Una recente inchiesta avviata in Giappone ha fatto emergere un leggero ritardo da parte di Sony nel comunicare ai propri utenti l’avvenuto attacco al PlayStation Network . La scelta di annunciare al mondo l’attacco con un giorno di ritardo è dovuta alla precisa scelta di Sony di scoprire quali dati fossero stati “rubati”, onde evitare malintesi con i propri clienti: se si fosse trattato esclusivamente di dati personali come nome, cognome, residenza e così via, allora Sony avrebbe comunicato tempestivamente, ma dato che tra le informazioni figuravano anche login e password , la comunicazione non era “obbligatoria”. Il 26 aprile , quindi, il colosso nipponico ha annunciato per la prima volta della possibilità di duplicazione di alcuni dati.

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