Diceva Nelly Furtado “All good things come to an end”, tutte le cose belle hanno una fine. E anche le grandi saghe videoludiche non fanno eccezione. Ci sono grandi titoli che nel corso della storia del nostro medium preferito hanno davvero segnato epoche intere: dai sempiterni Mario Bros all’epopea sui generis di Metal Gear Solid , dalle eterne legnate di Street Fighter al pallonaro divertimento di FIFA. Alcune grandi saghe sono salite alla ribalta di recente, ma non sono per questo meno importanti. Una in particolare ha segnato il ciclo di vita della bianca console targata Microsoft per poi essere regalata anche all’utenza PC e PS3 . Senza mezzi termini, è una saga che in campo videoludico rappresenta quello che Star Wars è stato per il cinema, cioè la pietra miliare della fantascienza per eccellenza. Ora siamo di fronte alla conclusione (o a un nuovo inizio) del suo arco narrativo, al capitolo finale di una saga che è entrata nei nostri cuori. Saliremo un’ultima volta sulla Normandy e cercheremo di fermare una volta e per tutte la terribile minaccia aliena che ci si para davanti. Ma questa volta la situazione è leggermente più complicata… Si parte per l’ultima missione del Comandante Shepard . E’ arrivato il momento di Mass Effect 3 .

Nelle puntate precedenti…

Per coloro che hanno passato gli ultimi sei anni a contare i granelli di sabbia a Cesenatico , Mass Effect 3 rappresenta la conclusione di quel capolavoro di saga iniziata nell’ormai lontano 2008 solo ed esclusivamente per l’allora giovane Xbox 360. Al timone di questa esperienza era ed è tuttora lo studio Bioware , vero e proprio Re Mida degli action RPG, responsabile in precedenza dei mitici Neverwinter Nights e Star Wars: Knights of the Old Republic . Ma questa nuova IP era diversa, in quanto era un prodotto al 100% dei talentuosi canadesi, e non un prodotto su licenza. Con grande curiosità allora entrammo in questo mondo fantascientifico al fianco dell’allora Tenente Shepard , candidato a diventare il primo Spettro (gli agenti segreti al di sopra della legge stessa) umano dell’Alleanza, giusti giusti per testimoniare coi nostri occhi il tradimento dello Spettro Saren Arterius e iniziare una indimenticabile avventura per fermare lui e la sua “datrice di lavoro”, l’astronave senziente Sovereign , appartenente alla razza dei Razziatori . Il gioco era un sapiente mix tra un RPG e uno shooter in terza persona, più tendente al primo che al secondo, in cui a farla da padrone erano i tatticismi e la personalizzazione di personaggio e squadra. Alle fasi di serrato combattimento a colpi di blaster e poteri biotici si alternavano inoltre fantastici dialoghi, che regalavano uno spessore inusuale ai personaggi, oltre che permetterci di caratterizzare in maniera ancora più marcata il nostro eroe. Al primo indimenticabile capitolo ne seguì un secondo in cui, sopita la minaccia dei Razziatori, il pericolo era incarnato dalla stirpe dei Collettori , anch’essi collegati in qualche maniera alla sopracitata razza aliena che ha come benaugurante scopo ultimo l’annientamento di tutti gli esseri viventi della galassia. Nel secondo capitolo facciamo anche la conoscenza con l’ Organizzazione Cerberus , una sorta di partito armato pro-umanità dalle dubbie metodologie, guidata da un uomo talmente raccomandabile che è conosciuto con l’appellativo di Uomo Misterioso . Mass Effect 2 vede una decisa virata verso l’action, cosa che fece storcere il naso non poco agli appassionati integralisti del primo capitolo, ma rimane sempre un titolo di valore inestimabile, che riesce alla perfezione nel fare felici i giocatori e preparare il campo per l’epico scontro finale. Già, perché fin dal DLC “L’Avvento”, la situazione si complica non poco, ed è necessario un ultimo, risolutivo intervento del prode Shep.

