Tra molti anni a venire nella nostra galassia?

La volta celeste ha da sempre affascinato il genere umano; sin dall’antichità l’uomo si è sempre chiesto se il vuoto siderale contenesse altre forme di vita e se fosse esplorabile. Le tematiche dei viaggi spaziali sono sempre state al centro della letteratura fantascientifica e la modernità ci ha dato serie TV, film, fumetti, giochi e soprattutto videogiochi sempre più visionari e tecnicamente accurati sulle modalità di questi viaggi. Basta pensare a 2001: Odissea nello spazio o al recentissimo Interstellar, per capire quanto questo genere sia gettonato e al successo che riscuote nel grande pubblico. Nel 1984 David Braben e Ian Bell diedero alla luce un ambizioso progetto: Elite, uno dei primi giochi per PC ad avere una grafica in tre dimensioni. L’idea era semplice e affascinante allo stesso tempo; il giocatore impersonava il comandante di una piccola navetta spaziale libera di vagare nello spazio, tra pianeti e stazioni spaziali, con l’unico scopo di guadagnare, per migliorare la propria nave o per comprarne altre. Tutto questo era complicato dalla gestione del carburante, da navi ostili e dalle dimensioni pantagrueliche dello spazio esplorabile. Il gioco ebbe un discreto successo che portò allo sviluppo di due sequel Frontier: Elite nel 1993 e Frontier: First Encounters nel 1995, con miglioramenti che riguardavano soprattutto il comparto grafico, la possibilità di esplorare i pianeti dei vari sistemi solari e le dimensioni – maggiorate – dell’universo esplorabile.

Grazie Kickstarter

Nel 2012 venne avviata, sul famoso sito di raccolta fondi, una campagna per ridare vita in chiave next-gen ad un seguito di quelli che avevano affascinato e fatto sognare migliaia di ragazzi. David Braben e compagni sono stati adeguatamente ricompensati, per il lavoro svolto nelle scorse due decadi, raccogliendo in poco più di un anno più di due milioni di euro. Questa fiducia, proveniente dal pubblico, ha permesso ad Elite: Dangerous di nascere nel dicembre del 2014. Al contrario di quello che promettono su Kickstarter altri progetti molto più ambiziosi (Star Citizen), il titolo Frontier ha rispettato i tempi ma, soprattutto, i soldi e la fiducia che migliaia di persone hanno riposto in loro.

Ehm mm?un aiutino?

Cos’è Elite: Dangerous?

Risposta facile. Un simulatore spaziale MMO.

Quanto è grande ed esplorabile?

Altra risposta facile. Circa quattrocento miliardi di sistemi stellari e un numero di pianeti stimato intorno ai tremila miliardi, che vanno a riprodurre in scala 1:1 la nostra galassia, (per quanto si possa riprodurre qualcosa di non ancora completamente conosciuto) tutto completamente esplorabile. Su Reddit è stato pubblicato un articolo, che descrive il tempo che s’impiegherebbe a esplorare tutta la galassia: assumendo che ci siano almeno 100.000 piloti, tutti dotati di navi avanzate e totalmente dedicate all’esplorazione, con una media di quattro ore al giorno di gioco a testa, in poco più di ventitré anni si avrebbe una mappatura completa della Via Lattea. Probabilmente la galassia di Elite non sarà mai visitata in toto ma, ci piace pensare che il gioco avrà vita lunga e che questo, un giorno, possa accadere.

Giocare a Elite è facile?

Risposta facilissima. NO! Ma proprio per niente, guarda.

Parleremo più avanti dei controlli, ora limitiamoci al gioco in sé. La vostra avventura inizia, in una stazione orbitale, con mille crediti (una vera miseria) e una schermata con lo schema dei comandi di gioco.

Basta. Fine. Nessun aiuto di nessun genere.

Certo, prima di lanciarvi nello spazio profondo il gioco vi consiglia di completare i numerosi tutorial, che v’illustreranno come manovrare la vostra nave, come affrontare un combattimento e come recuperare a bordo qualcosa d’interessante. Tutto qui.

Elite è completamente privo di aiuti. Nessun titolo vi lascia così spaesati. Ci vogliono diverse ore solo per capire cosa diavolo state facendo e cosa sono i menù che si aprono quando premete tasti a caso nel tentativo di far capitare qualcosa.

