E’ da ormai qualche anno che il progetto Eve: Dust 514, conosciuto ormai con il nome di Dust 514 si mostra alle fiere più importanti del settore (E3 di Los Angeles, Gamescom di Colonia) e tiene aggiornati gli interessati costantemente. Ma la data di lancio ufficiale è ben lungi dall’essere dichiarata e il 2012, anno ideale indicato per la pubblicazione, volge al suo ultimo quarto. Questo particolare sparatutto online di massa, esclusivo per Sony Playstation 3 e Playstation-Vita è gratis da giocare e ha finalmente aperto le porte dei server a pochi eletti, mostrandosi in tutta la sua (grezza) gloria. Cyberludus l’ha provato per voi per fare il punto della situazione dei lavori.

Un Mmorpg per computer interagisce con uno sparatutto per console Sony

Facciamo un rapidissimo aggiornamento per chi si fosse perso – o non ha idea di cosa sia – Dust 514. Stiamo parlando in uno sparatutto in soggettiva massivo online (Mmofps) con velleità da GdR strettamente connesso alle vicissitudini di un gioco di ruolo online di massa (Mmorpg) esclusivo per computer: Eve Online. In un remoto futuro, l’umanità esaurirà le risorse del pianeta Terra e sarà costretta a migrare verso altri lidi, grazie all’aiuto dei viaggi interstellari "più-veloci-della-luce". Le necessità di gettare le basi di una nuova civilizzazione si scontrano con gli immancabili problemi e le devastanti conseguenze di cataclismi spaziali, che portano all’ineluttabile scontro tra fazioni e civiltà per l’egemonia della razza umana. Questa, in soldoni, la storia di Eve Online e Dust 514. Il giocatore che si immerge nello sparatutto online, prende le parti di un soldato alle dipendenze di chi gioca su Eve Online e, di fatto, compie il lavoro sporco per conto del suo "datore di lavoro". Questa strana, particolare, singolare forma di interazione fra due comunità di videogiocatori tanto distanti tra loro suona come una novità assoluta nel genere e ammanta, Dust 514, di un’ambizione come poche ne abbiamo visto nel corso degli anni. Inoltre, la fatica di Crowd Control Productions mira da subito ad essere free-to-play, ovvero totalmente gratis a meno che non si voglia spendere qualcosina per migliorare l’estetica del personaggio.

Unreal Engine 3 e Playstation-Vita

Ogni aspetto tecnico di Dust 514 è affidato all’inflazionatissimo Unreal Engine di terza generazione, già visto all’opera in titoli del calibro di Mass Effect, Gears of War e Batman Arkham City (giusto per citarne tre fra i più famosi). Questa scelta tecnica è dettata da un’esigenza particolare, cioè quella di sviluppare lo stesso identico gioco (senza compromessi) su Playstation-Vita, l’ultima console portatile di casa Sony. La conseguenza di questa scelta, sul fronte visivo, è una fluidità certamente tutta da dimostrare e un annoso problema di "pop-up" delle immagini a schermo, triste retaggio dell’Unreal Engine e molto palese nella Beta giocabile di Dust 514. Prima di gridare allo scandalo, però, occorre precisare che il gioco è un cantiere aperto, è tutto da cesellare e rifinire, ma gli sviluppatori non demordono e hanno voluto dare in pasto a qualche utente le modalità di gioco per capire cosa non va a livello puramente giocoso, che è quello che andremo ad analizzare meglio.

