C’eravamo lasciati circa un anno fa con un gruppo di soldati svitati, pronti alla battuta ad ogni costo e con una certa dose di follia in testa. La ritroviamo adesso più matura, più seria e sempre dotata di quell’aspetto qualitativo che in un videogioco non guasta mai. La Bad Company è tornata, solo un po’ più seria del solito! BattleField Bad Company 2 è un classico FPS sviluppato da DICE , in grado, già con il primo episodio, di mostrare i muscoli e di pretendere un posto d’eccezione in questo genere sovraffollato. Questo secondo lavoro di DICE riesce tranquillamente ad ottenere una nota di merito, nonostante abbia abbandonato l’idea iniziale per dedicarsi ad un prodotto molto più simile al rivale Modern Warfare. Il precedente episodio si distingueva sicuramente per il particolare tono ironico e per spezzoni leggeri, abbandonati adesso in favore di un realismo maggiore e di un ritmo di gioco più consono ad un palcoscenico di guerra.

In questa seconda spedizione di DICE vestiremo nuovamente i panni di Marlowe, Haggard, Sweewater e del Sergente Redford, incoscienti soldati affidati alla sezione più pericolosa dell’esercito statunitense. La nostra missione, questa volta, sarà quella di recuperare le informazioni su una pericolosa arma di distruzione di massa e fermare il possibile massacro che potrebbe derivare dall’appropriazione indebita di questo strumento mortale. Muoveremo i primi passi durante l’operazione “aurora”, missione coperta da segreto militare e sulla quale verremo presto a carpirne i segreti. Come tasselli che si compongono pian piano, scopriremo tutti i retroscena che hanno portato alla creazione di questa particolare arma, considerata addirittura più potente dell’atomica stessa.

Pad alla mano la sensazione che il giocatore avrà, sarà quella di giocare un classicissimo sparatutto, molto più simile a Modern Warfare, rispetto al primo Bad Company stesso. Abbandonato, come più volte ripetuto, il clima di “spensieratezza” insito nel primo episodio, questa volta ci troveremo ad affrontare le missioni con un tono più pesante e un’atmosfera più seria ed impegnativa. Elemento molto più accentuato che in passato è la linearità di azione. Nonostante le aree di gioco rimangano, almeno all’apparenza, vaste, il titolo spingerà il giocatore verso una direzione di azione ben precisa, potendo solo in alcuni casi deviare dal percorso principale, per riuscire a cogliere di sorpresa i soldati nemici.

Nonostante ciò, il ritmo rimane sempre serrato e il gioco riesce ad attrarre l’attenzione del giocatore che non può permettersi una minima distrazione. Rimanere, infatti, nascosti dietro un muro o dentro un qualsiasi rifugio non darà certezza di sopravvivenza. In Battlefield tutto l’ambiente circostante è distruggibile, così che occorrerà spostarsi in continuazione da un punto all’altro per poter avere qualche chance di salvezza. La distruzione di tutto quello che circonda il giocatore riesce ad infondere un realismo superiore rispetto alle controparti, potendo anche decidere di far crollare, attraverso RPG o simile, interi edifici o torri di guardia. Le missioni proposte da Battlefield Bad Company 2 appagheranno, in quanto a varietà, il giocatore che non sentirà mai il peso di una missione ripetitiva o addirittura noiosa. In questo crescendo di emozioni aiutano sicuramente i background alquanto eterogenei. Si passa da montagne innevate ad aride distese sabbiose, per arrivare poi a foreste fitte e zone paludosi davvero ben disegnate. Soprattutto queste ultime aree daranno un senso di realismo, facendo sentire al giocatore quel senso di solitudine e tristezza che può gravare in capo ad un soldato dell’esercito lanciato in una missione quasi suicida. All’interno di questo palcoscenico ben costruito, si fanno notare, per numero e qualità, anche le missioni a bordo di mezzi. Anche in questo caso, si passerà dal classico elicottero alla barca a motore, per poi finire anche a bordo di divertenti quad o jeep quattro ruote motrici. Peccato, allora, vedere i titoli di coda dopo poco più di 6 ore, affrontando la campagna single-player a livello normale (il voto sulla longevità risente molto di questo aspetto).

Vietato Fumare!!!