Il gioco è divertente?

Beh… dipende.

Non siete nessuno. In ogni MMO che rispetti iniziate dal nulla incrementando più o meno velocemente il vostro potere. Qui no. Siete letteralmente un granello infinitesimale lanciato a caso nella galassia. Siete totalmente padroni del vostro destino. Potete essere semplicemente dei trasportatori, usando la vostra nave come un cargo con cui trasportare merci da un punto a un altro. Potete cercare zone di estrazione mineraria, rivendendo il materiale raccolto. Potete intraprendere la gloriosa, quanto insidiosa carriera di pirata spaziale. C’è anche la possibilità di diventare un “onesto” cacciatore di taglie. Oppure potete semplicemente esplorare, guadagnando crediti dalla vendita delle mappe galattiche.

Detto così può sembrare la cosa più semplice del mondo, ma fidatevi… non lo è. Il gioco non da nessun tipo di consiglio su come intraprendere e portare avanti nessuna di queste “carriere”, tutto è lasciato a voi. Pazientemente dovrete saltare da un sistema all’altro nel tentativo di cercare la missione più adatta a voi. Missioni che a volte vi saranno precluse, perché? Semplicemente perché – ad esempio – la fazione che mette a disposizione la ricompensa per un determinato compito non vi ha tra le sue grazie.

Sì, esistono fazioni (Impero, Alleanza o Federazione).

Sì, dovete guadagnare la loro fiducia.

Sì, non sarà una passeggiata.

Che bella la mia nave! Cosa ci faccio?

Ovviamente essere un trasportatore galattico richiederà una nave con un grosso cargo disponibile, mediamente robusta e discretamente equipaggiata, e anche una buona dose di pazienza, considerando che il nostro lavoro di “camionista spaziale” ci trasformerà in bersagli appetibili per tutti i pirati della galassia. La distruzione della nostra amata nave comporterà una grossa spallata alla nostra economia, poiché perderemo non solo il nostro mezzo di trasportosostentamento, che l’assicurazione (in sostanza obbligatoria) copre al 95%, ma anche il nostro prezioso carico. Al contrario, essere un tagliagole spaziale richiederà una nave veloce, con armamenti pesanti e un’elevatissima padronanza del mezzo, non solo per gli scontri in cui inevitabilmente incapperemo ma, soprattutto, perché i beni saccheggiati andranno rivenduti. Questo è un problema. Se infrangete la legge, avrete una taglia sulla vostra testa, proporzionale ai crimini commessi. Non è questo il grattacapo principale, bensì accedere a uno spazioporto con della merce rubata nella stiva. Se gli scanner, praticamente ineludibili, rilevano qualcosa di non legale, la multa è salatissima, ben oltre il valore dei beni trasportati.

Eludere i sistemi di sicurezza è possibile, ma non per tutti. Dovrete avere equipaggiamenti a cui difficilmente potrete accedere nelle fasi iniziali del gioco, oltre a una capacità di manovra molto elevata, in quanto sarete costretti ad entrare nelle stazioni con i motori e i sistemi di navigazione completamente spenti, sfruttando solo ed esclusivamente la forza inerziale.

Molto più facile a dirsi che a farsi.

La possibilità mineraria, molto simile a quella dello space transporter, richiede ancora più pazienza. Oltre a rimbalzare da un punto all’altro della galassia, dovrete anche studiarvi le mappe alla ricerca di materiali pregiati. Fare i cacciatori di taglie è, al momento, il modo più rapido e divertente per accumulare crediti ma, anche qui ci sono – ovviamente – dei lati negativi da tenere in considerazione. Oltre alla possibilità di lasciarci le penne, le difficoltà maggiori s’incontrano quando altri cacciatori cercano di fregarci la taglia, o quando fatichiamo a trovare il nostro bersaglio (ci si può impiegare anche una buona mezz’ora a cercarlo nei vari sistemi possibili). Nonostante questi inevitabili rischi, le battaglie spaziali in Elite sono parentesi entusiasmanti e divertentissime. Anche perché la mutabilità degli scontri risulta sostanzialmente infinità, con decine di variazioni che ci lasceranno spiazzati: navi della sicurezza pronte ad intromettersi nei combattimenti, pirati e relativi rinforzi, altri cacciatori pronti ad offrirci supporto, insomma, tutto quello a cui anni e anni di fantascienza ci hanno abituato.

