Difendere l’impero

L’ultimo capitolo della saga di Kingdom Under Fire, che prende il nome di Circle of Doom, non è stato molto apprezzato dai videogiocatori, probabilmente a causa di un rinnovamento delle meccaniche di gioco completamente differenti rispetto ai capitoli precedenti. Non ci sono dubbi sul fatto che la serie di Kingdom Under Fire, nel tempo, sia stata sottoposta a continue evoluzioni dettate dalla voglia degli sviluppatori di migliorare l’esperienza dei giocatori una volta sul campo di battaglia. Dopo essersi dilettati nell’inserimento di elementi da action/gdr in una serie tradizionalmente strategica, gli sviluppatori, Blueside e Phantagram, pertanto, hanno cercato di sviluppare il nuovo capitolo della saga tenendo in considerazione le critiche ricevute e cercando, al tempo stesso, di portare al limite le potenzialità del motore grafico Tech Frame. Il nuovo Kingdom Under Fire ruoterà attorno ad un nuovo concetto di strategia in tempo reale che potremmo definire con l’acronimo “MOARTS” (multiplayer online action real-time strategy), un nuovo standard che, ancora una volta, andrà a ridefinire la serie.

La saga di Kingdom Under Fire è riuscita, nel tempo, a catturare l’interesse di molti videogiocatori occidentali proprio per i suoi effetti grafici spettacolari e per una direzione artistica di un certo spessore, nonostante appartenga ad una tipologia di giochi che attrae un pubblico prevalentemente orientale. Andiamo a scoprire cosa è trapelato sino ad oggi, in attesa dell’uscita del gioco prevista entro la fine dell’anno su PC e Xbox 360.

Sul campo di battaglia

Le vicende di Kingdom Under Fire II si svolgeranno 150 anni dopo la fine del capitolo precedente “The Crusaders”. Regnier e Kendal riappaiono nuovamente nel mondo attuale, dopo essere sfuggiti dalla dimensione oscura degli encablossiani. Il mondo è stato devastato proprio da quest’ultimi, una strana fazione di creature nate da un potere oscuro, già incontrati in Circle of Doom. Questa volta, Kendal rivestirà un ruolo di primo piano. La prima novità, dunque, è l’inserimento di una terza razza, gli encablossiani appunto, che si aggiungeranno alle altre due razze presenti: l’alleanza umana e la legione nera.

L’obiettivo più importante per gli sviluppatori è quello di perfezionare gli elementi introdotti in “The Crusaders”. Al fine di raggiungere tale obiettivo, sono state implementate delle meccaniche di gioco che renderanno l’azione di Kingdom Under Fire II più che uno sterile divertimento, nel tentativo di ricreare quelle sensazioni che si provano lottando in prima persona sul campo di battaglia. Ecco quali sono state le parole del producer di Blueside a riguardo: “Il gioco è stato progettato in modo tale da fondere naturalmente l’azione con l’aspetto strategico insito nella serie, introducendo questo nuovo mix nel gameplay. Inoltre, crediamo che il vero divertimento dei giochi di strategia risieda nelle partite multigiocatore. Per creare un gioco che possa avere una longevità elevata, abbiamo lavorato duramente per rimodernare e rafforzare il multiplayer online del gioco, che consentirà di partecipare a battaglie di proporzioni inimmaginabili in differenti modalità multigiocatore”.

Le meccaniche di gioco quindi cercheranno di semplificare la gestione delle truppe durante gli scontri, per rendere estremamente fruibile il titolo anche agli utenti che non posseggono una spiccata conoscenza del gioco. Durante le battaglie, il giocatore potrà controllare il proprio eroe mediante una visuale in terza persona, avvalendosi di diverse combinazioni, armi, armature e oggetti speciali. Attraverso delle combinazioni di tasti, avvalendosi dell’accoppiata mouse-tastiera, si potranno impartire degli ordini alle truppe di supporto presenti sul campo di battaglia, permettendogli di darci una mano grazie a degli attacchi visivamente spettacolari e, al tempo stesso, molto utili. Le diverse armi, armature e oggetti dai poteri particolari verranno acquisiti nel corso del gioco e trasformeranno notevolmente l’aspetto e le capacità del protagonista.

