Le cronache di Cole McGrath
inFamous 2 è stato uno dei titoli più interessanti della scorsa estate: Sucker Punch ha elevato all’ennesima potenza i pregi del primo capitolo, apportando pochissime novità certo, ma forgiando il tutto grazie ad una spettacolarità degna delle migliori produzioni degli ultimi tempi. Proprio quando pensavamo di aver chiuso con le vicende di Cole McGrath, ecco che Sony decide di festeggiare Halloween con inFamous: Festival of Blood . Chiariamo subito che non si tratta di un semplice DLC del sequel della serie esclusiva PS3 , ma di un vero e proprio spin-off basato sulle eroiche gesta dell’uomo elettrico più famoso dei videogiochi. Tornano dunque superpoteri da Conduit, planate e arrampicate sui muri, scontri mozzafiato sui tetti e sopra i cavi elettrici. Ma c’è di più: per la Notte delle Streghe, gli sviluppatori hanno deciso di trasformare il nostro campo di battaglia in un insidioso covo di vampiri assetati di sangue, Cole compreso! Seguiteci nella nostra recensione per sapere cosa ne pensiamo di questo intrigante prodotto, disponibile su Playstation Store al costo di 9,99 euro (7,99 per gli abbonati Plus), con tanto di tema dinamico in omaggio.
Il ritorno di Bloody Mary
Festival of Blood è in realtà una sorta di leggenda metropolitana raccontata dal nostro caro Zeke, fidato amico di Cole, per far colpo su una avvenente donzella in un bar. La vicenda è ambientata a New Marais, nel bel mezzo della Pyre Night, una festa popolare dedicata alla leggenda che narra della sconfitta di Bloody Mary, una vampira potente e spietata, per mano di Padre Ignazius e della sacra reliquia nascosta nelle fondamenta della città. Tra fuochi d’artificio, concerti e alcolici a più non posso, Cole risponde alla chiamata di alcuni cittadini intrappolati nei sotterranei del centro storico. Si tratti in effetti di una sporca trappola: un gruppo di vampiri bracca Cole, per poi portarlo al cospetto della salma di Bloody Mary. Solo il sangue di un essere cosi potente come un Conduit poteva riportare in vita la vampira vestita di rosso. Non contenta, Mary decide di tenere in vita l’uomo elettrico, adesso trasformato in un vampiro in parte soggiogato alla sua volontà, con tanto di poteri e sete di sangue umano.
Cole ha solo otto ore prima del sorgere del sole per sfuggire al controllo di Bloody Mary, ucciderla ed evitare il contagio di tutta la città.
La trama di questo spin-off non offre di certo una sceneggiatura corposa o degna di un colossal: stiamo parlando tuttavia di un contenuto scaricabile dedicato alla festa di Halloween, e in questo senso sono graditi i classici clichè in puro stile Buffy, nonostante la mancanza di veri e propri colpi di scena.
Festival of Blood va dunque assaporato nella sua genuina semplicità: la voce narrante di Zeke, preso dal suo racconto, una storiella dell’orrore improbabile ma comunque intrigante e soprattutto un protagonista e un’antagonista ben caratterizzati.
Vampiri al chiaro di luna** **
Tecnicamente, Festival of Blood eredita lo stesso comparto grafico del secondo capitolo: è in realtà l’atmosfera a cambiare drasticamente rotta verso un stile più gotico e horror.
Gli scorci soleggiati e brillanti di New Marais, cedono il posto ad una abbagliante luna piena circondata da nuvole minacciose: la luminosità è stata volutamente oscurata per sfoggiare gli effetti particellari dei fuochi d’artificio, coloratissimi e brillanti, delle pire accese e dei falò sparsi per tutta la città, che illuminano le mongolfiere a forma di demone sui tetti. Una città come sempre viva, caotica e brulicante di cittadini mascherati, che indossano collane e bracciali luminosi mentre barcollano tra una ballata e un sorso di troppo.
Nuova atmosfera, nuovi nemici: niente vampiri con mantello e soprabito, solo versioni moderne di succhia – sangue vestiti in pelle e armati di mitra, fatta eccezione per i primogeniti e per Bloody Mary, dal design decisamente più classico. Anche Cole cambia look per l’occasione: occhi rossi, vene in risalto, pelle violacea e animazioni da brivido, soprattutto quando è costretto a nutrirsi.
Un plauso va fatto alle sequenze di intermezzo in puro stile comic , assolutamente perfetto ed azzeccato, non solo per la serie in sé, ma per questo prodotto in particolare.
Ottimo come sempre il doppiaggio in italiano, che mantiene le celebri voci che ben conosciamo.
Stesso discorso per la colonna sonora, che miscela graditi ritorni con pezzi inediti congeniali al ritmo e all’atmosfera che impregnano questo titolo.
Il sangue è la vita
Il gameplay di Festival of Blood offre il meglio di inFamous 2: agilità nel correre, saltare, planare ed arrampicarsi praticamente dovunque, combo corpo a corpo semplici ma visivamente accattivanti e il ritorno di molti (ma non tutti) poteri, come le granate, i razzi e le saette. A tutto questo, si aggiungono i poteri vampireschi di Cole, in grado adesso di trasformarsi in uno stormo di pipistrelli e coprire in volo una certa distanza, senza contare la nuova vista vampira, che permette di seguire le tracce dei vampiri, scovare glifi nascosti e individuare i primogeniti. Ovviamente questi poteri hanno un prezzo: il sangue. Cole è costretto a nutrirsi di sangue umano durante le sue missioni, assalendo letteralmente le vittime e succhiandole a morte. Niente scelte morali dunque: lo scopo della missione è uccidere Mary, cosa impossibile senza i poteri da vampiro e quindi senza il sangue.
Il catalizzatore, che il protagonista perde all’inizio della nostra avventura, cede il posto alla croce d’argento, con tanto di punta di frassino, capace di sterminare e impalare intere legioni di vampiri.
Procedendo nelle nostre missioni, sbloccheremo trofei e potenziamenti per le abilità, che sostituiranno in automatico quelle precedenti, senza possibilità di sceglierle e selezionarle dal menù.
Segnaliamo la possibilità di sfruttare Playstation Move e Navigation Controller: dopo aver fatto un pò di pratica, l’esperienza risulta gradevole, ma sinceramente abbiamo preferito il Dualshock 3 per la tipologia di gioco in questione.
La campagna principale terminerà sfortunatamente dopo circa due ore: per fortuna, le missioni secondarie, la ricerca dei glifi, dei primogeniti e dei canopi pieni di sangue (indispensabili per riempire al massimo l’indicatore) sparsi per tutta la città, arrotonderanno la longevità generale a qualche ora in più.
Conclusioni
inFamous: Festival of Blood rappresenta una piacevole sorpresa per gli appassionati della serie Sucker Punch e un invito agli amanti delle atmosfere horror in cerca di un prodotto intrigante ma non pretenzioso per la Notte di Halloween, che può essere giocato anche senza il disco del secondo capitolo. Atmosfere cupe e gotiche, un protagonista “cattivo” e assetato di sangue, poteri e nemici irresistibili, che vi aspettano in una campo di battaglia familiare ma stravolto per l’occasione. La longevità è come al solito una spada di Damocle per questa tipologia di prodotto, ma sarebbe un peccato non dare una possibilità a questo titolo, che pur non elevandosi ad acquisto imprescindibile, si rivela qualcosa di molto di più di un DLC, che siate fan di Cole McGrath o meno.