di opportuni “skill-points” da guadagnare al fatidico passaggio di livello. Ovviamente la lista è ancora lunga, ma abbiamo ritenuto opportuno evidenziare gli aspetti di gameplay più importanti: town portal scrolls, identify scrolls, pozioni di mana e vitalità non mancheranno, così come la creazione di livelli sempre diversi, ad ogni partita.

…e millanta novità!

Oltre al già citato comparto multiplayer, la parola d’ordine di Torchlight 2 sembra essere “novità”. Decine di equipaggiamenti e di nemici in più rispetto al passato, centinaia di oggetti ed armi sono solo la punta dell’iceberg preparato per noi. La ventata d’aria fresca e la sensazione di essere in un gioco di ruolo d’azione atipico si avverte già dalla fase di creazione del personaggio. Oltre alle quattro classi di fattura originale possiamo scegliere il sesso del personaggio (come in tanti altri giochi, è vero) ma anche l’aspetto esteriore, la pettinatura, il colore della pelle, quasi come se giocassimo ad un gioco di ruolo online di massa (altrimenti detti Mmorpg). Un nuovo strumento per la modifica di texture, skins e livelli è stato messo subito a disposizione per gli utenti più creativi che non si appagano solo nel videogiocare fino in fondo. E’ cambiata anche l’interfaccia di gioco, più semplice da leggere, intuitiva e facile fruizione, così che possa andare bene tanto per i veterani quanto ? e soprattutto ? per i neofiti. Il mondo di gioco, a differenza del primo Torchlight (o di Diablo 3) non si limita ad una sequenza lineare di livelli da scalare: adesso siamo di fronte ad un mondo vasto e totalmente esplorabile, vario e mai stancante anche grazie alle famigerate “pietre-portale” che collegano i punti nevralgici del mondo. Nulla che non si sia già visto in Sacred, per esempio, ma per Runic Games è indubbiamente una bella svolta. Tra le tante novità, vogliamo infine sottolineare la possibilità di arrivare fino alla fine dei titoli di coda e ricominciare una nuova partita con lo stesso personaggio, mantenendo ogni progresso, equipaggiamento, abilità e denaro fino a quel punto conquistati. Questo aumenta drasticamente la longevità e la rigiocabilità del titolo, per la gioia di tutti gli appassionati.

Semplicemente imperdibile

Un hack n slash sopra le righe, tecnicamente sopraffino, estremamente vasto e vario, longevo e assuefacente. Un gioco monumentale, insomma, pubblicato al prezzo irrisorio di venti dollari. Niente trucco né inganno: Torchlight 2 è il frutto del sudore di uno studio indipendente che vende la propria fatica solo tramite canali digitali, permettendosi il lusso di mettersi sulla piazza ad un prezzo estremamente conveniente. Se potete soprassedere al fatto che non inventa nulla nel suo genere di appartenenza, che la grafica non è “neo-classica” o gotica come un Titan Quest o Diablo 2 e non c’è un motore fisico proprietario che manda in frantumi fino all’ultima sedia presente in una stanza…allora avrete trovato il miglior GdR nel suo genere dell’anno 2012. Di dubbi, su questo, ne abbiamo molto pochi.

CI PIACE
  • Più grande, bello, vario e longevo del prequel
  • Praticamente il miglior hack n slash sulla piazza
  • Modalità cooperativa molto divertente
NON CI PIACE
  • Sul fronte della fisica non batte Diablo 3
  • Potrebbe puzzare di già visto ai limiti del plagio
  • La trama non è il suo forte
Conclusioni

Torchlight 2 è il frutto del sudore di uno studio indipendente che vende la propria fatica solo tramite canali digitali, permettendosi il lusso di mettersi sulla piazza ad un prezzo estremamente conveniente.

9.5Cyberludus.com

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