Se dovessimo mostrarvi un calendario a caso preso da una delle tane dove vivono e si nutrono i redattori di CyberLudus.com, la prima cosa che vi salterebbe all’occhio è quel cerchio rosso, ricalcato più e più volte, quasi a strappare la carta, attorno al fatidico giorno del 19 Maggio prossimo, quando si celebrerà l’uscita di uno dei titoli più attesi del momento, The Witcher 3: Wild Hunt. Così, dopo aver ricevuto e accettato con urla di giubilo e gaudio l’invito da parte di Bandai Namco alla presentazione ufficiale di The Witcher 3, nella giornata del 30 Marzo siamo riusciti a mettere le nostre zampe? pardon? mani, sul titolo dedicato allo strigo Geralt di Rivia, personaggio nato dalla penna dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski. Saranno riusciti i nostri eroi a sconfiggere il grifone senza farsi dilaniare?

A tu per tu con lo strigo!

E’ inutile negarlo: le aspettative che sono state riversate, sin dal suo annuncio, sul terzo capitolo della serie videoludica dedicato alla figura del witcher Geralt, sono decisamente alte, anche in luce di alcune differenze e novità che hanno permesso ai ragazzi di CD Projekt Red di migliorare la formula già proposta con il precedente episodio, The Witcher 2, quello che poi è, a conti fatti, il videogame che li ha consacrati definitivamente. Ci siamo dunque avvicinati al titolo consapevoli di dover tenere a bada il mostro dell’hype ancora una volta, per evitare di sradicare una Xbox One dalla postazione di prova del gioco. E’ inutile che alziate il sopracciglio: lo avremmo fatto.

Presente all’evento il Senior Game Designer del gioco, il francese Damien Monnier che, microfono alla mano, non perde tempo e ci spiega come la build presente sia quella di Gennaio, vale a dire quella più vecchiotta e, di conseguenza, ci mette in guardia sulla presenza di alcuni bug che, ci assicura, saranno eliminati dalla versione finale del gioco. Nemmeno il tempo di iniziare a aprire il blocco note per prendere qualche appunto, che Damien con un sorriso bonario fa partire un video – per la cronaca, si trattava di un video già mostrato in precedenza – in cui si alternano tutte le varie nuove caratteristiche di The Witcher 3 tra cui, ci teniamo a ricordarvelo, la struttura open world che, seppur si presenti più simile a quanto visto in Dragon Age: Inquisition, piuttosto che alla zona unica di Skyrim, rappresenta la vera e propria novità del titolo del team polacco. Dato l’elevato numero di partecipanti all’evento, il numero di postazioni a disposizione – suddivise tra diverse Xbox One e due PC – e la quantità di tempo necessaria per portare a termine tutta la build, siamo riusciti solo a provare una parte di essa, e il test, ve lo possiamo assicurare, è andato decisamente oltre le nostre aspettative.

A caccia di Grifoni.

La sezione testata parte con una richiesta molto diretta. Bisogna recarsi dall’erborista per chiederle una particolare pianta marina che possa essere utilizzata come esca contro un grifone, particolarmente aggressivo, comparso da poco nella zona. Dopo aver fatto delle indagini con i nostri sensi da Witcher sul luogo dove la bestia aveva completamente fatto fuori un manipolo di soldati nilfgaardiani, con un fischio chiamiamo la nostra fidata Rutilia, la cavalla di Geralt, e partiamo alla volta di una casupola nel bel mezzo del nulla. Arrivati sul posto, troviamo l’erborista, che ci dice che per quella particolare pianta bisogna provare a vedere se se ne trova qualcuna sul fondo del letto del fiume che attraversa la zona. Grazie al suo particolare odore, molto forte e marcato, la pianta rappresenta l’esca ideale per il grifone. Recuperata dunque la nostra esca, dopo un combattimento contro alcuni Drowner che bazzicavano vicino al fiume, decidiamo di andare a parlare col nostro mentore Vesemir, il più vecchio tra i Witcher ancora in vita, che ci riferisce di aver trovato un’area perfetta per predisporre la trappola, e ci invita ad accettare una balestra. Curioso, per un Witcher, utilizzare armi come quella, ma la accettiamo di buon grado, e partiamo alla volta del luogo prescelto. Posizionata la capra con all’interno la pianta, attendiamo l’arrivo del cattivo uccellato nascosti sotto alcune betulle nelle vicinanze. Ovviamente, i Witcher sono cacciatori di mostri professionisti, e conoscono ogni aspetto dei mostri che braccano. Infatti, dopo breve tempo fa capolino il grifone. Si parte all’assalto. La bestia è veloce quando è a terra, e anche quando si libra in volo bisogna porre particolare attenzione ai suoi attacchi, capaci di togliere una notevole quantità di energia. Fortuna che abbiamo preparato la pozione Tuono poco prima di iniziare la battaglia: ora non ci resta che berla e darci dentro. Tutto va come dovrebbe, fino a quando il bestione non decide di attaccarci con ancora più veemenza, causandoci con i suoi artigli affilati, un bel sanguinamento. Con poca energia, nessuna pozione e niente cibo a disposizione per curarci, l’ansia iniziava a salire; ci buttiamo nell’inventario nella speranza di trovare qualcosa che potesse tamponare la cosa, quantomeno per far passare il sanguinamento e cercare il tutto per tutto negli ultimi scambi di battute con il grifone. Scoraggiati, proprio quando pensavamo di non trovare nulla che facesse al caso nostro, la vediamo. E’ lì, bella come il sole: accenniamo un mezzo sorriso, equipaggiamo l’item nel primo slot rapido, chiudiamo il menù di pausa? a noi due, bestione!

Molte luci, pochissime ombre.

Insomma, The Witcher 3: Wild Hunt ha tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori titoli di quest’anno. E’ chiaro che, vista la natura della build provata, qualche difetto lo abbiamo riscontrato anche noi, sopratutto in alcune animazioni un po’ legnosette e non propriamente fluide, e in alcune compenetrazioni di poligoni che, va detto, non hanno comunque inficiato in maniera negativa sullo svolgersi della nostra prova, tutto sta nel vedere se, in sede di recensione, si presenteranno nuovamente gli stessi problemini. In definitiva, se il buongiorno si vede dal mattino, il prossimo 19 Maggio sarà una giornata davvero memorabile per tutti i fan del Lupo Bianco!

Bonus Level

Guardiamo il bestione, e noi guardiamo lui. Vesemir riesce a attirare l’attenzione dell’uccellaccio con una sequela di attacchi ben portati. E’ l’unica occasione che abbiamo prima che la salute, a causa del sanguinamento, scenda inesorabilmente a zero, concludendo anzitempo il nostro scontro. Poco prima, avevamo trovato una birra all’interno del nostro inventario: grazie alla bionda bevanda potevamo guadagnare quel punto in più di vita che ci avrebbe permesso di contenere, per quanto possibile, i nefasti effetti del sanguinamento. Sicuri di noi, attiviamo il tasto corrispondente al consumo dell’oggetto, mentre il grifone torna a essere interessato a noi e la salute continuava la sua discesa verso lo zero. Consumata la birra, però, l’effetto ottenuto non era proprio quello che ci saremmo aspettati. La visuale inizia a assumere un strana sfocatura ed è li che capiamo che il nostro fato è segnato. Con un ultimo, assestato, colpo, il grifone pone fine alla nostra prova. Mai avremmo pensato di essere traditi da una birra. Ce ne andiamo via con lo scotto di una vendetta che non siamo riusciti a consumare, e la consapevolezza che il 19 Maggio non è così lontano, ma nemmeno così vicino!