E’ diventata ormai una prassi, nel mondo del cinema, l’accompagnare un film di punta nelle sale con il relativo videogame fra gli scaffali. Tron:Evolution non si discosta da questo filone, e viene annunciato come l’anello di congiunzione fra lo storico film del 1982 e il nuovo arrivato Tron:Legacy. Riuscirà questo prequel a sorreggere la pesantezza di un franchise importante come Tron, o sarà l’ennesimo buco nell’acqua nel mondo dei tie-in?

Corso di recupero per potenziali acquirenti

Urge innanzitutto un breve riepilogo sull’universo in cui è ambientato il gioco: senza entrare nei dettagli del film, Tron è un mondo popolato da programmi (che rappresentano gli abitanti), virus e, in generale, elementi informatici. In Tron:Evolution il giocatore veste i fluorescenti panni di Anon (diminutivo di “anonimo”), un programma di sicurezza scritto da Kevin Flynn (protagonista del primo film) e atto ad indagare sulle cause che hanno spinto due gruppi di programmi, meglio noti come “ISO” e “Basic”, a scontrarsi tra loro. All’inizio del gioco, ad Anon viene assegnato il compito di sorvegliare la cerimonia di insediamento di un nuovo amministratore del sistema: nel pedinare una misteriosa ragazza (che si rivelerà essere Quorra), una serie di eventi lo condurranno insieme al suo fedele disco ad addentrasi nel mondo di Tron.

Prince of…Tron

Durante le prime fasi di gioco, il giocatore sarà accompagnato da un “tutorial” piuttosto invasivo (in quanto “freeza” il gioco per permetterne la lettura) sui comandi di base, le combo ed altri comandi: nonostante l’introduzione guidata, i comandi risultano un pò confusionari, se non altro per alcune scelte discutibili. Esempi lampanti possono essere facilmente riscontrati nell’attivazione degli interruttori, eseguibile tramite il medesimo tasto designato al “salto” (capirete quindi il perchè di alcune situazioni confusionarie), o nelle molteplici funzioni del tasto LT: utilizzato principalmente per la parata degli attacchi, non vi è alcuna menzione, tra i suggerimenti del tutorial, sulla doppia funzione di parata o sulla possibilità di agganciare il nemico (fondamentale per rivalutare in parte il sistema di combattimento, di cui discuteremo più avanti). L’avventura di Anon, suddivisa in sette capitoli da portare a termine nel raggio 8/10 ore di tempo (a difficoltà Normale), si snoda fondamentalmente in due parti, delle quali è preferibile discutere separatamente: esplorazione e combattimento.

Anon si destreggia nel mondo di Tron in pieno stile “parkour”, ma in modo tutt’altro che originale: le analogie fra Tron:Evolution e le incarnazioni 3D di Prince of Persia sono fin troppo evidenti. Le azioni a disposizione di Anon comprendono salti, corsa su quasi tutte le superfici (pavimenti, muri, pareti) in barba alla gravità, e nel momento in cui si trova di fronte ad “appigli” apparentemente impossibili da raggiungere ecco che torna utile il Disco Magnetico, che permette al giocatore di aggrapparsi a dei magneti sospesi in aria per poi slanciarsi verso l'”ex-piattaforma inarrivabile”…nulla di inedito anche da questo punto di vista (Devil May Cry 4 anyone?). Avanzando con i capitoli, per superare determinate aree il giocatore è costretto ad inanellare una serie di “combo”, spettacolari dal punto di vista visivo ma non altrettanto esaltanti nella realizzazione pratica. Qui entra in scena il primo grave difetto del gioco, ovvero la telecamera: nervosa, ballerina, instabile, a tal punto da richiedere il continuo utilizzo dello stick analogico destro per bilanciarla. Non bastasse la telecamera, a dare ulteriori problemi vi sono sia la dispersività di alcuni ambienti, che la precisione millimetrica con la quale vanno effettuati certi salti, pronti a mettere a dura prova la pazienza del giocatore (anche a causa di una discutibile scelta nel triggering di alcuni eventi, dove il cambio d’inquadratura fissa è fondamentale per il proseguo dello scenario). Per porre una pezza ad alcune frustranti situazioni (associate alla difficoltà piuttosto altalenante del gioco), i programmatori hanno farcito il gioco di checkpoint, “ripristini backup” infiniti (un termine altamente tecnologico/sborone per indicare le “vite”), ed una sorta di GPS, che indica ad Anon (per pochi istanti e attraverso degli ologrammi) il percorso da seguire per proseguire nell’area d’interesse. Tutti questi aiuti, sebbene “necessari” data la complicatezza di alcune aree, potrebbero far storcere il naso ai giocatori un pò più navigati.

Anon inoltre dovrà guidare alcuni mezzi (che Tron sarebbe altrimenti?), suddivisi in moto-cicli ed olocarri. L’utilizzo dei primi restituisce un’esperienza visiva sicuramente appagante, con inseguimenti, fughe da scenari in fase di disintegrazione, salti, anche qui da effettuare con discreta precisione, e combattimenti (che risultano però alquanto scialbi). Gli olocarri, invece, rappresentano una delle cose più “agghiaccianti” mai viste in un videogioco degli ultimi dieci anni: sono brutti da vedere, difficilissimi da comandare ed incredibilmente lenti nel compiere qualsiasi tipo di azione (sia essa muoversi o sparare). Un vero peccato.

