Immaginate Gears of War . Bene, ora dimenticate Marcus Fenix & Co. e inserite in una non ben precisata regione del pianeta Terra un gruppo di quattro soldati armati di fucile d’assalto, con tanto di baionetta, e un device elettronico non proprio convenzionale. Questo device, o meglio, questo apparecchio elettronico, non è altro che un’arma in grado di generare campi gravitazionali, sfruttandone gli effetti per scagliare oggetti e dar vita ad una serie di azioni particolarmente devastanti. A questo punto, otterrete Inversion , annunciato per la prima volta sei mesi fa da Namco-Bandai e giunto in formato giocabile qui alla Gamescom 2010 . Invitati dagli sviluppatori per assistere ad una dimostrazione di gioco, vi riportiamo ora le nostre prime impressioni.

Gravità e antigravità strategiche

Innanzitutto, Inversion si presenta come un classico sparatutto in terza persona, a dire il vero alquanto anonimo stilisticamente, almeno nel corso delle prime battute. Il livello mostrato iniziava nei pressi di una cittadina semidistrutta, caratterizzata da strade squarciate ed edifici ridotti in macerie. Come detto, la sensazione iniziale è stata quella di assistere, in tutto e per tutto, ad un mero clone del colossal Epic Games , soprattutto per via della caratterizzazione dei personaggi. Sensazione che ha presto abbandonato i nostri pensieri nel momento in cui lo sviluppatore, per darci un concreto assaggio del gameplay, ci ha introdotto l’uso dell’antigravità. Un apposito indicatore blu posto sulla schiena del protagonista indica lo stato di carica del gravity device, che consente di catturare gli oggetti e scagliarli contro un determinato bersaglio.

Inversion rientra sostanzialmente nella categoria degli sparatutto in terza persona così come li conosciamo noi oggi, accompagnato però da componenti alternative: a meccaniche ordinarie quali coperture dinamiche, scontri metodici e attacchi corpo a corpo dall’alto contenuto splatter, si affiancano elementi tipici di uno sparatutto strategico. L’andamento è alquanto lineare e durante le consuete sparatorie basta stanare i nemici da dietro le coperture per continuare ad avanzare indisturbati; sotto questo aspetto, quindi, il gameplay non offre chiavi di lettura diverse dal solito. Almeno finché non cominciano ad entrare in gioco le meccaniche antigravitazionali. Con l’uso del gravity device, infatti, abbiamo notato come l’approccio al gioco cambi completamente direzione. Nel corso di uno scontro a fuoco, per esempio, è possibile modificare la stessa conformazione della mappa “invertendo” i campi gravitazionali, attraverso un sistema denominato “shift vector”, consentendoci di camminare lungo le pareti di un edificio, oppure, utilizzando altri elementi dello scenario per spostare o improvvisare nuove coperture. E’ capitato, per esempio, di lanciare una granata per poi vedere la stessa venire attirata verso un piccolo campo di gravità posto in cima ad una balconata cosparsa di nemici. Invertire i campi, quindi, significa poter adottare una moltitudine di tattiche a seconda dello stile di gioco, se più brutale, e dunque affine agli scontri diretti, o più strategico e quindi meglio consono all’uso dei “poteri” gravitazionali.

Inversione distruttiva

Lo stesso device, che col tempo è possibile potenziare sbloccando nuove abilità, ci consente inoltre di attirare un qualsiasi oggetto, anche una granata nemica ancora in volo, e scagliarla contro i bersagli. Come appena accennato, poi, dato che la distruzione dell’ambiente e relative coperture è completamente libera, è possibile catturare un oggetto anche abbastanza consistente, come la carcassa di una vettura per esempio, e riposizionarlo a terra usandolo come “nuova” copertura. Ad averci incuriosito, infine, è l’interazione con l’ambiente. Gli sviluppatori hanno dato prova della fisica di gioco distruggendo un intero edificio, sparando da una torretta pesante smantellando prima la facciata e poi colpendo, uno ad uno, i pilastri interni con conseguente cedimento e collasso dei piani alti.

Altrettanto curato è risultato il sistema di combattimento corpo a corpo: sempre grazie al gravity device, i nemici rimangono intrappolati all’interno di una bolla antigravità e, una volta sospesi in aria, ci si può sbizzarrire nelle modalità di uccisione, dando vita ad una sequenza di combo ed esecuzioni davvero cruente. Dal punto di vista tecnico, Inversion si trova tuttora in versione pre-alpha, ma per quanto visto durante la dimostrazione di gioco il motore grafico sembra svolgere adeguatamente il suo ruolo, senza comunque sfociare in picchi qualitativi degni di nota. Forse, a penalizzare alcune scelte degli sviluppatori, ci pensa un’evidente somiglianza con altri grossi esponenti del genere, Gears of War in primis. Tuttavia, pensiamo che il titolo Namco-Bandai possa dire la sua soprattutto in termini di gameplay, ma per darvi o meno una conferma dovremo aspettare l’uscita del gioco, previsto in America ed Europa verso la seconda metà del 2011.

Articolo precedenteGuitar Hero: Warriors of Rock
Prossimo articoloNeed for Speed: Hot Pursuit
CyberLudus è un'Associazione Culturale che opera nel settore videoludico dal lontano 2007, a stretto contatto con produttori e distributori di tutto il panorama internazionale. La nostra redazione segue con passione ed entusiasmo l'evolversi di questo mondo, organizzando tornei e contest, partecipando a manifestazioni ed eventi e, attraverso il nostro portale, fornendo all'utenza un piano editoriale che prevede recensioni, anteprime, guide strategiche, soluzioni, rubriche ed approfondimenti.