Una difficile eredità per The Coalition

Quasi 10 anni fa, in questo stesso periodo dell’anno, era impossibile guardare per più di 5 minuti la televisione senza imbattersi nello spot – splendidamente dissonante – del primo Gears of War, che vedeva un allora sconosciuto Marcus Fenix correre per le strade di una città in rovina sulle note della versione di Gary Jules del classico dei Tears for Fears “Mad World”.

 Allora, presi com’eravamo dallo stato nostalgicamente semi-catatonico che accompagna ogni messa in onda della canzone, non potevamo immaginare che il concept nato dalla zucca del buon vecchio Cliffy B (al secolo Cliff Bleszinski) sarebbe diventato uno dei simboli dell’esclusività targata Xbox. Dopo due lustri e tre capitoli all’attivo, la saga si prepara all’esordio actual gen sotto la direzione di The Coalition, il maxi studio pancontinentale incaricato da Microsoft di raccogliere la difficile eredità di Epic Games e sviluppare l’incarnazione di nuova generazione di quella che, nel tempo, è diventata la saga “muscolare” per eccellenza.

Saranno riusciti nell’impresa? Beh… parliamone.

gears of war 4

La via più rapida per porre fine a una guerra è quella di perderla

Le vicende di Gears of War 4 prendono le mosse a 25 anni dalla definitiva sconfitta delle locuste per mano delle forze COG, che ora rappresentano – di fatto – l’unica forma di governo centralizzato di Sera. Molto è cambiato negli equilibri del mondo dopo la vittoria dell’umanità sulle locuste, e ora il COG, guidato col pugno di ferro dallo scarsamente diplomatico primo ministro Jinn, fatica ad abbandonare le vecchie vesti da regime totalitario indossate durante la guerra. Non tutti però vogliono sottostare all’autorità dei questo governo militare, e tra questi “Estranei” troviamo anche l’ex Gear JD Fenix, figlio del leggendario Marcus, che assieme agli amici Delmont “Del” Walker e Kait Diaz è ancora alla ricerca del proprio posto nel mondo. A metterli sulla strada giusta ci penserà una nuova minaccia dal sottosuolo, lo Sciame, una genia mostruosa che minaccia di portare la razza umana nuovamente sull’orlo dell’estinzione. L’impianto narrativo messo in piedi da The Coalition è un susseguirsi di svolte interessanti che, a partire dalla fascinosa lore del brand, tenta di seguire una nuova direzione, con risultati generalmente convincenti. Se da una parte la qualità della scrittura sottolinea perfettamente il tono cupo, claustrofobico e quasi orrorifico che caratterizza gli scenari di questo Gears of War 4, dall’altra il nuovo terzetto di eroi non è purtroppo all’altezza della bromance Marcus\Dom. I tre non sono abbastanza “brutti e cattivi” per soddisfare i palati dei fan di lunga data, e risultano privi di buona parte del ruvido carisma della coppia che li ha preceduti. Si tratta probabilmente di una scelta consapevole da parte del team di The Coalition, atta ad attirare una nuova generazione di appassionati offrendo personaggi che, allontanandosi in parte dal modello “action hero” anni ’80\’90, si caratterizzano per un taglio più “cool”. Riserve a parte, quella scritta da The Coalition è una storia di tutto rispetto, segnata da una costante evoluzione di personaggi che, strada facendo, arriveranno a calzare sempre meglio “le scarpe” dei loro predecessori.

gears of war 4

Pochi rischi, tante certezze

Il gameplay di Gears of War 4 accoglie i fan della serie come un vecchio amico con tante storie da raccontare. Era impensabile che The Coalition si allontanasse in maniera significativa dalle solide basi da gettate da Epic con i precedenti capitoli della serie, e infatti così non è stato. Lo studio ha ripreso in toto la formula rodata dalla precedente generazione di Gears, arricchendola con la maggior fluidità concessa dai nuovi standard tecnologici. Seppur ancorato al modello storico della saga, ogni aspetto del gameplay di Gears of War 4 segna passi avanti, più o meno consistenti, rispetto al passato. Risulta dunque migliorato il sistema di movimento (decisamente meno legnoso), quello di mira e quello di copertura (con l’aggiunta – apprezzatissima – di ripari distruttibili), mentre rimane eccellente la qualità generale dell’azione a schermo, brutale, sanguinaria ed estremamente gratificante. Peccato però che al tutto manchi la varietà delle produzioni Epic, alimentata dall’estro del buon Bleszinski. La sequenza esplorazione – battaglia – video diventa quasi subito routinaria, e le poche variazioni sul tema mancano dell’incisività riscontrata nei precedenti titoli della serie. Le sequenze veicolari, ad esempio, risultano molto meno interessanti rispetto a quelle viste nelle precedenti iterazioni, complice una gestione dei combattimenti su strada non particolarmente brillante. L’aumento ritmico nelle fasi avanzate, e la possibilità di condividere la campagna (anche in split screen) con un amico, aiutano a lenire il problema della linearità percepita ma, anche in questo caso, viene da chiedersi se The Coalition non abbia voluto giocare troppo sul sicuro, escludendo a priori rischi che forse avrebbero potuto premiare la produzione.