Il sistema di combattimento alterna combo ravvicinate all’uso del disco, arma universale che può sfornare diversi attacchi sia a corta che a lunga gittata, oltre che attacchi potenziati (richiedenti un esborso di energia). In ogni caso, torneranno tutti utili contro i numerosi nemici presenti nel gioco, dei quali ci verranno svelate le caratteristiche ad ogni primo incontro: fra i dati in questione, spesso vi è riportato il punto debole di ciascun nemico, “aiutino” evitabile in quanto toglie un pizzico di strategia agli scontri. Per sopravvivere, Anon dovrà correre e saltare anche durante i combattimenti, visto che le proprie speranze di salvezza sono letteralmente “appese ad un muro”: l’unico modo per ricaricare la salute, infatti, è correre su delle strisce luminose presenti su muri e colonne dell’area circostante, che cureranno Anon per induzione; idem dicasi per la barra di energia, ricaricabile slanciandosi da alcuni “barilotti” luminosi (e non saltandoci sopra, come gli “hints” potrebbero far intendere). Pertanto gli scontri, date le particolari modalità di “ricarica”, risultano movimentati e frenetici ma, allo stesso tempo, un pò improntati sulla casualità nelle fasi di attacco. Diversa la situazione una volta capito il sistema di lock-on: a fronte di una ovvia e maggiore precisione, si assiste però ad un discreto “slowdown” dell’azione (dovuto anche al fatto che Anon, mentre punta, è impossibilitato nel correre). Frenetici e disorientanti, o precisi ma lenti? In ogni caso, difficilmente il giocatore riesce a trarre godimento dai combattimenti.

Molto interessante, invece, risulta il sistema di esperienza ed upgrade del personaggio. Proseguendo nell’avventura, e guadagnando esperienza, Anon sale di livello e guadagna “megabyte” liberi: essi potranno essere riempiti con dei potenziamenti, da installare tramite apposite stazioni di upgrade sparse per le aree. Inoltre, i potenziamenti acquisiti durante la campagna single player saranno disponibili anche nella modalità multigiocatore. Proprio così: ci si trova di fronte ad un tie-in con una modalità multiplayer online! Essa consentirà ad un numero massimo di dieci giocatori (umani e/o bot) di affrontarsi in classiche sfide multigiocatore, come “deathmatch” o “cattura bandiera”. Anche qui nessuna innovazione, ma sicuramente un apprezzabile tentativo di incrementare la longevità.

Tech specs

Graficamente parlando, Tron:Evolution svolge il suo compitino senza stupire. Le ambientazioni, che trovano solide fondamenta nell’Unreal Engine 3, sono cupe ma allo stesso piene di neon, fluorescenze ed effetti di luce: nel mondo dark di Tron, infatti, spiccano pochi colori ma tutti significativi. L’azzurro simboleggia Anon, il mondo che lo circonda e i programmi; il giallo corrisponde ai virus e alle aree di sistema infette (a causa delle quali, se a contatto, Anon verrà danneggiato); l’arancione indica infine gli elementi della Black Guard, di cui farete conoscenza durante nel corso dei primi capitoli. A fronte di strutture e modelli poligonali sufficienti (anche se non privi di aliasing), le animazioni appaiono decisamente spartane, ed in particolare quelle di Anon lasciano un pò a desiderare. Dal punto di vista sonoro, se la colonna sonora è ottima e presenta sia tracce del film che elementi audio creati “ex-novo”, il doppiaggio lascia a desiderare: privo di mordente e con il lip-sync che va un pò per i fatti suoi…essendo un prodotto curato da Disney, ci si sarebbe aspettato sicuramente di meglio. Inoltre, è presente qualche piccolo ma fastidioso errore di traduzione negli elementi di testo che appaiono su schermo, come hints e sottotitoli. A condire il tutto, una programmazione davvero pessima: il gioco presenta più di qualche bug e si ha l’impressione di un prodotto incompleto e mal rifinito…in particolare per quanto riguarda il sistema di collisioni, che appare davvero deficitario e grezzo. Ma, in tal caso, un’immagine scattata proprio in fase di recensione vale più di mille parole:

Verdetto finale

Per concludere, torniamo alla riflessione con la quale abbiamo introdotto questo articolo: tie-in, croce e delizia del mondo videoludico…in quale parte si colloca esattamente questo Tron:Evolution? Purtroppo, più dalla parte della croce che della delizia. Se, infatti, dal punto di vista scenico l’ultima fatica di Propaganda Games si assesta su buoni livelli, il gameplay non tiene il passo del “contorno”, dando vita a sezioni di gioco che si alternano fra il ripetitivo ed il noioso (con pericolose combinazioni di questi due attributi in alcuni frammenti di gioco). Fra combattimenti mai appaganti e alcune sezioni platform al limite della frustrazione, Tron:Evolution si attesta nella mediocrità generale che, unita ad un prezzo di vendita “pieno”, non fa altro che spingere il gioco verso l’ennesima bocciatura della categoria. Se poi ci si mettono di mezzo anche i bug (e non ci riferiamo alle “naturali” alterazioni del mondo di Tron). . .

 

CI PIACE
Sistema di upgrade di Anon interessante
\n Grafica essenziale ma d'impatto
\n Molti momenti "cinematografici"
NON CI PIACE
Gameplay ripetitivo e difficoltà altalenante
\n Telecamera un pò troppo "ballerina"
\n Doppiaggio e lip-sync assolutamente non a livelli Disney
\n Bug grossolani
5.5Cyberludus.com
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