Oggi giorno le manovre di marketing sono sempre più importanti, dichiarazioni delle software house e studi statistici rivelano che è più redditizio investire in questo senso che sul gioco vero e proprio. Sebbene paradossale come risultato, risulta essere un’evoluzione a ogni modo comprensibile, specie in relazione al rafforzarsi di marchi famosi, che riescono a piazzare buone vendite solo in virtù del loro nome. Nonostante queste constatazioni, è indubbio che sia risultata, ai più, strana la scelta di Activision di regalare agli utenti europei che effettuavano il preorder di Guitar Hero 5 sul sito ufficiale, una copia di Guitar Hero Van Halen , disponibile solo ora. Probabilmente adesso che è nelle nostre console, le motivazioni dietro questa inconsueta scelta di mercato appare più chiara …
Van Halen e … affini?
Erano gli anni ’80 quando le arene straripavano al richiamo della musica dei Van Halen; la chitarra di Eddie Van Halen aggrediva l’atmosfera, e la presenza scenica di David Lee Roth conquistava le folle. A distanza di trent’anni, purtroppo, il ricordo di questa band non è vivo come la musica che ci ha regalato, eccezion fatta forse per qualche apparizione cinematografica di David Lee Roth. L’attuale generazione, infatti, perlopiù ignora le note di questa band storica. Sebbene tutto lasci presagire a un titolo dedicato ai fan dei Van Halen, e agli amanti della musica metal, duole spegnere queste aspettative; Guitar Hero Van Halen offre ai giocatori 45 canzoni , ma solo 26 di queste sono targate Van Halen. Le restanti canzoni offerte dal titolo non sono che un mero riempimento, non esistendo di per sé nessun nesso logico che possa giustificare l’inserimento di tracce quali ” Painkiller ” degli Judas Priest, ” Rock and Roll is Dead ” di Lenny Kravitz, o ” Master Exploder ” dei Tenacious D; potete quindi dimenticare lo splendido lavoro fatto con l’edizione Metallica, dove le tracce complementari erano state selezionate appositamente dalla band interessata. Il motivo di questa insana politica è che Activision non ha ritenuto redditizio acquistare i diritti per le canzoni successive alla dipartita di David Lee Roth, arrestando così il catalogo della band al 1985. Insomma, se il titolo può spaventare i casual gamers in cerca di qualcosa da strimpellare, a precludere l’acquisto anche ai nostalgici dei bei tempi andati ci pensa un infelice tracklist.
Vestire i panni di Eddie Van Halen
Sebbene solo ventisei le canzoni dei Van Halen offerte risultano essere perfettamente calzanti con la formula espressa dal marchio Guitar Hero. Le note della rock band riescono a trasmettere grande adrenalina in chi impugna gli strumenti, e immedesimarsi in personaggi quali i fratelli Van Halen o David Lee Roth è senza dubbio un’esperienza unica. Anzitutto è necessario sottolineare che vestire i panni di Eddie Van Halen in questo nuovo episodio, è senza dubbio un’esperienza unica nel mercato dei rythm games; Neversoft ha curato in maniera veramente splendida il fronte chitarra, dando sfogo estremo alla fantasia, e alle possibili combinazioni dei cinque tasti sul collo dello strumento, offrendoci in tal senso un’esperienza senza dubbio appagante. Senz’altro felice, inoltre, è la calibrazione della difficoltà; seguire le orme del leggendario chitarrista ai livelli più alti, è senz’altro ostico, se non proibitivo in alcune tracce. Questo non può che contribuire in maniera positiva alla componente longevità, visibilmente provata dalla povertà della tracklist.
Purtroppo, suonare le poche note offerte dei Van Halen è tutto ciò che il giocatore ha realmente a disposizione. Le tracce di riempimento inserite risultano palesemente fuori luogo rispetto all’adrenalina, empatia e divertimento, offerto dalla rock band principale, e Activision ha stranamente pensato di escludere per i possessori di questo titolo qualsivoglia supporto per contenuti extra, o per trasferire le tracce di Van Halen su Guitar Hero 5. Magra consolazione, è la possibilità, come in tutti i Guitar Hero successivi al World Tour, di poter usufruire di GH Studio e delle creazioni degli utenti.
Ma ciò che maggiormente indispone dell’ultima fatica Neversoft è il trattamento riservato ai Van Halen per quanto concerne le features aggiuntive, assolutamente imparagonabile con lo splendido lavoro svolto con Guitar Hero Metallica e Aerosmith . Nessun extra, intervista, o dietro le quinte è stato inserito, contenuti che senza ombra di dubbio avrebbero reso felici i nostalgici degli anni ’80, e in parte colmato le grandi lacune che il titolo di per sé soffre. Neanche la carriera è dedicata alla Rock band, come si ci poteva aspettare, ma si riduce a un triste accumulare stelle e sbloccare nuove location dove suonare.
Van Halen alla maniera di World Tour
Sebbene il rilascio di Van Halen sia posteriore al quinto capitolo della serie, lo sviluppo è antecedente a quest’ultimo. Il motore grafico utilizzato è lo stesso adottato in World Tour e Metallica. Questo nuovo titolo rappresenta quindi un passo indietro anche sul fronte tecnico, rispetto a quanto mostrato in Guitar Hero 5 e Band Hero, anche se dobbiamo dire che la precedente versione del motore riesca comunque in maniera adeguata a raccontarci la splendida musica dei Van Halen.
Conclusioni
Dopo aver pubblicato in rapida successione Guitar Hero Metallica, Guitar Hero 5 e Band Hero (e se proprio vogliamo, possiamo aggiungerci anche Dj Hero), quest’ultima reincarnazione del brand non può che palesarsi come un triste tentativo di spillarci più soldi del dovuto. Sicuramente più calzante come semplice trackpack, Van Halen è il capitolo più infelice della serie. Le poche canzoni dei Van Halen e l’incredibile cura di Neversoft sul versante chitarra, di per sé non riescono da sole a giustificare un acquisto a costo pieno. Se avete avuto l’opportunità di accaparrarvelo come bonus del preorder godetevi la possibilità di strimpellare le corde di Eddie Van Halen, in caso contrario puntate all’acquisto di qualcosa di più concreto.