Un Niko Bellic in polizia? No.

E’ di ormai otto mesi la notizia che L.A. Noire sarà un titolo sviluppato per Xbox360 e Playstation 3 dopo che, per diverso tempo, era stato annunciato come esclusiva per la console Sony.

Ed è proprio da Febbraio, periodo di tale importante notizia, che cominciano a sentirsi sempre più informazioni sul gioco di Team Bondi , marchiato Rockstar Games fino alla radice.

Prima la famosa rivista Game informer, poi altre, hanno fatto trapelare notizie su notizie che hanno aumentato il desiderio del videogiocatore medio, che da troppo tempo aspetta questo titolo più volte rimandato. Ma alla resa dei conti cosa dobbiamo aspettarci da L.A. Noire? La replica di un Grand Theft Auto o Red Dead Redemption? No, anzi, non provate a dirlo…ed aspettatevi i comportamenti opposti dal protagonista.

Los Angeles, 1947: Cole Phelps è un giovane investigatore puro nell’animo e incorruttibile che fa di tutto per portare a termine il suo lavoro nel migliore dei modi. Ben presto però, emerge tutto il contesto malavitoso e di corruzione che c’è attorno all’affascinante quanto misteriosa città californiana, che spesso e volentieri ostacolerà il corretto proseguo dell’indagine. E’ questo lo sfondo narrativo con cui Team Bondi promette di stravolgere completamente l’idea di videogame free roaming che la critica generale ha. Anzi, a detta di chi lavora ancora allo sviluppo del titolo o di quei pochi fortunati che ne sanno altrettanto, L.A. Noire sarà un vero e proprio punto di partenza verso un genere completamente nuovo, l’ibrido degli ibridi probabilmente, con una concezione diversa dell’appeal del protagonista che quasi sempre si trova ad essere il solito criminale contro i criminali o, meglio ancora, contro quei dannati poliziotti sempre tra i piedi.

Il rischio di un flop o di una trama poco convincente è altissimo, e l’hype creatosi attorno al titolo, nonché gli -almeno- quattro anni di sviluppo, non contribuiscono certo in tal senso.

Ecco dunque che si viene a sapere tramite fuga di notizia dagli studi australiani, che il punto di forza sarà proprio il plot narrativo e che, al contempo, il gameplay sarà talmente variegato, complesso e con una serie di variabili, da essere stato programmato in 2200 pagine. Niente male. Il complesso mondo di L.A. Noire si sviluppa come detto negli anni ’50, e ripercorrerà tutte le fasi del dopoguerra con un’accuratezza storica pressoché fenomenale. Il gioco si concentrerà molto sull’interazione con i personaggi e sulle strategie di investigazione che Cole potrà adottare ma, certamente, non finisce qui. Dal punto di vista narrativo, Cole lotterà spesso e volentieri con i suoi scheletri nell’armadio per azioni compiute in passato e di cui nutre profondo dispiacere e rimorso, cercando di restare però concentrato sui fatti che gli stravolgeranno le giornate, a cominciare dal caso in questione.

Non mancheranno ovviamente gli inseguimenti in auto, a bordo delle vetture di un tempo così come si presentano per esempio in Mafia e nel recente Mafia II, come non mancheranno intense sparatorie con i malviventi di turno.

Fotorealismo reale o a parole?

Per ciò che concerne il comparto tecnico, il gioco di Team Bondi godrà di una ricostruzione certosina della città di Los Angeles, ricca di particolari e completamente immersa nel mondo di quegli anni, supportato da uno stile narrativo assolutamente in linea con i film noir del periodo.

Graficamente gli sviluppatori hanno concentrato le proprie energie nello sviluppo di un nuovo sistema di cattura delle espressioni facciali, che saranno anche di vitale importanza per capire quando la gente mentirà o meno, in un mondo come detto completamente corrotto. Gli screen che Rockstar Games ha diffuso da Giugno sono ancora poco chiari su quanto realmente il titolo possa offrire dal punto di vista tecnico e, seppur le premesse -e le parole- fanno credere che potremmo trovarci davanti ad un titolo di elevata qualità, quello che possiamo notare è sicuramente ottimo ma non molto lontano dagli standard a cui attualmente siamo abituati, se non inferiore come impatto visivo a titoli come Mass Effect 2 o Uncharted 2 .

Resta però un grosso punto interrogativo, considerata l’enorme quantità di attori che Team Bondi ha cercato in questi anni per catturarne espressioni facciali di vario tipo per i personaggi complementari, fino ad arrivare ad Aaron Staton per il ruolo da protagonista.

Ancora in fase di sviluppo

A conti fatti, è ancora troppo presto per parlare di L.A. Noire , ma supposizioni e possibilità di gameplay è lecito avanzarle per nutrire un po’ lo stomaco dei sempre affamati videogiocatori in cerca di azione e del titolo da tripla A . Aspettiamo dunque che quei vecchi scaltri produttori di capolavori, in quel di Rockstar Games , ci diano notizie fresche e magari qualche scorcio di gameplay. Intanto, prepariamo tutti quanti un taccuino per iniziare a calarci, fin da ora, nelle vesti pulite e orgogliose di Cole .

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