Creare il personaggio

Dust 514 permette di creare un personaggio offrendo una discreta possibilità di personalizzazione già da subito. A disposizione del giocatore si hanno quattro fazioni, che nel tempo diverranno sempre più caratterizzate e uniche. I nomi di queste rispondo a Gallente, Caldari, Amar e Minmitar e ciascuna di essere offre tre tipi di personaggio "predefinito" che si allinea ai canoni del genere: assaltatore, ingegnere, ricognitore, demolitore. La sensazione di trovarsi in un gioco "ibrido" a metà strada fra il gioco di ruolo di massa e uno sparatutto fuori dall’ordinario è palbabile. Chiudendo un occhio sulle classiche ambientazioni futuristiche sottofondo, fa strano vedere dei menu tipici di un gioco di ruolo applicati quasi integralmente ad uno sparatutto. Ne consegue un approccio tutt’altro che immediato e pronto all’azione, che potrebbe fare la differenza fra un utenza occasionale e una più dedicata. Dalla "plancia" possiamo gestire l’equipaggiamento del personaggio, gli immancabili "perk" e i delicati equilibri dell’armatura e dell’equipaggiamento, che devono sottostare a dei massimali entro i quali attenersi, così da garantire un buon bilanciamento tra potenza di fuoco e protezione.

Equipaggiarsi

Al di là delle classiche armature leggera, media e pesante, che influiscono anche sulla quantità di armamenti da poter portare con sé, quel che colpisce è la presenza di un negozio in cui investire i crediti accumulati durante le battaglie, per l’acquisto di armi nuove, nuovi potenziamenti per l’armatura ed equipaggiamenti tipo mine e granate, giusto per citarne un paio. Analogamente ad un gioco di ruolo, con il tempo e con le vittorie si accumulano punti abilità, che andranno a migliorare quelle base o a sbloccarne di nuove, per "disegnare" il nostro alter-ego secondo i nostri propositi. Siete pronti a dar vita ad un carro armato vivente? O preferite un letale e quasi invisibile cecchino? Forse il meglio sarebbe specializzarlo nell’utilizzo dei carri armati: a voi la scelta.

Combattere

Le modalità di gioco da noi provate nell’arco di qualche giorno si sono ridotte fondamentalmente due. Tenete a mente che nel prodotto finale saranno notevolmente più numerose. Noi abbiamo provato il classico deathmatch a squadre, in cui due fazioni si scontrano e lo scopo della missione è quello di mietere più vittime degli avversari. Come seconda modalità abbiamo potuto sperimentare l’evoluzione di quella che un tempo era chiamata "cattura la bandiera", che con gli anni è divenuta più articolata, con obbiettivi multipli da conquistare e difendere dalle controffensive nemiche.

Una scommessa di difficile previsione

Allo stato attuale, Dust 514 è un cantiere aperto, uno sparatutto ibrido dai ritmi notevolmente lenti e qualche magagna tecnica che sicuramente sarà risolta nel giro di qualche settimana. Ha molte frecce al proprio arco, perché arrivare ad ospitare quarantotto partecipanti in una sola sessione non è poco, gestire una mole impressionante di variabili come nel più classico dei giochi di ruolo online è una vera sfida e non dimentichiamo che il tutto dovrà muoversi fluidamente, possibilmente con minima latenza e anche su Playstation-Vita. Non si può dire che il progetto di Crowd Control Productions non sia ambizioso e siamo estremamente curiosi di scoprire come reagirà la comunità online alla possibilità di poter influenzare un intero universo di gioco tramite due titoli profondamente diversi tra loro, che condividono ? per l’appunto ? solo lo scenario fantascientifico. Riusciranno, gli sviluppatori, a sbarcare il lunario con una offerta base totalmente gratuita e la promessa di realizzare uno sparatutto autenticamente "massivo" e coinvolgente? Ai posteri l’ardua sentenza.

Articolo precedenteTales of Graces F – Recensione
Prossimo articoloSnapshot – Recensione
CyberLudus è un'Associazione Culturale che opera nel settore videoludico dal lontano 2007, a stretto contatto con produttori e distributori di tutto il panorama internazionale. La nostra redazione segue con passione ed entusiasmo l'evolversi di questo mondo, organizzando tornei e contest, partecipando a manifestazioni ed eventi e, attraverso il nostro portale, fornendo all'utenza un piano editoriale che prevede recensioni, anteprime, guide strategiche, soluzioni, rubriche ed approfondimenti.