Esploriamo il cosmo

Per fortuna il fulcro centrare di Elite resta l’esplorazione, ed è senza dubbio è il comparto più affascinante per ogni comandante alle prime armi. Scansionare sistemi sconosciuti e scoprire nuove stelle ci fa sentire dei pionieri a tutti gli effetti, e le ricompense in crediti sono adeguate al rischio.

Sì, avventurarsi nello spazio inesplorato è rischioso.

Oltre agli onnipresenti pirati spaziali, dovremo affrontare una gran varietà di potenziali minacce: rimanere senza carburante o danneggiare la nostra nave perché siamo stati troppo vicini ad una stella, ad esempio, può rallentare non di poco la nostra carriera di moderno Marco Polo. Un’attenta pianificazione, carte spaziali e calcolatrice alla mano, è il modo più intelligente e sicuro per non incorrere in questi spiacevoli eventi. Rischi a parte, la ricompensa che attende i più abili esploratori spaziali è grandiosa. Imbattersi in buchi neri, supernove e scoprire pianeti terra-simili sconosciuti ci offriranno soddisfazioni immense, senza considerare la gioia di assistere alla “danza dei pianeti” disegnata dall’eccellente motore di gioco.

Elite è bello, bellissimo da vedere.

Corpi celesti e pianeti non smettono di affascinarci nemmeno dopo decine di ore di gioco, così come le straordinarie architetture che caratterizzano le stazioni orbitanti.

MMO alternativo

La caratteristica principale che differenzia Elite da altri MMO è l’influenza del singolo giocatore sulle dinamiche dell’intero universo. Quando portiamo della merce da un sistema a un altro, la rendiamo disponibile all’acquisto, e questo significa dare la possibilità ad altri giocatori di accedere a missioni (generate casualmente) che altrimenti non sarebbero mai state disponibili in quella determinata stazione spaziale. Allo stesso modo potremo influenzare l’andamento del mercato semplicemente commerciando. Preferire missioni di una determinata fazione rispetto ad un’altra aumenterà il suo potere in quel particolare sistema e, a lungo andare, questo avrà delle conseguenze sugli equilibri galattici. Ci saranno quindi delle zone sotto il totale controllo di una specifica fazione e, pertanto, non essere affiliati alla corporazione in questione non ci renderà i benvenuti nel settore. Altre zone saranno “terra di nessuno” e saremo certamente coinvolti in combattimenti se decideremo di accedervi.

L’universo di Elite è vivo, pulsante, e, nonostante la nostra infinitesimale rilevanza, ci sentiremo parte questo colossale palcoscenico sin da subito, qualcosa di estremamente appagante.

Pc game su console?

Tutto quello che avete letto fino a questo punto è valido sia per la versione PC, uscita un anno fa, sia per la versione Xbox One, oggetto di questa recensione. Il gioco è ottimizzato alla perfezione, i caricamenti sono in sostanza identici a quelli su PC e possiamo affermare, con certezza quasi assoluta, che i dettagli grafici sulla console di Redmond siano paragonabili ai settaggi medio-alti della controparte da scrivania. Certo, su console abbiamo qualche filtro in meno e l’anti-aliasing non è proprio al massimo, ma niente che ostacoli la godibilità dell’esperienza su Xbox One. Come detto, lo spettacolo delle costellazioni che si stagliano all’orizzonte è mozzafiato, e le battaglie spaziali sono totalmente esenti da rallentamenti anche nei momenti più concitati. Il comparto audio è semplicemente perfetto: le campionature delle armi e delle esplosioni sono a livello cinematografico, soprattutto se si possiede un buon impianto audio o un paio di cuffie di qualità.

Dove sta la differenza principale tra pc e console allora?

Semplice, nei controlli.

Per giocare a Elite sono impegnati una ventina di tasti circa.

Su computer la tastiera permette di accedere comodamente a tutte le funzioni della console di bordo, e anche con il mouse, dopo qualche decina di ore di pratica, riusciremo a padroneggiare egregiamente le manovre più complesse.

