Nell’era moderna non c’è niente che si possa sostituire a una fotocamera: dai primi cellulari dotati di tale tecnologia alle console come Kinect e Playstation Eye che catturano addirittura i movimenti del player con loro occhio elettronico, passando per ibridi tutti videoludici, come i famosi screenshot, che catturano immagini direttamente dal gioco simulando, appunto, lo scatto di una macchina fotografica (Steam su questo ci gioca, associando agli scatti il classico click delle fotocamere). Nell’era digitale, le foto possono essere manipolate come meglio si crede, a seconda delle proprie abilità, fermati solo dalla creatività del soggetto: ma allora quali altre frontiere non ha già abbattuto la fotografia digitale e virtuale? Ebbene, le potenzialità delle fotografie nel futuro ancora non le conosciamo, tuttavia ci ha pensato Retro Affect a delineare una nuova via nel mondo videoludico, attraverso il giochino Snapshot, disponibile su Steam al prezzo di 9,99?.

Un flash per catturare ricordi?ed oggetti

Il team di sviluppo proveniente da una piccola cittadina del New Hampshire, Meredith, è composto da appena tre ragazzi, che hanno cominciato a lavorare su Snapshot dal 2008. Il giochino è un platform 2D tutto dedicato alla logica e al ragionamento, formato da brevi, e concettualmente semplici, livelli di gioco. Il protagonista della storia è un robottino giallo e rosso con le antenne in grado di catturare porzioni dello scenario grazie ad un qualche strano chip installato nelle sue mani. Catturare un campo della schermata consiste nell’imprigionare all’interno della fotografia tutto ciò che è rientrato nell’obiettivo, per poi rilasciarne il contenuto in un’altra locazione del livello. Tutto ciò è possibile a patto che l’elemento sia manipolabile: infatti, non tutti gli oggetti potranno essere catturati, ma solo quelli previsti dagli sviluppatori. Ad esempio, è possibile catturare una cassa posizionata troppo in alto, per posarla in terra, oppure scattare una fotografia di qualche creatura utile al protagonista, per poi utilizzarla altrove. Questo sistema viene svelato a poco a poco, e con sé tutte le possibilità offerte. I livelli saranno sempre più manipolabili, combinando azioni logiche di ogni tipo, in un crescendo di difficoltà: tanto per fare un esempio, se all’inizio una pianta-molla servirà per raggiungere una posizione poco sopraelevata, nei livelli successivi sarà necessario ricatturarla mentre si è in aria e rimetterla sotto per ricevere ulteriore spinta in volo. Un’altra ostica soluzione logica è rappresentata dagli oggetti in movimento: ad esempio se una palla di neve rotola su ripiani obliqui può rendersi utile catturarla mentre è in moto, così da sfruttare la spinta rilasciandola in un nuovo punto della schermata. Infatti, in Snapshot non viene fotografato solo l’oggetto, ma anche le proprietà fisiche attive in quel momento.