Scontri epici

La personalizzazione che deriva dall’acquisizione di diversi equipaggiamenti ci permette di modificare a piacimento l’aspetto e la forza del nostro eroe. Grazie ad una semplice interfaccia, sarà possibile scegliere gli oggetti da portare in battaglia, l’equipaggiamento da indossare e i prodotti da rivendere. La mappa del mondo di gioco diviene il punto di riferimento attraverso il quale scegliere i nostri spostamenti, fondare delle gilde, partecipare alle campagne d’assedio e raggiungere, infine, i villaggi per rifocillare la truppa, comprare e vendere oggetti e reclutare dei mercenari.

La difesa del territorio, che è composto da una moltitudine di centri abitati, impegnerà i giocatori a gestire i propri possedimenti e grazie alla creazione di gilde e alleanze, sarà possibile chiedere l’aiuto di altri alleati umani e prendere parte a degli scontri “epici”. I diversi tipi di battaglia (partita multiplayer, missioni co-op e la nuova battaglia “assedio del castello”) saranno suddivisi seguendo le dimensioni della mappa di gioco; quelle piccole per il “due contro due” e “tre contro tre”, mentre gli scenari più estesi ospiteranno un massimo di 16 giocatori. Il numero di truppe che possono essere assegnate a ciascun giocatore verrà determinato dalle dimensioni e dal tipo di mappa nel quale avranno luogo le battaglie. Al termine di ogni scontro ogni giocatore sarà ricompensato, in base al proprio risultato, con oggetti, denaro e punti esperienza. I videogiocatori, inoltre, potranno scegliere tra un totale di 10 modalità di gioco che includono missioni PvE, PvP, guerre di gilda e guerra tra nazioni.

In ambito PvE un massimo di quattro giocatori potrà allearsi e combattere assieme. Per ovvie ragioni, il gioco dà il meglio di sé quando i diversi eserciti vengono gestiti da altri giocatori e non dall’intelligenza artificiale. Per coloro i quali volessero combattere senza l’assillo della perdita dei propri possedimenti, le città propongono delle aree, le arene, nelle quali è possibile testare le proprie abilità senza il rischio di perdere esperienza.

Un mondo incantevole

I trailer e le prove del gioco hanno mostrato la potenza e la versatilità del motore grafico Tech Frame. Gli spettacolari risultati raggiunti dagli sviluppatori hanno sollevato un giustificato scetticismo, soprattutto per il timore che il motore di gioco non riesca a gestire, senza alcun calo di frame, l’enorme quantità di poligoni presenti su schermo. A detta degli sviluppatori, il motore di gioco è in grado di gestire 10.000 unità in una battaglia PvE e 4.000 in PvP, mentre per i diversi personaggi sono stati utilizzati 30.000 poligoni per gli eroi e 3.000 per le unità standard. Visivamente Kingdom Under Fire II sembra dunque possedere uno straordinario fascino fantasy ed una notevole cura dei particolari.

Alla domanda sulle performance tra PC ed Xbox 360, il producer del gioco ha assicurato che non ci sarà alcuna differenza tra le due versioni. I requisiti minimi di sistema saranno accessibili ad un’utenza piuttosto ampia; P4 2,2 Dual Core con 1 GB di memoria e un GF 6600 o ATI X1300, mentre quelli raccomandati: P4 2,6 Dual Core con 2 GB di memoria e un ATI 7800 o GF 1950.

Conclusioni

Dai trailer mostrati, sin dal primo annuncio del gioco nel 2008, abbiamo potuto apprezzare quanto gli scenari fantasy-medievali realizzati per Kingdom Under Fire II contribuiscano a creare un’atmosfera unica, nella quale il giocatore è chiamato a gestire un immenso esercito nell’eterna lotta tra bene e male. Le ambientazioni, così come i personaggi, ci sono apparse molto curate, risultato di una direzione artistica mirabile. Speriamo che tutto ciò che abbiamo avuto modo di vedere sino ad oggi, dai primi concept art, ai video dimostrativi e alle immagini, non si riveli un semplice specchietto per le allodole. La gestione di un numero così ingente di truppe durante gli scontri lascia adito a diversi dubbi sulla solidità del motore grafico, dubbi che verranno fugati non appena metteremo le mani sulla copia del gioco finale. L’introduzione di elementi MMO, infine, renderà il gioco più interessante e interattivo, eliminando, di fatto, la monotonia e la ripetitività del gioco in singolo. Kingdom Under Fire II , insomma, sembra possedere tutto il necessario per non deludere le attese. L’appuntamento è fissato per la fine di quest’anno con un’attenta analisi del titolo, sempre su Cyberludus. Rimanete con noi!

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