King’s Quest A Knight to Remember, segna il ritorno di una della saghe videoludiche più amate di tutti i tempi. Il solo nome dovrebbe rievocare l’amore di tutti quegli appassionati che hanno avuto la fortuna di vivere l’era videoludica degli anni ’80, periodo in cui – nello specifico nel 1983 – uscì il primo capitolo della saga, a cui seguirono altri sette sequel. La saga di King’s Quest, appartenente al genere delle avventure grafiche punta e clicca, ha saputo conquistare il cuore dei videogiocatori grazie ad una trama semplice ma efficace, a un gameplay intuitivo e alla portata di tutti e, soprattutto, ad un’ ironia geniale caratterizzata da momenti epici ed esilaranti. Dopo un travaglio di diversi anni con Telltale, incaricata di riportare in auge il gioco, ** Sierra** ha infine sbloccato la situazione affidando il titolo ai ragazzi di The Odd Gentlemen, che hanno impacchettato un reboot della saga suddiviso in cinque episodi. Come possiamo definire questo primo incontro con la nuova reincarnazione di King’s Quest che, magari sconosciuta ai più, ha rappresentato la punta di diamante nel genere delle avventure grafiche punta e clicca a cavallo degli anni 80 e 90? Dannatamente epico!
Beds and Dragons
Il vecchio Re Graham, sovrano della fantastica terra di Daventry, è ormai alla fine dei suoi giorni. In pace e con alle spalle una vita soddisfacente e ricca di avventure, intrattiene la piccola Gwendolyn, sua nipote, raccontandole di chi era prima ancora di ricevere la corona, agli albori della sua avventura, quando si avventurò dentro una montagna alla ricerca di uno specchio magico custodito da un drago. Ma questo è solo un tassello narrativo, perché il focus dell’episodio è di come egli si sia conquistato il suo pregiato titolo di cavaliere. La trama di King’s Quest: A Knight to Remember è spettacolare, perché se anche i contenuti sono semplici e fiabeschi, il gioco riesce a fare breccia sul giocatore grazie a un lavoro di scrittura da applausi e ad una regia capace di reggere il confronto con i big dell’animazione cinematografica moderna. Vi ricordate Shreck? Ecco, immaginate lo stile fresco, **frenetico e spettacolare **del capolavoro Dreamworks, e avrete King’s Quest A Knight to remember. Il gioco è ancora una volta un’avventura grafica, per l’occasione modernizzata per stare al passo coi tempi. Gli sviluppatori sono stati capaci di unire lo spirito della saga con le incarnazioni più recenti del genere, creando un mix spettacolare di avventura, esplorazione e storytelling.
La prima sessione del gioco – l’avventura col drago – potrà sembrare troppo lineare, scriptata e frenetica, ma aspettate di ascoltare il resto della storia, quando il titolo mostrerà tutte le sue potenzialità immergendoci in un mondo piccolo ma aperto, con personaggi splendidamente realizzati e tante piccole ma importanti missioni: perché il gioco, se anche non presenta variazioni di trama in base alle scelte del giocatore – che potrà scegliere comunque un certo tipo di approccio – darà la possibilità di proseguire in modi diversi. La sensazione è quella di un gioco curato in ogni aspetto, capace di celare un easter egg o una battuta dietro ogni singolo dettaglio del mondo di gioco, costantemente pronto a ricalcare e prendere in giro quei classici cliché delle avventure grafiche, che grazie anche al superamento della quarta barriera da parte di Graham e Gwendolyn, riuscirà a strappare un sorriso o a stupire il giocatore in tutte le 8 ore di durata – proprio così, ed è solo il primo episodio – del titolo.
Beautiful fake Unicorns
Per quanto concerne il comparto tecnico King’s Quest A Knight to Remember stupisce, armato di un Unreal Engine capace di proporre un bellissimo e coloratissimo Cell Shading che, aiutato dallo splendido e ingegnoso design, riesce a mettere in mostra un mondo verosimile e accattivante. Il design si rivela originale, ripescando miti delle fiabe classiche e riproponendoli sotto una nuovissima faccia. Applausi anche per le animazioni, fluide e curate, che vanno a chiudere in bellezza uno dei migliori comparti tecnici per avventura grafica degli ultimi anni.
Che dire del sonoro? Il titolo è orchestrato magistralmente sia nei momenti più movimentati che quelli più riflessivi e drammatici, ma il vero ruolo del leone è coperto da un fantastico doppiaggio in inglese dotato di personalità e passione. Ed è proprio una vergogna che in un titolo del genere non sia presente nemmeno la traduzione sottotitolata in italiano, ma sappiamo ormai come vanno queste cose, perciò fra qualche settimana il titolo verrà probabilmente patchato.
Is it over?
A rischio di essere ridondanti – ma tanto è già successo righe fa – A Knight to Remember, è una sorpresa che da Sierra nessuno si aspettava e che, cosa più importante, è ai livelli della saga originale grazie al suo perfetto mix di gameplay, storia e realizzazione tecnica. Siamo solo al primo episodio e nonostante la durata impressionante di più di 8 ore ne vogliamo ancora, ma fino ad allora accontentiamoci di un gioco praticamente completo, curato sotto ogni aspetto e che, siamo sicuri, farà breccia anche nei piccoli e grigi cuori dei videogiocatori moderni. Da avere obbligatoriamente.
VOTO EPISODIO: 9.5