In un futuro non molto lontano, la Terra è rimasta vittima di un’esplosione nucleare che ha decimato l’intera popolazione mondiale. A salvarsi da questa terribile catastrofe, incredibilmente, sono stati i russi, i quali, grazie alla particolare conformazione architettonica della più grande metropoli sovietica, Mosca, hanno saputo sfruttare i canali sotterranei, posti nel cuore della città, come veri rifugi antiatomici. A circa venti anni di distanza da quell’evento apocalittico, la “gente di Mosca” ha saputo adeguarsi al nuovo habitat, dando così vita ad una società organizzata, suddivisa in sobborghi sotterranei, ognuno dei quali con la propria identità razziale e la propria fede religiosa, nonché il proprio orientamento politico. Tuttavia, l’incidente nucleare che ha colpito la Terra ha portato con sé inevitabili conseguenze, in primis la comparsa di nuove malattie e malformazioni, prime responsabili di mutazioni genetiche che hanno interessato le specie viventi sopravvissute all’evento. Il primo a diventarne consapevole è un giovane di nome Artyom, nato per sua fortuna prima della catastrofe, il quale, dopo aver subito l’aggressione di strani esseri che, sbucati dal nulla, avevano improvvisamente attaccato il distretto in cui viveva, si vede costretto ad affrontare un lungo e faticoso pellegrinaggio verso la grande metropoli sotterranea situata a Mosca, con l’intento di informare la gente sul misterioso accaduto e, al contempo, di svelare il mistero su quelle spaventose creature, rappresentanti una nuova minaccia per la sopravvivenza dell’uomo.
Metropoli sotterranea
Questo è lo scenario che fa da sfondo a Metro 2033 , l’fps targato 4A Games con ambientazione post-apocalittica completamente ispirato all’omonimo romanzo fantapolitico dello scrittore russo Dmitry A. Glukhovsky, autore di una storia coinvolgente tanto drammatica quanto di stretta attualità, ricca di metafore e di riferimenti alla società moderna, caratterizzata da lacerazioni interne di natura culturale, religiosa e politica, proprio come avviene all’interno del gioco, nel quale la popolazione sopravvissuta si riorganizza in società sotterranee mantenendo inalterati quei tratti tipicamente umani che hanno dato inevitabilmente origine ad una precisa stratificazione degli agglomerati urbani e delle classi sociali, suddivisi per razza, religione e potere politico.
Gli autori di Metro 2033, alcuni dei quali responsabili dell’apprezzato S.T.A.L.K.E.R., hanno deciso di conferire al loro titolo un’impronta narrativa degna di nota, optando per un’ambientazione che potesse, in qualche modo, risultare affascinante, d’atmosfera, drammatica. L’obiettivo, visionando il materiale finora concessoci, sembra sia stato raggiunto: Metro 2033 , che sembra quasi un’evoluzione di STALKER, presenta ambientazioni da vera post-apocalisse, cupe, spesso claustrofobiche e labirintiche, ben affini alla “New Mosca” sotterranea; l’impostazione del gioco, quindi, potrebbe risultare lineare, almeno in apparenza: la sua natura da vero fps cela al suo interno un’impostazione volutamente dinamica: gli sviluppatori, infatti, si sono sforzati nel rendere il gameplay di Metro 2033 il più articolato possibile, cercando di conferire una certa varietà non solo alle ambientazioni ma anche alle azioni di gioco. Potrà capitare, per esempio, di dover raggiungere una determinata stazione della Metro passando attraverso una steppa “artificiale” innevata, all’aria aperta, mostrandoci quanto rimane di una Mosca desolata e ormai ridotta in macerie. Oltre ad una certa libertà di movimento, garantita da una mappa di gioco vasta e strutturata su più livelli, il gioco offrirà classici spunti di interazione con i personaggi non giocanti che faranno da sfondo alla storia e che animeranno i numerosi agglomerati sotterranei che visiteremo nel corso dell’avventura. Con essi potremo scambiare oggetti oppure comprarli, come armi e suppellettili di vario genere, affrontare dialoghi articolati atti a fornirci ulteriori dettagli sulla trama e così via. A prescindere, comunque, dalle piccole scelte morali cui incorreremo, la trama non subirà conseguenze né sarà in grado di offrirci finali alternativi, data l’esplicita volontà degli sviluppatori di rimanere fedeli al romanzo di Dmitry. Poco male, se non altro Metro 2033 saprà fondere, con il giusto equilibrio, la linearità di uno sparatutto in prima persona con gli elementi di un comune free-roaming, indici di un ritmo di gioco potenzialmente vario e dinamico. A subirne gli effetti positivi sarà senz’altro l’approccio al gameplay: potremo decidere se agire furtivamente e colpire il nemico alle spalle o, parimenti, affrontare uno scontro a viso aperto armati di mitra o fucile a pompa. Questa impostazione di gioco ci rimanda, in particolare, al bistratto The Darkness. Un aspetto su cui, invece, i ragazzi di 4A Games si stanno concentrando, approfittando degli ultimi messi che ci separano dall’uscita del gioco, è proprio l’IA dei nemici. Nel corso di una recente dimostrazione, sebbene l’impressione generale fosse stata da subito positiva, non è stato possibile fare a meno di notare un’intelligenza artificiale ancora troppo acerba, complice di situazioni spesso imbarazzanti, come l’assenza di reattività da parte di un nemico in nostra presenza o la completa paralisi dello stesso in prossimità di un semplice ostacolo. Siamo comunque sicuri che gli sviluppatori saranno in grado di risolvere questi difetti, gli unici riscontrati finora che minano pesantemente il gameplay.
Una tecnica da post-apocalisse
Dal punto di vista grafico, Metro 2033 ha avuto modo di farsi apprezzare mediante i recenti trailer e screenshots apparsi in rete e riguardanti, nello specifico, la versione PC. 4A Games , in soli due anni di gestazione, ha partorito un motore grafico capace di muovere una mole poligonale accompagnata da un comparto texture di elevata qualità; i personaggi, così come le ambientazioni, appaiono curati fino ai minimi particolari, accompagnati da un level-design decisamente ispirato. Stesso dicasi per il comparto audio, quanto mai importante in un titolo come questo, che offrirà un doppiaggio in lingua originale d’alta scuola, sperando in un simile trattamento anche per un’eventuale conversione italiana. L’atmosfera, comunque, sarà l’aspetto principe di Metro 2033 e, pertanto, servirà una colonna sonora altrettanto adeguata. Allo stadio attuale, purtroppo, solo la versione PC è in grado di fornirci indicazioni più precise sullo stato di sviluppo di questo titolo; quella Xbox 360, oltre ad un aspetto visivo ancora poco convincente, presenta lacune anche sul fronte gameplay, dalla calibrazione del sistema di mira agli stessi difetti sull’intelligenza artificiale che attanagliano la controparte PC. Ma dato il tempo che gli sviluppatori hanno ancora a disposizione, ci aspettiamo decisi miglioramenti.
Conclusioni
Metro 2033 ha tutte le carte in regola per sorprendere gli amanti del genere fps; grazie ad una struttura di gioco più libera, quasi da free-roaming, rispetto ai canoni di un genere caratterizzato spesso da un’eccessiva linearità, Metro 2033 proporrà un gameplay vario e dinamico; il gioco, inoltre, punterà su una trama che sappia appassionare tanto quanto l’omonimo romanzo russo, e su un’ambientazione che ben evidenzi gli aspetti drammatici e catastrofici di una post-apocalisse. Un titolo, dunque, da tenere senz’altro d’occhio e di cui, noi di CyberLudus, continueremo a parlarne nei mesi a venire.