Da quando Activision ha acquistato la licenza videoludica di James Bond, se non altro 007 è tornato con una certa regolarità sulle nostre console. Per quel che riguarda la qualità delle sue apparizioni, invece, la situazione è meno rosea. Prodotti sufficienti alternati a piccole perle, su tutte la riuscita riproposizione moderna di Goldeneye 007 (prima su Wii e poi l’anno dopo su console HD), senza però riuscire a realizzare un titolo in grado di farsi ricordare dai fan di vecchia data. L’occasione propizia pare essere quest’anno, con il 50° anniversario del primo film Licenza di uccidere (titolo originale Dr No) e l’uscita dell’attesissimo Skyfall. Saranno riusciti Activision e Eurocom Entertainment a cogliere la preziosa occasione?
Pretesto debole e rilettura forte
La scusa narrativa per rivivere le avventure passate dell’angete segreto più celebre di sempre è a dir poco fiacca. Colpito per errore durante una missione, il nostro Craig cade in acqua da una grande altezza e entra in quello che potremmo definire un coma. Come la più scontata delle tradizioni narrative vuole, durante questa esperienza onirica (ri)vivrà alcune delle sue più famose avventure. Tralasciando per ora il concetto di "famose avventure", più relativo e soggettivo di quanto qualcuno creda, i film presi in esame sono stati riletti in modo abbastanza marcato, con un adattamento libero e paragonabile a quello riservato per Goldeneye. Ma se il primo Bond interpretato da Brosnan è datato 1995, quindi non troppo diverso dalla realtà tecnologico attuale (al limite politica, con il retrogusto post-guerra fredda ormai anacronistici e dimenticato), i film proposti in 007 Legends sono costretti a scendere a patti con una realtà che non appartiene loro. La snaturalizzazione è dietro l’angolo, ed è più forte dell’esigenza dell’adattamento. Andando per ordine di gioco (che peraltro è quasi quello cronologico d’uscita), troviamo Goldfinger (1964), Al servizio segreto di sua maestà (1969), Vendetta Privata (1989), La morte può attendere (2002) e infine Moonraker (1979). Infine è disponibile gratuitamente un DLC con missioni tratti dall’attuale Skyfall (2012). Sul discorso legato alla scelta dei film, rimando a un paragrafo a parte per soli fan di James Bond. L’intera campagna è in sostanza formato di missioni, con sintesi della trama di ogni pellicola, dalla durata di circa un’ora per ogni film.
Gameplay collaudato, grafica usurata
Se avete già giocato un qualsiasi videogioco legato a James Bond made in Activision, non aspettatevi nulla di nuovo. Del resto, non che se ne senta un grande bisogno: i comandi funzionano come ci si aspetterebbe, giusto qualche confusione nei minigiochi necessari a hackerare i sistemi difensivi o qualche cassaforte, con il tasto X che a volte è sembrato poco reattivo. Non faremo nulla di particolare, solo affrontare orde più o meno organizzate e numerose di nemici, con varietà di gioco prossima allo zero. Il diversivo dei combattimenti corpo a corpo, si riduce in un noioso e ripetitivo collage di Quick Time Event. L’IA artificiale dei nemici si adatta sufficientemente bene ai livelli di difficoltà mentre deludono invece i segmenti stealth, scomodi e pensati piuttosto male. La sensazione di una realizzazione frettolosa viene confermata analizzando il comporto grafico del gioco, la cui qualità non solo non è mai sopra la sufficienza ma continua scadere costantemente con l’avanzare del gioco, in modo quasi matematico. Poche animazioni, spesso dozzinali se non ridicole, nemici caratterizzati un tanto al chilo, dettagli su schermo rarissimi, per non parlare della mancanza di interazione con la stragrande maggioranza degli elementi dello scenario. Anche i volti dei protagonisti sembrano provenire da un’altra epoca, con modelli poligonali che non sarebbero soddisfacenti nemmeno su Nintendo Wii. Il sonoro fa la parte del leone e risulta essere la parte più riuscita dell’intera produzione, con l’utilizzo degli arrangiamenti dei temi diversificati per ogni singole film. In particolare è Goldfinger a regalare soddisfazioni ai patiti di Bond e, oltre a essere in assoluto il miglior film dei cinque classici proposti, mostra un’ispirazione musicale inarrivabile per le altre quattro pellicole. Dopo Goldfinger tutto sembra afflosciarsi e anche musicalmente l’accompagnamento perde, per forza di cose, mordente. Il doppiaggio, naturalmente in inglese, risalta nelle (poche) voci originali presenti. Per causa di forza maggiore non potremo sentire molti degli antagonisti o delle bond girl d’annata ma i doppiatori scelti non li fanno rimpiangere particolarmente: le sole voci originali presenti sono quelle dei film Moonraker e di Vendetta Privata. Un plauso alla scelta di plasmare Blofeld sulla base dei tre diversi attori che lo hanno interpretato (Donald Pleasence, Charles Grey e Telley Savalas).
