Asserire che la serie Need for Speed non abbia più la personalità che aveva alle origini è senza dubbio un’affermazione condivisibile. Se inizialmente avevamo fra le mani un gioco di corse clandestine adrenalinico e coinvolgente, con la commercializzazione della serie, ogni anno il nuovo capitolo della saga appariva più deludente, non faceva che sottolineare l’impossibilità di un ritorno agli antichi fasti; si era persa la magia del marchio Need for Speed. Se l’antico detto recita quando la luna è pronta, compare il maestro, possiamo forse finalmente esultare alla notizia che la luna ora è alta e splendente, pronta ad irradiare di nuova luce il marchio racing di EA. Electronic Arts ha messo il marchio nelle mani dei ragazzi di Criterion Games, celebri per la fantastica serie di Burnout; un piccolo studio si ritrova ad aver fra le mani Need For Speed. Ce la faranno a trasformar la zucca in una splendida carrozza? Scopriamolo assieme.

Need for Social Experience.

A Colonia abbiamo avuto la possibilità di avere un’ampia panoramica di ciò che Need For Speed: Hot Pursuit sarà, e ci è stata data la possibilità di tastare con mano il frutto del lavoro di Criterion. Una delle componenti fondamentali sul quale gli sviluppatori hanno voluto insistere particolarmente è l’elemento sociale; grandi social network come Twitter o Facebook oramai occupano una grande fetta della nostra giornata, Criterion ha compreso il potere di questi strumenti, immergendo totalmente il proprio titolo nelle manie sociali degli anni X. In Hot Pursuit vi è un vero proprio social network interno, dove creare il proprio utente e dotarlo anche di foto; entrare in autolog è come avere accesso a schedari elettronici della Polizia. Non dimentichiamo che in Need For Speed siamo tutti piloti clandestini; in autolog verranno segnalati i ricercati maggiori, verrà raccomandata la possibilità di unirsi a una gara a cui loro terranno parte, oppure verremo invitati a battere i loro tempi, così da diventare noi scelta consigliata. Ma quanto descritto non è che una minima parte di quanto offerto da autolog; avremo la possibilità di condividere le foto scattate durante le gare, di venire a conoscenza di quanto fanno i nostri amici, e commentare le loro attività e risultati, o accordarsi per una gara; l’esperienza sociale confezionata da Criterion è assoluta.

Frecce con dietro attaccata una targa.

Se il fronte multiplayer/sociale offertoci lascia senza parole, non è possibile non spendere due parole sull’eccellente lavoro fatto sul fronte estetico. Le ambientazioni e i tracciati, alla cui realizzazione ha partecipato anche DICE, sono assolutamente stupefacenti; le architetture sono curatissime e incredibilmente varie, spaziando da fondali solari e pittoreschi come un acquarello, fino a costruzioni claustrofobiche e artificiose. Uno degli aspetti che forse più ci ha colpito sul fronte tecnico è stata la gestione delle luci: le macchine vengono perfettamente illuminate, e i cambiamenti atmosferici sono resi in maniera decisamente fedele, al punto che correre con un temporale in atto ha generato in noi un senso di agitazione e ci ha portato a mantenere una maggiore concentrazione e attenzione durante la guida.

Se le architetture vi colpiranno, e i giochi di luce potranno stupirvi, ciò che realmente è sinonimo di Criterion è collisioni e gestione dei danni sui veicoli. Gli scontri fra veicoli, oltre ad esser spettacolari, risultano incredibilmente reali, tuttavia, dovendo gestire vetture realmente esistenti concesse su licenza, i ragazzi di Criterion non hanno la possibilità di accartocciare le carrozzerie che avevano in Burnout. Nonostante questo limite, comprensibile, non temete, gli sviluppatori si sono avvicinati quanto più possibile a quanto visto in Burnout, e quindi potrete godere di carrozzerie ammaccate, ed piogge di coriandoli di vetro a seguito di un pirotecnico crash fra vetture. Insomma quanto realizzato ben calza la formula di gioco di Need For Speed, ben lontana, senza dubbio, dall’aggressività della serie di Criterion.

Vivo la mia vita un quarto di miglio alla volta.

Nella prova di gioco disponibile durante il Gamescom di Colonia abbiamo avuto la possibilità di testare due differenti sfide. La prima, denominata Speedwall, come può suggerire il nome, consiste nel portare la propria vettura quanto più velocemente al traguardo, il tutto ovviamente evitando quanto più possibile danni, che non solo rallentano la corsa, ma che raggiunta una certa soglia portano al Game Over; in questo genere di gara, la corsa tende molto al drifting: il giocatore deve giocare fra acceleratore, freno e turbo, e cercare di imboccare strade segrete e scorciatoie per risparmiare tempo utile (come avveniva nei capitoli precedenti a Paradise nella serie di Burnout).La seconda sezione di gioco, invece, consisteva nella più classica delle gare (molto simpatica la scelta da parte degli sviluppatori di dare ai personaggi controllati dall’IA i nomi dei leader politici nazionali più famosi; ci siamo così ritrovati a gareggiare clandestinamente contro Obama e Berlusconi n.d.R). Durante la gara, acquistando posizioni, e correndo nella maniera più intrepida possibile e possibile accumulare punti Bounty, ossia incrementare il valore della taglia sulla nostra testa; accumulando punti è possibile salire di Rank e ottenere quindi nuove vetture, colori per le carrozzerie e contenuti. Le corse, sebbene contaminate dallo stile Burnout, sembra offrire lo stesso feeling dei bei tempi andati, con ritmi assolutamente frenetici, e la presenza sul tracciato di poliziotti che tenteranno di bloccare la nostra corsa in ogni modo utilizzando ora posti di blocco, ora seguendoci con elicotteri Quanto visto sembra promettere un’esperienza di gioco, oltre che di qualità, incredibilmente longeva, specie in relazione alla componente sociale sopra citata, che dovrebbe continuamente stimolare l’utente alla corsa.

Conclusioni

Quanto mostrato da Criterion a Colonia ha, senza ombra di dubbio, dell’incredibile. L’esperienza confezionata sembra esser completa e curatissima in ogni suo dettaglio, in grado di colpire e sorprendere sia sul fronte tecnico che sul gameplay offrendo un numero di ore di gioco tendenzialmente infinito. Scaldate i motori, Need for Speed sta per tornare.

Articolo precedenteInversion
Prossimo articoloJames Bond 007: Blood Stone
CyberLudus è un'Associazione Culturale che opera nel settore videoludico dal lontano 2007, a stretto contatto con produttori e distributori di tutto il panorama internazionale. La nostra redazione segue con passione ed entusiasmo l'evolversi di questo mondo, organizzando tornei e contest, partecipando a manifestazioni ed eventi e, attraverso il nostro portale, fornendo all'utenza un piano editoriale che prevede recensioni, anteprime, guide strategiche, soluzioni, rubriche ed approfondimenti.