Chi lo conosce lo sa: King’s Bounty: The Legend, gioco di ruolo strategico a turni datato 2008, dopo quasi un ventennio di assenza dai fedeli monitor di chi gioca al Pc, è tornato a far parlare di sé mietendo consensi da critica e pubblico. Armored Princess, in origine, doveva essere una semplice espansione da aggiungere al gioco base. Con il tempo e le aggiunte, però, il gioco ha preso una piega, una longevità e una struttura talmente autosufficiente da permettersi il lusso di “camminare sulle proprie gambe”.
Anno nuovo e vita vecchia
L’impatto visivo offerto da Armored Princess non è di quelli che poi si sognano la notte per la sontuosità grafica. Il motore di gioco è praticamente lo stesso di un anno fa, le migliorie e le aggiunte sono sensibili e l’unica novità degna di una nota particolare è la possibilità di godersi il gioco con gli occhialini rosso/blu, per dare un blando effetto 3d alle nostre avventure. Il problema principale di questa aggiunta è dato dalla gamma di colori naturalmente falsata dai limiti offerti dalle lenti bi-cromate. Chi ha giocato a “Legend” si sentirà subito a casa. Chi, invece, pensa di volersi affacciare al genere degli strategici a turni si troverà di fronte ad un gioco molto gradevole alla vista. Il campo di battaglia diverrà una scacchiera con sezioni esagonali e le unità dovranno muoversi sul campo e ingaggiare le unità avversarie. Ribadiamo il concetto: tutte le battaglie saranno svolte a turni, esattamente come in una partita a scacchi in chiave moderna e adattata ad un videogioco in sfondo fantasy.
L’avvento della Principessa guerriera
La trama che viene narrata nell’ultima fatica di Katauri Interactive rispecchia i più classici cliché delle avventure fantasy. La principessa Amelie si ritrova, contro la propria volontà, prigioniera nell’arcipelago di Teana. La sua unica possibilità di far ritorno al regno natale di Endoria è ritrovare Bill Gilbert, un impavido cavaliere nonché unico uomo che sia in grado di fare tornare la protagonista in patria. Tra il dire e il fare, però, si opporranno legioni di creature demoniache, un autentico summit dei più classici “cattivoni” a cui siamo abituati dalle storie fantasy: non-morti di ogni genere, creature fantastiche, corsari, draghi, dragoni e tanti altri.
E, a proposito di draghi, un’altra piccola e gradevole novità è data proprio dalla presenza di un draghetto, che affiancherà la principessa in ogni sua avventura, donando varietà ad uno schema di gioco che persino i veterani troverebbero troppo conservatore.
La principessa è una e basta
Una caratteristica che sembra dilagare nelle produzioni per Pc (o che per Pc prevedono di essere sviluppate) è l’assenza di una qualsiasi modalità multiplayer. King’s Bounty Armored Princess non fa eccezione a questa insolita regola. Le speranze di chi pensava di poter confrontarsi contro altre principesse, per decretare chi sia il miglior stratega in circolazione si scontreranno con una triste realtà: l’unico accenno di una competizione online, in questo titolo, è dato da una classifica di punteggi che premia semplicemente chi ha giocato la campagna principale al meglio delle possibilità offerte.
Lunga e ardua è strada per Endoria
All’assenza della modalità competitiva online fa da contrappeso una lunga campagna in giocatore singolo che si attesta intorno alle trenta ore di gioco. Non ci sembra di sbagliare affermando che, per apprendere le tattiche più giuste ed esplorare tutto il territorio a nostra disposizione, il tempo di gioco lieviterà ulteriormente. A rendere le cose ancora più difficili ci penserà un’intelligenza artificiale che rasenta la perfezione: il gioco non è mai frustrante ma ci mette in condizione di dar fondo a tutta la nostra vena strategica e alle capacità del nostro esercito. Bilanciare un gioco di strategia a turni con elementi da gioco di ruolo non è mai semplice, ma gli sforzi di Katauri Interactive si sono rivelati sorprendenti. Gli elementi gdr già accennati si riducono all’esplorazione territoriale e alla ricerca di artefatti e reliquie, preziosi per dar forza alla nostra causa. Non manca neanche una forte componente d’avventura, caratterizzata, forse, da troppe stringhe di testo e dialogo. Armored Princess narra una storia affascinante e fermarsi a leggere questa storia, infine, ci sembra il minimo per poterla godere al meglio.
Concludendo
King’s Bounty Armored Princess è uno strategico a turni nell’accezione più classica del termine. Come i grandi classici SSI e l’omonimo avo datato 1990, offre una mappa divisa in esagoni e una forte componente tattica. Il fronte del gioco di ruolo è mitigato dal senso di avventura ed esplorazione, che premierà i più impavidi con oggetti, armi, armature e artefatti di ogni genere. Armored Princess non vuole inventare nulla di nuovo, si limita a limare i difetti del predecessore e a fare il suo dovere egregiamente: divertire, appassionare e affascinare. Meglio di così…
Antonio “Aurenar” Patti