A parte il consiglio spassionato completamente avulso dal contesto video ludico, la scherzosa frase qui sopra riportata vuole concentrare l’attenzione su uno degli elementi più meritevoli del gioco: gli effetti particellari. Molte aree di azione verranno completamente dominate dal fumo, così che si respirerà un’atmosfera realistica e davvero coinvolgente. Spesso capiterà anche di dover sparare alla cieca, laddove una coltre di fumo, causata dal crollo di edifici o da alcune esplosioni, riesce completamente ad ostruire la visuale del giocatore e rendere una sensazione di smarrimento davvero appagante e in perfetta sintonia con l’atmosfera che ci circonda. Questa tipica situazione si mostrerà poi anche durante le scorribande a bordo dei mezzi, laddove il fumo sollevato dalle strade o dalle dune di sabbia riuscirà a creare particolari problemi per la guida. Insomma: il “fastidio” che darà il fumo in molte situazioni di gioco servirà a sottolineare il realismo che Battlefield riesce ad offrire, grazie ad un comparto tecnico di tutto rispetto.

Reparto Tecnico

Il Frosbite 2.0 fa il suo lavoro in maniera ottima, permettendo una distruzione quasi totale dell’ambiente circostante. Il reparto tecnico spicca così per qualità e completezza. Le scelte cromatiche messe in piedi dal team di sviluppo soccorrono all’immersione del giocatore, così che all’interno delle cupi foreste presenti si potranno apprezzare giochi di luce ed ombre davvero notevoli e suggestivi. A questo splendore si affiancano, purtroppo, fastidiosi momenti di tearing, soprattutto quando si gira velocemente la visuale da una parte all’altra dello schermo. Complessivamente il livello tecnico di questo Battlefield risulta inferiore a Modern Warfare 2, anche se quest’ultimo titolo è gravemente lacunoso dal punto di vista della distruttibilità dell’ambiente di gioco: ci sembra quindi normale avere in questo titolo DICE una minore quantità di particolari. Bad Company 2 offre, inoltre, un orizzonte visivo davvero vasto, e soprattutto alla guida dei mezzi di trasporto si avrà una sensazione di libertà unica, anche se in realtà l’area di azione rimarrà circoscritta e lineare. Il sonoro non è certo da meno: gli spari e l’effettistica delle armi svettano per qualità e godibilità. Il frastorno degli spari cambierà a seconda dell’area di gioco, riuscendo negli ambienti indoor ad offrire il massimo realismo. Anche il doppiaggio italiano riesce egregiamente ad appagare il giocatore, confermando l’ottimo cast già ascoltato nel primo capitolo della serie.

Multiplayer

A supportare il titolo sul versante longevità ci pensa fortunatamente il reparto online. Ventiquattro giocatori potranno sfidarsi in ben 4 modalità differenti, Rush, Conquista, Squad Deathmatch e Squad Rush, supportati da mappe vaste e ben strutturate. Ogni classe di soldato avrà il suo importante ruolo all’interno di una cooperazione di squadra, vero cuore portante dell’intera struttura multi giocatore, dove anche il “semplice” curare i compagni o riparare dei mezzi della propria fazione faranno acquisire punti esperienza. Oltre all’aggiunta della Kill Cam, registriamo anche un editor di armi davvero ingrandito rispetto al passato, così che anche i più accaniti fan del genere troveranno pane per i loro denti, potendo vantare di un armamentario di tutto rispetto. Gli hardcore gamer apprezzeranno, inoltre, la possibilità di disattivare qualsiasi radar, con una modalità più realistica che ridurrà sensibilmente la resistenza del soldato alla raffica di colpi nemica.

Conclusioni

Ci troviamo di fronte ad un prodotto davvero cambiato rispetto al predecessore. Nonostante l’espressione “squadra che vince non si cambia”, il team DICE ha voluto un po’ stravolgere l’essenza di gioco, eliminando quel particolare tono impresso al primo episodio. Questa scelta, però, non ha intaccato minimamente la qualità di gioco, che risulta per certi aspetti maturata e in grado di “battagliare” con i mostri sacri del genere. Peccato per la longevità in single-player, vero e proprio tallone d’Achille dell’intera produzione, se si eccettua il versante multiplayer che per sua natura è in grado di offrire grande rigiocabilità.

CI PIACE
Gameplay eccellente
Location varie
Comparto Sonoro
NON CI PIACE
Poco longevo in single
Niente co-op
8.9Cyberludus.com
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