Plasma il tuo livello

Snapshot è un titolo piuttosto longevo, infatti ogni capitolo è formato da 9 sezioni e ciascuna di esse è divisa in 3 livelli. Come detto in precedenza, la difficoltà aumenta con l’ampliarsi delle creature e degli oggetti a disposizione: ad esempio, nel primo capitolo verranno introdotte le casse, una pianta-molla, una pianta carnivora, un elefante e porte magiche collegate tra loro. Il level design è studiato in modo da mischiare tutti gli elementi presenti nella schermata, aggiungendo di volta in volta sezioni extra e non obbligatorie, che contengono magari qualche stella -utili solo per raggiungere gli obiettivi del livello- e un oggetto estraneo da fotografare. Per ogni livello, gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire 3 obiettivi: recuperare tutte le stelle, scattare una foto ad un oggetto extra presente nello scenario e completare entro un certo lasso di tempo la schermata. All’inizio, raggiungere tutti gli obiettivi è piuttosto fattibile, soprattutto la raccolta delle stelle e la foto all’oggetto estraneo, tuttavia la vera sfida è rappresentata dal concludere il livello entro il limite di tempo previsto dagli sviluppatori: la fascia di errori è notevolmente ridotta, infatti se l’indicatore massimo prevede 30 secondi, un normale walkthrough ne impiegherebbe almeno 50. Per coloro i quali avessero intenzione di concludere Snapshot al 100%, sono previsti tanti tentativi che potrebbero sfociare in frustrazione, anche considerando le 0 vite a disposizione del robottino: un errore può causare la morte o il non poter ri-catturare un oggetto lasciato in un’altra schermata. Nelle fasi più delicate, come quella descritta in precedenza in cui bisogna agire anche in volo in frazione di secondi, sarà difficile anche raggiungere la fine livello, portando in secondo piano gli obiettivi extra. Va considerata, infine, l’impossibilità di scegliere la difficoltà di gioco, che porta sempre più allo sconforto. Tuttavia, la nota positiva è una certa flessibilità con cui vi è l’unlock dei livelli: completarne uno equivale a sbloccarne almeno altri 2, pertanto non è necessario sbattere la testa in una sezione fino allo sfinimento. Purtroppo, chi si aspetta ricompense rimarrà deluso: Snapshot non mette a disposizione né achievement né altre forme di bonus: si fa tutto per gloria personale.

Semplici fotoricordi

Tecnicamente il lavoro di Retro Affect è rispettabile, adagiandosi su un più che sufficiente grazie a una palette di colori azzeccata che rende godibile ogni livello. Le ambientazioni in cui metterà piede il robottino saranno diverse, passando con naturalezza da prati verdi a boschi innevati, fino ad aridi terreni. Il motivo di queste diversificazioni climatiche è da riscontrarsi anche nel gameplay, poiché l’ambientazione diventa parte di esso integrando nuovi enigmi, soluzioni logiche e oggetti con cui interagire. Parlando sostanzialmente di un platform in 2D, non ci si poteva aspettare un level design molto più curato rispetto a quanto già non lo sia, tuttavia riguardo agli oggetti di contorno qualcosa in più si poteva fare. È consigliato giocare Snapshot con mouse e tastiera nonostante sia supportato il pad, in quanto l’obiettivo della fotocamera può essere manipolato proprio grazie al topolino: abbiamo già spiegato che andando più avanti nei livelli si renderanno necessarie azioni "estreme" in una frazione di secondo, in cui oltre a catturare e rilasciare gli oggetti bisognerà, talvolta, indirizzarli velocemente altrove. Assente ogni forma di doppiaggio, Snapshot si limita ad offrire un comparto sonoro formato dagli effetti ambientali e una buona soundtrack, anche se all’arrivo della quasi inevitabile frustrazione, probabilmente la maggior parte penserà di staccare gli speaker. Concludiamo con il solito rapporto longevità/prezzo: il gioco contiene più di 100 livelli in 4 aree distinte, al prezzo di 10?. Considerando anche le ore aggiuntive per portare a casa qualche obiettivo extra, la spesa vale certamente il costo.

CI PIACE
-Sistema di gioco originale e divertente
\n-Prezzo decisamente basso rispetto alla durata
NON CI PIACE
-Porta inevitabilmente a frustazione\n-Richiede tanta attenzione nei passaggi delicati
Conclusioni
Snapshot è in grado di divertire chiunque, grazie all?estrema facilità con cui mette in sfida il videogiocatore con sé stesso attraverso una serie di enigmi logici di svariata natura e difficoltà. Chi ama perdere la testa per cercare una soluzione a un problema ne avrà per tante ore: attraverso un semplice sistema di cattura e rilascio di oggetti per mezzo di una fotografia, gli amanti dei platform in 2D apprezzeranno di gran lunga questa nuova perla del genere, prodotta dal solito mondo ricco di sorprese quale è quello degli indie games.
7.5Cyberludus.com
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