gears of war 4

Sulle stesse note di tradizione anche il comparto multigiocatore, con dinamiche Versus che non si discostano quasi mai dal classico gioco al massacro che la saga Gears ci ha insegnato ad amare alla follia. E quindi via con corse furiose verso fragili coperture, fucilate sui denti e ricamini in punta di motosega: una frenesia sanguinaria che non conosce riposo e che diverte da matti. Tra le nuove modalità, meritano una menzione d’onore Corsa agli Armamenti (una sorta di “Gun Game” con armi che cambiano ogni tre uccisioni) e Escalation, che, come il termine suggerisce, porterà i giocatori a massimizzare progressivamente i danni inflitti, disponendo sul campo armi via via sempre più potenti. La vera ventata d’aria fresca del comparto multiplayer è però rappresentata dalla modalità Orda 3.0 che, grazie all’aggiunta di un sistema di classi nuovo di pacca e di equipaggiamenti difensivi da disporre sul campo di battaglia, spicca per una profondità strategica inedita e intrigante. Forse The Coalition avrebbe potuto curare meglio il bilanciamento delle classi, magari definendo in maniera più netta i ruoli e offrendo più opzioni di supporto, ma già così la modalità Orda 3.0 è perfettamente in grado di strappare decine e decine d’ore alla vostra vita sociale.

gears of war 4

Un gran bell’esordio generazionale

Dal punto di vista tecnico non possiamo che lodare il lavoro svolto dal team di The Coalition, che con Gears of War 4 riescono a sguinzagliare tutto il potenziale della – spesso sottovalutata – ammiraglia di casa Microsoft, con qualche necessario compromesso. Sebbene la qualità grafica generale sia infatti all’altezza delle aspettative, grazie ad un sistema di illuminazione eccellente, shader piuttosto credibili e un framerate molto solido, capita di notare texture caratterizzate da una qualità nettamente inferiore alla media della produzione. I modelli di alcuni dei personaggi “staccano” inoltre in maniera piuttosto evidente – a volte fin troppo – rispetto alla qualità del cast principale. Con basi tanto forti, era difficile che la direzione artistica di The Coalition non si dimostrasse all’altezza del compito, e fortunatamente il team è riuscito a creare ambienti di splendida fattura, ricchi di dettagli e caratterizzati da una varietà eccellente. Una nota di merito va alla scelta del team di raddoppiare il frame rate del comparto online che, pur sacrificando qualche dettaglio, offre ai controlli una reattività nettamente superiore. Ottimo il comparto sonoro, specialmente per quanto riguarda l’effettistica, mentre delude un po’ il doppiaggio italiano, talvolta incapace di accordarsi correttamente con le emozioni dei personaggi a schermo.

gears of war 4

Concludendo…

In definitiva non possiamo certo dirci delusi dal ritorno sulla scena della serie Gears of War. Malgrado The Coalition non abbandoni quasi mai la “zona di comfort” legata alla tradizionale impronta della serie, Gears of War 4 si presenta sul mercato come un titolo solido, divertente e ben scritto. Avremmo certamente gradito una maggiore varietà negli scenari di gameplay della campagna ma, onestamente, non possiamo che apprezzare il lavoro svolto dal team, che con Gears of War 4 prepara la scena per un futuro che non vediamo l’ora di vedere.

CI PIACE
  • Trama solida che apre ad un futuro interessante
  • Il gameplay classico della serie è sempre lì, solo che migliorato
  • Comparto multigiocatore eccellente
  • Tecnicamente validissimo
NON CI PIACE
  • Forse un po’ troppo ancorato alla tradizione
  • Scarsa varietà nell’azione della campagna
Conclusioni

Malgrado The Coalition non abbandoni quasi mai la “zona di comfort” legata alla tradizionale impronta della serie, Gears of War 4 si presenta sul mercato come un titolo solido, divertente e ben scritto.

8.3Cyberludus.com

Articolo precedenteDestiny: I Signori del Ferro – Recensione
Prossimo articoloMixedBag: La nostra Intervista – “Meid” in Italy

E tu che ne pensi? Facci conoscere la tua opinione!