Razziatori di nome e di fatto

Mentre il Consiglio della Cittadella vive ancora nel suo monolocale in Via degli Orsetti in cui la Galassia dorme sonni tranquilli, i Razziatori sono riusciti ad entrare nella Galassia in barba a tutti gli sforzi precedenti di fermarli e non hanno perso tempo nel mettere a ferro e fuoco tutto ciò che gli si para davanti. Manco a dirlo, tra i pianeti già caduti sotto i colpi degli alieni c’è anche la nostra adorata Terra, su cui il Comandante Shepard sta giusto giusto per essere processato per le azioni ai limiti del regolamento intraprese nel secondo capitolo. Proprio sul più bello, i Razziatori colpiscono duro e così Shepard entra immediatamente in azione, con un solo scopo: radunare la sua squadra e tutte le razze della galassia, per sconfiggere una volta per tutte i Razziatori. L’avventura che inizia da qui però non si limita al solo “dai, raduniamo un esercito e prendiamo a calci nei loro sinto-sederi gli alieni”, ma vedrà anche la risoluzione di molti interrogativi sorti nel corso della saga. Cosa vuole veramente l’Uomo Misterioso? La genofagia dei Krogan è risolvibile? Tali ha anche una faccia? Insomma, la carne al fuoco, narrativamente parlando, è davvero tanta, e Bioware non si tira indietro nemmeno per un minuto nel raccontare tutto ciò che l’universo di Mass Effect ha da offrire. E lo fa nel modo migliore che si possa sperare, regalando momenti davvero unici, di una carica emotiva tale da far venire la pelle d’oca in tantissime occasioni. Il mix è esplosivo: personaggi carismatici all’inverosimile inseriti in una trama a dir poco appassionante, le cui scene si susseguono con una regia da far invidia ad un blockbuster hollywoodiano. Mass Effect 3 è tutto ciò che la saga è stata finora, e anche di più. I veterani della serie si troveranno di fronte alla degnissima conclusione della storia che hanno adorato fino a questo momento, mentre quelli che si affacciano per la prima volta sulle vicende dell’eroico Comandante magari perderanno un minimo di sapore nel non conoscere a menadito tutta la storia pregressa, ma anche loro potranno godersi un vero e proprio capolavoro narrativo.

Tre capitoli, tre approcci

Nel corso della serie, il gameplay di Mass Effect ha visto un’evoluzione: dalla struttura dominante da RPG del primo si è passati al cuore più spiccatamente da TPS con tanto di introduzione delle “munizioni” e della salute autorigenerante del secondo. Né uno né l’altro approccio hanno però visto un consenso unanime, dato che di volta a rimanere scontenti son stati i ruolisti puri piuttosto che gli amanti del “prima sparo poi penso”. Mass Effect 3 cerca di sintetizzare il tutto , prendendo di base il gameplay del secondo, facendo però comportare i nemici in maniera tale da dover utilizzare un approccio più ragionato per uscire vivi dagli scontri, spingendo quindi a calcolare in maniera più approfondita il nostro approccio. Il risultato è un gioco solido come la roccia che questa volta difficilmente scontenterà qualcuno, e che metterà a dura prova sia i polpastrelli che le sinapsi. Destreggiarsi tra fucili, abilità tecnologiche e poteri biotici non è mai stato così fluido e divertente, e a questo aggiungete anche la nuova Omniblade, scenografico attacco corpo a corpo che però fortunatamente non si dimostra lesiva della difficoltà del gioco, ma rappresenta un’altra freccia al nostro arco da scoccare con intelligenza. Sempre in linea con questo approccio è la personalizzazione della squadra, che permette sì di potenziare in generale i personaggi che di personalizzarne le abilità, modificandone gli effetti in base allo stile che preferiremo adottare. Il collante tra una sparatoria e l’altra è il magnifico mix di esplorazione e dialoghi con cui Bioware ci ha viziati fino ad ora, con l’ormai classico menu radiale per scegliere le risposte e la possibilità di adottare comportamenti esemplari o da rinnegato. A differenza però dei capitoli precedenti, stavolta potremo, all’inizio della nostra avventura, decidere il peso che queste sezioni avranno all’interno della nostra avventura. Tre opzioni saranno a nostra disposizione: “Azione” se vogliamo ridurre dialoghi e cutscene al minimo e privilegiare la componente sparatutto, “Storia” se al contrario vorremo privilegiare i dialoghi e goderci Mass Effect 3 come fosse quasi un’avventura grafica, “RPG” infine se l’esperienza che vogliamo è quanto di più vicino ai capitoli originali. Qualunque sia l’opzione di vostra preferenza, gli ingredienti rimangono sempre quelli apprezzatissimi visti finora: le razze aliene che abbiamo imparato ad apprezzare, pianeti da esplorare e un’intera galassia da solcare a bordo della Normandy e anche il ritorno della ricerca di materiali sui vari pianeti, ma in una forma un po’ più dinamica rispetto all’alienante scansione del secondo capitolo. Un ultimo breve accenno alla tanto discussa modalità Multiplayer , che ci permetterà di impersonare una qualsiasi razza della galassia e affrontare una serie di missioni in maniera non dissimile da una classica modalità Orda che ormai è immancabile. La modalità rappresenta una gradevole variante, che non regala nulla di particolarmente innovativo, ma per contro non toglie una virgola al vero cuore del gioco, cioè la campagna in singolo. Non se ne sentiva assolutamente la mancanza, ma almeno non toglie spazio a null’altro di importante.

