Il SEGA Master System, nella sua lunga vita, non ha mai potuto godere di un caloroso supporto dalle terze parti, così come fu per il ben più fortunato Nintendo Entertainment System. Nella lotta fra fazioni video ludiche, SEGA è sempre stata capace di spuntarla per capacità e innovazione tecnica ma ha sofferto di una costante carenza di ‘amore’ da parte delle varie case produttrici, forse anche per le sue campagne di sponsorizzazione fin troppo dirette e ‘violente’. Se ci si pensa, escluso qualche port eccellente, la quasi totalità della libreria del SEGA Master System è composta da titoli programmati direttamente da SEGA stessa, con risultati interessanti e, allo stesso tempo, drasticamente altalenanti. E’ in questo contesto che si colloca “Aerial Assault”, sparatutto a scorrimento orizzontale che ha visto la luce un anno dopo l’arrivo sul mercato del SEGA MegaDrive… E, da questa circostanza, a acquisito alcuni punti forti e diversi, ingiustificabili punti deboli.

Volare per la libertà!

Un’organizzazione terroristica ha creato un laser distruttivo, capace di debellare ogni tipo di bersaglio semplicemente ordinandogli di farlo. Di fronte a una simile minaccia, i Freedom Fighters scelgono uno dei loro migliori piloti per prendere mano al Caccia della Libertà, l’unico aereo sufficientemente potente per eliminare la minaccia e riportare la pace. Inutile dire che i piloti siamo noi e non ne siamo sorpresi: a livello narrativo, infatti, questa trama è stata riciclata fino a scoppiare, e già al tempo esistevano molti altri titoli appartenenti allo stesso genere che riuscivano a modellare uno scenario più appagante, aggiungendo alcuni tocchi di stile per migliorare una classica e funzionale ricetta arcade. Trattandosi, comunque, di un gioco 8-bit nato durante l’era successiva, SEGA ha già ottenuto una certa dimestichezza con i suoi stessi mezzi tecnologici e ciò gli ha permesso di giocare con il chip grafico per costruire alcune scene d’intermezzo dinamiche, per quanto tutte ‘ambientate’ nell’abitacolo del nostro velivolo, che reagiscono non solo alla narrazione quanto alle nostre performance di volo e di attacco. Il Caccia della Libertà, inizialmente, è armato solo con una mitragliatrice semplice e con un motore piuttosto lento: come da buona norma, tuttavia, alcuni nemici particolari (siano essi piccoli elicotteri o aerei roteanti) esploderanno in una serie di variegati potenziamenti o de-potenziamenti, e starà al giocatore decidere, a seconda della conformazione del livello e dei nemici attualmente in gioco, quale utilizzare per affrontare al meglio la battaglia. Si passa da alcuni potenziamenti classici, come bombe e proiettili multipli, ad alcune varianti decisamente surreali tra le quali figurano alcune tra le più scomode armi da guerra mai progettate da un game designer… Questo, però, se si considerano solo determinati standard. Alcuni proiettili, come quelli che vengono lanciati in più direzioni o nella direzione che segue il movimento dell’aereo, riscrivono in parte le normali regole di sviluppo di uno sparatutto a scorrimento orizzontale, rompendo l’orizzontalità del volo a favore di un attacco più guidato, a trecentosessanta gradi: una scelta alla quale è davvero difficile abituarsi ma che, se adoperata con saggezza, può regalare diverse, inedite soddisfazioni.

Slow look

Facendo parte della schiera di titoli 8-bit più ‘recenti’, “Aerial Assault” gode di un eccellente lavoro di rifinitura tecnica e grafica, con un buon uso della palette dei colori che va tutto a vantaggio del fascino delle aree di gioco: esse, infatti, vivono una particolare dinamicità, trasformandosi in luoghi vitali e brillanti. Questa loro caratteristica finisce, inoltre, per influire sul gameplay, con alcune scelte di stile intelligenti quali la possibilità di soccombere a causa dei fulmini e di nascondersi da essi all’interno delle nuvole più basse. Sfortunatamente, lo stesso non si può dire per il comparto sonoro: in alcune occasioni, le bombe e i proiettili da noi lanciati emetteranno dei suoni molto più vicini a quelli di alcuni giocattoli di gomma, un sound ingiustificatamente simile a quello dell’Atari 2600 con solo qualche anno di sviluppo di ritardo. Nei quattro lunghissimi livelli di gioco, inoltre, le colonne sonore in loop si possono rivelare estenuanti e poco adeguate, specie visti gli scenari di guerra nei cieli di fronte ai quali è posto il giocatore: finisce, quindi, per nascere un ritmo un po’ più lento della norma. Nulla che possa distruggere la solidità della struttura, ma questo condimento scomodo e ingiustificato non trova davvero un suo posto proprio visto e considerato l’anno di ‘nascita’ di questo titolo.

Conclusioni

Su SEGA Master System, l’assenza di titoli come “Gradius” avrebbe dovuto giovare ai tanti esperimenti di SEGA sul genere degli sparatutto a scorrimento orizzontale, anche solo per una pura questione di comparazione. “Aerial Assault”, tuttavia, pur possedendo alcune carte stilistiche decisamente vincenti, finisce per spargerle in giro mentre mischia il mazzo, distribuendole incautamente. L’esperienza complessiva resta appagante, questo è vero, ma alcune scelte poco sensate e un terribile utilizzo del chip sonoro della console finiscono per graffiare un titolo che, se meglio curato, avrebbe avuto di che parlare, ieri come oggi. Un volo per la libertà con le ali tarpate, nella speranza che il nostro aereo possa comunque raggiungere la velocità del suono, superarla per evitarlo, salvando così le nostre orecchie da una malcelata tortura. Meglio recuperare un po’ di proiettili extra, un paio di bombe e bombardare la corazzata di turno, senza pensarci troppo su.

CI PIACE
- Offre modi strani e a volte inediti di eliminare i propri nemici
\n- Sporadica ma geniale interazione con le ambientazioni
\n- Graficamente intrigante
NON CI PIACE
- Colonna ed effetti sonori molto blandi
\n- Il ritmo non riesce sempre ad essere elevato
6.5Cyberludus.com
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