Esordio nel mercato che conta per il team di sviluppatori indipendenti Colibri Games : da qualche settimana è disponibile la loro prima creatura, The Tiny Bang Story , portata in Italia dal duo Adventure Productions-Blue Label Entertainment che conosciamo molto bene.
Il gioco, scaricabile da Steam per Windows e Mac , sarà presto disponibile anche per iPad e dispositivi mobili con Sistema Operativo Android .
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Sulla falsariga di Machinarium ed Axel&Pixel, The Tiny Bang Story ripropone un viaggio onirico pieno di colori nel piccolo mondo di Tiny Planet .
Dopo una presentazione molto simile al grande pilastro delle avventure grafiche indie, Samorost di Amanita Design , constatiamo che Tiny Planet viene parzialmente distrutto nella sua essenza: il pianeta, rappresentato da un insieme di pezzi di puzzle, viene smantellato in 125 parti a causa di un Big Bang provocato da un pallone!
Il videogiocatore dovrà recuperare i pezzi del puzzle attraversando le cinque grandi aree che compongono Tiny Planet, recuperando 25 pezzi da ciascuna zona e ricomponendola a fine capitolo.
Colpisce fin dalle prime battute che in The Tiny Bang Story non vi sia un protagonista visibile: sostanzialmente, il videogiocatore potrà usare ascensori, passare attraverso le porte e cambiare area di gioco, ma senza impersonare un corpo.
Ci si muoverà nel contesto come un’entità, recuperando i vari oggetti utili a completare lo scenario.
A fine storia, tuttavia, resterà l’amaro in bocca a chi immaginava un plot ricco di passione o magia: purtroppo, The Tiny Bang Story in quanto a storyline si discosta notevolmente dai due titoli che abbiamo menzionato precedentemente. Se Machinarium ha colpito fin da subito per le tristi vicende del robottino buttato tra la spazzatura che scopre l’amore, ed Axel&Pixel hanno incantato con la speciale amicizia tra cane e uomo percorrendo i sogni più belli tra le quattro stagioni, The Tiny Bang Story una storia tutta sua praticamente non ce l’ha.
In un contesto che non possiede una propria identità e che varia dal noir al futuristico, passando dallo stile inconfondibile dei pittori del fantasy, troveremo giusto alcuni indizi o spunti utili a giustificare una determinato capitolo, ma mai avremo a che fare con una storia tangibile.
Tuttavia, se a The Tiny Bang Story è imputabile l’assenza di una plot narrativo, il punto debole del titolo è un altro, ovvero il gameplay.
La giocabilità del punta e clicca Colibri Games si ferma quasi del tutto al raccogliere un certo numero di oggetti sparsi per gli scenari.
Se da un lato possiamo apprezzare che gli scenari siano ricchi di dettagli e particolari idee brillanti, dall’altra ci rassereniamo che questi siano non più di quattro per capitolo.
Purtroppo, la raccolta degli oggetti va effettuata con un andirivieni costante tra le varie location del gioco: capiterà infatti, dopo aver scoperto l’ultima area, di aver bisogno di un certo numero di oggetti, costringendo quindi a ripercorrere a ritroso le varie location per collezionarli tutti. E non bazzecole.
Spesso gli oggetti da raccogliere saranno nell’ordine della decina, con picchi di 20 e più collezionabili, come nel caso dei pezzi del puzzle, 25 per capitolo.
Come facilmente intuibile, raccogliere un determinato numero di oggetti all’interno di 3 o 4 location richiede di per sé molta concentrazione nell’analizzare tutto l’ambiente proposto dagli sviluppatori. Se a questo ci aggiungiamo la costante ripetitività e l’andirivieni, la frustrazione mista a noia si palesa già dopo la prima mezz’oretta di gioco.
Nel caso non si riuscisse a trovare un particolare oggetto, The Tiny Bang Story mette a disposizione un sistema di aiuto abbastanza originale: per ogni location svolazzeranno due mosche che, se colpite, andranno a riempire una barra circolare. Riempiendola del tutto, si avrà diritto ad un aiuto, richiamando una mosca che andrà a svolazzare vicino l’oggetto da poter raccogliere.