Tecnica semi galattica

Sul lato tecnico, Mass Effect 3 presenta tante luci, ma anche una piccola ombra. Partiamo dal tasto dolente: le animazioni . Il tempo sembra essersi fermato per Shepard e i suoi, e purtroppo non nel senso più positivo dell’espressione. Le animazioni dei personaggi rimangono per lo più legnose e in più di un contesto non armoniche col resto. Per fortuna tutto il resto è di una magnificenza tale da minimizzare questo difetto. Le texture sono di alto livello, i fondali e gli eventi scriptati sono semplicemente magnifici, sia sotto il profilo artistico che sotto quello registico, lo schermo mostra una quantità enorme di poligoni, gli effetti di luce sono magistrali. A questo aggiungete anche un sonoro semplicemente pazzesco : la colonna sonora è, come ormai di abitudine, ai livelli dei grandi capolavori sci-fi, orchestrata in maniera ineccepibile e epica all’ennesima potenza. Gli effetti sonori risultano credibili e perfettamente amalgamati col resto (la scena iniziale con protagonisti i Razziatori sulla Terra, in cui il “verso” degli alieni entra alla perfezione nella musica di sottofondo è da Oscar), e il doppiaggio è il solito, immenso a cui siamo stati abituati, con il graditissimo ritorno di Claudio Moneta come voce ufficiale del Comandante Shepard. In più, per chi preferisce la lingua originale, è possibile anche selezionare il doppiaggio in inglese, che vanta voci celebri tra cui l’immenso Martin Sheen e Seth Green.

L’ultima frontiera

Mass Effect 3: in una parola, titanico. E’ la cupola su quella cattedrale costruita coi capitoli precedenti, composta da una sceneggiatura e una regia da cinema, e un impatto audiovisivo da brividi puri. Ma dietro il suo aspetto da film, Mass Effect 3 cela anche un solidissimo ibrido tra TPS e RPG, che fa tesoro delle esperienze dei capitoli precedenti e viene incontro a tutti i palati che possono assaggiare il gioco. Se siete fan, va da sè che è assolutamente necessario vivere il gran finale. Per gli altri invece il consiglio è di colmare la lacuna, e tuffarvi quanto prima nella vera, grande saga di fantascienza di questa generazione videoludica.

CI PIACE
  • Trama e narrazione da brividi.
  • Personaggi che trasudano carisma.
  • Regia e sonoro da kolossal.
NON CI PIACE
  • Animazioni un po’ legnose.
  • I non fan di Mass Effect potrebbero non goderselo al 100%.
Conclusioni

Mass Effect 3: in una parola, titanico. E’ la cupola su quella cattedrale costruita coi capitoli precedenti, composta da una sceneggiatura e una regia da cinema, e un impatto audiovisivo da brividi puri.

9.5Cyberludus.com

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