Longevità e multiplayer
Oltre a essere realizzato con evidente fretta, 007 Legends risulta anche piuttosto corto. Come anticipato inizialmente, le missioni dureranno approssimativamente un’ora per ogni film, con un conteggio che comprendendo Skyfall raggiunge circa le sei ore. Si può aumentare la difficoltà per allungare la durata del gioco, ma in ogni caso a livello contenutistico siamo al di sotto dei limiti di guardia. Il multigiocatore arriva in soccorso, offrendo ore di svago a chiunque volesse giocare in rete. Online funziona tutto piuttosto egregiamente, se si esclude una certa difficoltà nel trovare giocatori, probabilmente in questo momento impegnati in altri sparatutto (magari prodotti dalla stessa Activision).
Il politically correct che rovina la rosa dei film disponibili
Il cinquantenario sarebbe stata occasione per rispolverare vecchi classici, o perlomeno piccoli cult della serie per gli appassionati, operazione in cui 007 Legends riesce solo parzialmente. S’è voluto dare uno spazio a ogni versione di Bond, quindi un film per ogni attore che lo ha interpretato fino ad oggi. La scelta però ha portato a delle scelte obbligate. Per Connery Goldfinger risultava quasi matematico (specialmente considerando il buon tie-in di Dalla Russia con Amore realizzato anni fa da EA Games), come per Lazamby l’unico interpretato e per Dalton l’unico accettabile, dando per scontata il poco interesse di Zona Pericolo. Castrante anche la scelta relativa a Brosnan, il cui meglio è senza dubbio Goldeneye (i cui tie-in videoludici superano quasi quelli de Il signore degli Anelli) e gli altri due copioni da lui interpretati sfioravano il ridicolo più volte (e La morte può attendere è tra questi). Anche per Daniel Craig la scelta è vincolata, avendo Quantum of Solace un adattamento ludico e essendo Casino Royale davvero difficile da trasporre in videogioco. Difficile capire la scelta di Moonraker, di certo tra i meno amati tra i film interpretati da Roger Moore, tralasciando classici come Octopussy ? Operazione Piovra, Solo per i tuoi occhi e Vivi e lascia morire. La scelta di includere tutti i gli attori e di dedicare a loro solo un film s’è rivelata alla fine poco riuscita, lasciando fuori molti classici e pescando da epoche troppo diverse tra loro (amalgamandole poi con una forzata visione aggiornata, quasi futuristica, del mondo). I più delusi di queste scelte sono senz’altro gli appassionati di 007.
Conclusioni
Visto il livello produttivo sotto la media, e il lancio vicinissimo a quello di Call of Duty Black Ops 2, il sospetto che Activision credesse poco nell’operazione 007 Legends diventa qualcosa di più. Nessuna accusa nei confronti di Activision, ovviamente: a parlare è più il rammarico per l’incredibile occasione gettata al vento. Il cinquantenario di James Bond non è una ricorrenza molto frequente, e aver la licenza videoludica dovrebbe essere un onere da rispettare fino in fondo, non ai livelli di minimo sindacale. Questo rammarico accompagnerà il giocatore per tutto l’arco della (breve) avventura, da ricordare più per il pressapochismo che per altro. 007 Legends si fa giocare senza infamia e senza lode, ma una realizzazione tecnica inaccettabile, una longevità risibile e il fascino compromesso dal forzoso adattamento odierno ne minano largamente il giudizio complessivo. Difficile consigliare il gioco agli appassionati e conoscitori della saga, che non troveranno quasi nulla di appagante (escludendo giusto il tratto di gioco dedicato a Goldfinger), al massimo potrà incuriosire chi cerca uno sparatutto poco impegnativo e chi magari 007 non lo conosce.