Halo è tornato
I giocatori di tutto il mondo, il prossimo 14 Settembre, potranno finalmente porre le mani sull’attesissimo Halo: Reach , prequel di una delle serie più famose di sempre e divenuta ormai il simbolo dell’ammiraglia Microsoft.
Lo scorso 27 Luglio, Cyberludus è stata invitata per assistere alla presentazione italiana di Halo: Reach . A mostrarci il gioco nei minimi particolari il game designer Brian Jarrard di Bungie e un suo collega, venuti appositamente dagli Stati Uniti con l’intento di renderci partecipi del loro ultimo lavoro.
A seguito di una breve carrellata di dati “finanziari”, apprendiamo che questo episodio è in sviluppo da più di tre anni e che la società ha investito tantissimo al fine di rendere quest’ultima produzione la migliore mai realizzata finora. Le premesse dunque che Halo: Reach possa bissare il successo dei predecessori sono quanto mai realistiche.
Benvenuti nel Noble Team
Come rivelato da tempo, il personaggio principale sul quale ruoteranno le vicende è uno Spartan conosciuto col nome in codice di Noble Six , una recluta inviata sul pianeta Reach nel tentativo di contrastare l’offensiva Covenant. Prenderemo così parte al leggendario Noble Team , costituito da altri cinque Spartan, ognuno dei quali dotato di abilità specifiche: si passa dal tiratore scelto al mitragliere pesante, per finire con l’esperto in demolizioni. Un team molto affiatato e capace di eroiche imprese, in quella che, molto probabilmente, è stata una delle più grandi tragedie nella storia dell’ UNSC.
Dimostrazione in corso. . .
Così, pad alla mano, Jarrard ci mostra il primo livello di gioco. Come da tradizione, assistiamo alla più classica delle introduzioni in pieno stile Halo ; il pianeta Reach , sommerso dalle polveri cosmiche e circondato dall’universo infinito, viene ripreso in lontananza. La sequenza è accompagnata da un tema orchestrale che, di per sé, ribadisce a gran voce l’epicità del brand targato Bungie . Pian piano, l’attenzione ricade verso Noble Six , intento a raggiungere il resto della squadra, all’interno di una sequenza ripresa direttamente dal famoso trailer d’esordio. Formalità e presentazioni a parte, una volta raggiunto il Noble Team , la recluta e i suoi cinque compagni Spartan vengono aviotrasportati sul luogo di un misterioso incidente radio registrato poche ora prima nei pressi di una base militare. Una volta atterrati, il Noble Team si ritrova in uno scenario di morte agghiacciante: marines a terra e sangue sparso ovunque. Ma ben presto, l’imboscata Covenant ha inizio e, nei panni di Noble Six , Jarrard inizia a muovere i primi passi.
Facciamo quindi la conoscenza del rinnovato gameplay. Senza arrivare a stravolgere un meccanismo ben oliato e funzionante la giocabilità è stata migliorata e livellata quanto basta per venire incontro alle richieste degli utenti. Un tipico esempio è il ritorno al passato dello scudo che, al pari di quanto avveniva in Halo: Combat Evolved , fornirà solo un piccolo livello di protezione, “violato” il quale si inizieranno a perdere le classiche tacche di vita, ricaricabili solo ed esclusivamente mediante l’uso dei medikit che troveremo sparsi nel gioco. Altra novità consiste nella possibilità di poter guidare e distruggere tutti i veicoli, sia quelli militari che civili. Quest’ultimi ovviamente avranno prestazioni inferiori a quelli da combattimento, ma risulteranno altrettanto efficaci nei casi di estrema necessità.
Largo spazio, inoltre, è stato dato alla personalizzazione degli Spartan, sia nella campagna che nella sezione multiplayer. Come già appurato durante il recente beta-test multiplayer, si potrà decidere se conferire ai personaggi sembianze femminili o maschili, cambiandone ad esempio, oltre all’aspetto, anche la voce. Secondariamente, sarà presente un editor attraverso il quale scegliere non solo i colori, ma anche lo stile delle armature, un po’ come avveniva in Halo 3 .
Si potrà aumentare il proprio livello prendendo parte non solo alle sessioni multiplayer online, ma anche nella campagna single player e nella modalità Firefight. Migliorandoci, avremo quindi accesso a nuove abilità da assegnare ai nostri personaggi. Presente, naturalmente, l’immancabile nonché apprezzata modalità Fucina, o Forge, ulteriormente ampliata grazie all’aggiunta di oltre 115 oggetti.
Prima prova di gioco
Finita la presentazione, siamo stati invitati a prendere personalmente parte ad una sessione di gioco. Chi ha avuto modo di testare la beta multiplayer, non avrà sorprese nel sapere che i comandi predefiniti sono rimasti invariati anche nel single player. Quello che subito salta all’occhio è la rinnovata realizzazione grafica, semplicemente eccelsa su tutti i fronti, a dimostrazione che l’impegno profuso da Bungie , stavolta, sia stato davvero minuzioso. L’unico aspetto negativo evidenziato, per quanto migliorabile fino all’uscita del gioco, riguarda il frame-rate, spesso ballerino durante le cut-scenes; un problema, questo, che aveva interessato proprio Halo 2 , vittima di qualche pop-up e bug grafici non indifferenti. Potrebbero storcere il naso, eventualmente, anche coloro che si aspettano un’interazione con l’ambiente di un certo rilievo, al contrario, quasi del tutto assente. Menzione d’onore, invece, per l’intelligenza artificiale; abbiamo piacevolmente notato, infatti, che i nemici ci attaccheranno in base alle loro abilità e caratteristiche fisiche e non usciranno mai allo scoperto se sottoposti a fuoco di soppressione. Anzi, sfrutteranno a dovere le coperture e adotteranno strategie di guerra differenti a seconda della loro inferiorità o superiorità numerica.
Conclusioni
Le aspettative su Halo: Reach sono decisamente elevate, anzi, schizzate alle stelle dopo quest’ultima presentazione. Meccaniche di gioco migliorate, atmosfere finalmente degne del capostipite e realizzazione tecnica impeccabile rappresentano il biglietto da visita per quello che si appresta a diventare, ancora una volta, il miglior titolo dell’anno su Xbox 360 , se non il miglior FPS della generazione. Appuntamento fissato al 14 Settembre!