Fortunatamente, i ragazzi di Colibri Games hanno pensato bene di introdurre altri enigmi di diversa tipologia: capiterà di dover riordinare i frammenti di un dipinto, di sistemare dei tubi o degli oggetti in un determinato modo, di giocare a un paio di videogame oppure di scervellarsi su di un enigma dalla particolare risoluzione.
Gli enigmi sono settati a difficoltà variabile: seppur nessuno di questi vi farà andare in paranoia, alcuni risultano un po’ più cervellotici di altri, mantenendo comunque la giusta misura di sfida.
Purtroppo, seppur tali enigmi siano bilanciati correttamente in termine di quantità e costanza durante l’arco dell’avventura, il grandissimo numero di collezionabili li fa apparire come un piccolo e semplice svago dalla noia generale.
L’interfaccia grafica, semplicissima e priva di qualsivoglia inventario, mostra all’utente il numero degli oggetti mancanti attraverso un’icona che li raffigura, e una volta collezionati tutti basterà “equipaggiare” l’icona e usarla con il sistema meccanico associato.
A salvare la partita ed ogni singolo progresso ci penserà direttamente il gioco.
La dote più invidiabile: la fantasia!
Dal punto di vista tecnico, The Tiny Bang Story è un diamante puro.
Con il titolo Colibri Games, abbiamo un altro esempio lampante di come i ragazzi di team indipendenti ci sappiano fare e si droghino di fantasia ed idee originali.
Ogni capitolo del titolo concentra il focus su un particolare insieme di oggetti: ad esempio avremo un livello dedicato alle sfere piuttosto che agli orologi o alle valvole, con gli scenari che richiamano l’oggetto principale tramite svariati espedienti.
L’avventura si sviluppa per il 90% all’esterno, in una foresta piena di gigantesche bottiglie, tazze e vasi o, al più, un grande albero.
Talune volte, andremo a mettere il naso nelle abitazioni degli uomini di questo fantastico pianeta, rappresentati come simil-nani che vivono nelle tazze da tè o nei vasi.
Sia i personaggi che ogni singolo oggetto che compone le varie location sono disegnati con cura maniacale, davvero sorprendente: purtroppo per questo la risoluzione è fissata a 4:3, ma non ce ne dispiace affatto.
Scenari ricchi di colori, ombre e tonalità, che non si fanno mancare proprio niente.
Ottima anche la realizzazione degli oggetti con cui è possibile interagire, poiché sono stati fusi perfettamente con gli scenari, al fine da renderne più difficile l’individuazione da parte dell’utente.
The Tiny Bang Story non è stato doppiato, proprio perché vista l’assenza di un protagonista o l’interazione con i personaggi, affidata a qualche fumetto e grugnito, non è stato necessario impiegare altre risorse.
Tuttavia, anche la soundtrack è debolissima, con un paio di motivetti che potrebbero anche stancare qualora il videogiocatore non riuscisse a concentrarsi adeguatamente.
La longevità si attesta attorno alle 5 ore, che potrebbero aumentare vertiginosamente per le persone che frequentano meno i salotti delle avventure grafiche.
Tuttavia, se i fantastici colori di The Tiny Bang Story non vi spingano a proseguire l’avventura, quelle 5 ore potrebbero pesarvi il doppio.
The Tiny Bang Story è un’avventura grafica indie ricco di idee dal punto di vista artistico, ma poverissimo sotto gli altri punti di vista.
La totale assenza di un plot e la ripetitività della giocabilità ne fanno un prodotto adatto solo a chi piace il genere o chi si sente di provare il titolo per dargli un’occasione.
Alla resa dei conti, il lavoro di Colibri Games è ottimo, così come la passione messa sul titolo, però qualche idea in più e meno oggetti da raccogliere avrebbero dato a The Tiny Bang Story un voto più alto.
Se cercate un gioco che vi faccia rilassare a mare mentre ascoltate le onde e prendete il sole, forse The Tiny Bang Story fa per voi: ma munitevi di tutta la concentrazione possibile ed uccidete vostra suocera che finirà per parlarvi nell’orecchio dal primo all’ultimo minuto distraendovi dalla raccolta oggetti!
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