Alla Gamescom di Colonia, Ubisoft ha mostrato, in un incontro a porte chiuse riservato alla stampa, il nuovo Assassin’s Creed. Brotherhood, primo spin-off della serie Ubisoft. I pochi minuti di gioco che gli sviluppatori ci hanno riservato, sebbene pochi, sono comunque bastati a farsi un’idea quanto meno completa.

Dove eravamo rimasti?

La storia prende le mosse immediatamente dopo gli eventi che hanno segnato la conclusione del secondo episodio. Siamo nel 1499, Ezio Auditore cerca di godersi il meritato riposo a Monteriggioni, dopo le numerose battaglie del secondo episodio contro il nemico templare ma, quando meno se lo aspetta, Cesare Borgia e il suo esercito assediano il piccolo paese toscano. Borgia ferisce lo zio di Ezio, Mario, e decide di mettere a ferro e fuoco Monteriggioni. Nel frattempo Ezio nel tentativo, vano, di impedire l’uccisione dello zio, cerca di raggiungerlo a cavallo, ma finirà per fallire, cadendo da un palazzo dopo esser stato ferito alla spalla. Ripresosi dalla rovinosa caduta, Auditore punterà a Roma, animato dal desiderio di vendetta, per colpire definitivamente l’ordine dei templari, affiancato dalla confraternità degli assassini.

Il potere della fratellanza.

Come il titolo del gioco stesso suggerisce, in Brotherhood avremo la possibilità di essere affiancati, nel corso dei nostri assalti, dagli assassini che addestreremo. La formula di gioco offertaci dal gioco Ubisoft, trascende la sola azione, dotando la battaglia di una componente strategica: i nostri compagni, infatti, avanzando furtivamente fra gli avversari, come già Ezio ci ha abituato a vedere, potranno spianarci la strada, semplificando il nostro compito. Reclutando passanti per strada e curandone l’addestramento, avremo modo di edificare la nostra confraternita assassina; gli alleati così assoldati, sono completamente personalizzabili dal giocatore, potendo scegliere di quale abbigliamento ed equipaggiamento dotarli. L’introduzione della confraternita, novità fondante alla base della nuova formula di gioco, se da un lato rinfresca quanto finora visto nella serie, rende le cose sicuramente più facili, abbassando in maniera evidente il livello di difficoltà. Ezio e alleati terranno battaglia a Roma stavolta, circa tre volte più grande della Firenze proposta in Assassin’s Creed 2; la maestosità della città riprodotta è segnalata dalla nuova facoltà di percorrere le strade cittadine anche a cavallo, rendendo l’esplorazione, e gli spostamenti più rapidi.

Dinamicità e teatralitä.

Il sistema di combattimento è stato rivisto e corretto, rendendolo ora più dinamico e immediato. Le migliorie sono estese anche all’intelligenza artificiale dei nemici, che converrà affrontare singolarmente. Nelle sequenze giocate mostrateci si nota una maggiore spettacolarizzazione delle scene d’azione e dei combattimenti, a volte anche rischiando di perdere credibilità (probabilmente minando l’immedesimazione del giocatore). Certi frangenti hanno lasciato un po’ di perplessità proprio per questa ragione, contraddicendo almeno in parte l’idea originale del gioco, basata sullo stealth game.

Aspetto tecnico e longevità.

Nella sezione di gioco mostrataci dagli sviluppatori di Ubisoft è subito emersa una buona realizzazione tecnica, il motore grafico Anvil, che abbiamo già avuto modo di apprezzare nel secondo episodio, riesce a mantenere stabile il framerate anche nelle scene più concitate come la distruzione di Monteriggioni; ma Brotherhood stupisce sopratutto sul fronte architettura, regalandoci una Roma rinascimentale incredibilmente curata e dettagliata , come la serie del resto ci ha sempre abituato, ricostruendo in maniera più che fedele l’atmosfera italiana rinascimentale. Non delude la componente longevità : oltre a offrire una modalità multiplayer online (di cui non è stato mostrato molto se non brevi gameplay), in grado di allungare notevolmente l’esperienza di gioco, la modalità single player si presenta piuttosto lunga, con oltre 15 ore di gioco.

Conclusioni

Nonostante la forte attesa per il nuovo esponente della serie assassina di Ubisoft, non si può certo asserire che Assassin’s Creed: Brotherhood ci abbia colpito, sia per le poche novità registrate rispetto al secondo episodio, come del resto era possibile presagire già da quanto visto all’E3, sia per una ricerca della spettacolarità, a tratti davvero esagerata e artefatta, che rischia di deperire il concept della saga. Qualche dubbio permane sulla confraternita, ovvero la nostra squadra di assassini, apparsaci un po’ troppo forte rispetto ai rivali proposti dall’intelligenza artficiale; insomma, il pericolo che l’esperienza di gioco si dimostri troppo facile non è troppo remoto. Non è stato possibile, purtroppo, vedere la modalità Multiplayer Online, vera novità del gioco, e uno dei maggiori motivi del forte hype attorno al titolo; quest’ultimo tuttavia sarà disponibile in versione beta nel mese di settembre.a L’uscita del gioco completo è fissata per il 18 novembre, non resta che augurarci che i dubbi adesso sollevati sulla difficoltà di gioco e teatralità delle azioni, possano per allora dissiparsi.

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