L’acquisto di un Hotas (acronimo di Hands On Throttle-And-Stick), ovviamente, renderà l’esperienza estremamente più coinvolgente e ci darà possibilità di avere il pieno controllo del mezzo. In fondo, stiamo pur sempre cercando di pilotare una nave nelle tre dimensioni in un sistema non inerziale. Se sono consigliati i volanti per guidare una macchina, immaginate quanto possa essere fondamentale avere dei controlli precisi mentre un nugolo di astronavi vi spara addosso. Purtroppo, anche se il pad XboxOne è sensibile e preciso, non è in grado di garantire un’esperienza di controllo adeguata. D’altronde non potevamo aspettarci troppo da una periferica con un numero di pulsanti tanto esiguo, sebbene Frontier sia riuscita – decentemente – ad ovviare a questo problema implementando delle combinazioni di tasti per sopperire alla mancanza di input fisici. Il problema principale resta il controllo dei tre assi di movimento, che sono affidati ai due analogici, la cui motilità limitata si ripercuote sulla precisione della navigazione. Le manovre in spazi ampi non ne risentono particolarmente, ma quelle di “fino” sono un vero esercizio di nervi e pazienza, che potrebbe suscitarvi non poche imprecazioni.

Quale sarebbe la soluzione?

Hotas compatibili per console. Purtroppo, però, nel mercato attuale non ne esistono, e non sembra ce ne saranno nell’immediato. Una mancanza grave, gravissima a mio avviso. Rilasciare un simulatore spaziale senza una periferica dedicata è qualcosa di assurdo, e temiamo che questo si ripercuoterà sulle vendite del titolo su console. Il cross Platform – per fortuna, in questo caso – non esiste, ed evita il dolore di doversi misurare con i comandanti PC, sicuramente meglio “equipaggiati”.

Concludendo…

Elite è un gran titolo. L’idea di base è fantastica e molti si avvicineranno al gioco solo per seguire le orme di Han Solo. I problemi da superare per i neofiti sono tanti, come la difficoltà intrinseca del titolo e la scelta dei programmatori di dare totale libertà d’azione, qualcosa a cui i videogiocatori moderni non sono assolutamente abituati. Destreggiarsi in un universo quasi infinito non è cosa per tutti. In questo senso Elite è, scusate il gioco di parole, un titolo d’elite. Se però riuscirete a superare lo smarrimento iniziale e a resistere alla tentazione di spaccare il pad contro il muro all’ennesima manovra “sminchiata”, vi troverete per le mani una delle esperienze simulative migliori sul mercato, e non di oggi, ma di sempre. Vi consiglieremmo di andare a dormire chiedendo all’Altissimo la distribuzione di una periferica dedicata ma, da bravi esploratori spaziali, probabilmente riuscirete a sussurrare le vostre preghiere direttamente al gran capo, magari a cavallo tra un sistema solare e un buco nero.

See You Space Cowboy…

Valutazione versione Xbox One

Perché giocarci

Se l’immensità dello spazio vi ha sempre affascinato e non vedete l’ora di pilotare una nave nel modo più realistico possibile non potete farvelo scappare.

Perché non giocarci

Se avete poca pazienza, poco tempo a disposizione e non siete avvezzi a giochi che lasciano piena libertà e soprattutto non siete a vostro agio con i comandi ostici.

Valutazione

La conversione è perfettamente riuscita, ha gli stessi pro e contro della controparte pc e fortunatamente godrà al rilascio di tutti i bug-fix che sono stati rilasciati in un anno di gioco. Purtroppo, la mancanza di una periferica dedicata mina pesantemente l’esperienza di gioco che su console non raggiunge i vertici del pc.

Voto globale: 80

CI PIACE
- Galassia in scala 1:1\n- Immersività senza precedenti grazie ad un comparto audiovisivo di ottima fattura\n- Tante possibilità di scelta
NON CI PIACE
- Non per tutti\n- Poco immediato\n- Tanti - forse troppi - contenuti scaricabili già disponibili e in arrivo...
Conclusioni
Si tratta di uno dei simulatori spaziali - ad oggi - più completi sul mercato.
8.5Cyberludus.com
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