Nel corso del recente Tokyo Game Show 2010 , EA ne ha approfittato per svelare ulteriori dettagli su alcuni dei titoli in uscita in questo scorcio di fine anno, ma anche per togliere il velo su nuovi ed interessanti progetti, tra i quali spicca sicuramente Create . Un titolo, questo, che sembra voler strizzare l’occhio a quel capolavoro già affermato di Media Molecule , Little Big Planet , con l’intento però di proporre meccaniche apparentemente originali ed alternative. Vediamo, allora, quali saranno le caratteristiche fondamentali di questo nuovo brand targato EA .

Un platform creativo

Create può essere definito come un immenso editor virtuale incastonato all’interno di uno scenario predefinito, nel quale è l’utente stesso a stabilire come, dove e quando far muovere le cose. Il concept che sta alla base di questo pseudo platform, sostanzialmente, si pone il compito di restituire al giocatore una concreta sensazione di libertà, nell’esplicito intento di esaltarne l’espressione artistica e creativa, senza alcun limite di sorta. Non che questa, in realtà, rappresenti davvero una novità: di editor dalle elevate capacità “fisiche” e quantitative, soprattutto open source, se ne trovano davvero tanti in rete, ma Create cerca appunto di discostarsene, affiancando alla mera “sperimentazione” un fine prettamente videoludico. Il gioco, infatti, consiste nel progettare, nel senso stretto del termine, il metodo più efficiente e creativo per raggiungere la soluzione di ciascun livello. Evitando, in questo caso, un inutile contorno narrativo, gli sviluppatori hanno quindi puntato su una struttura immediata e particolarmente intuitiva.

In Create saremo noi a dar vita ai vari livelli e, per farlo, il gioco ci metterà a disposizione solo alcuni elementi base; a partire da uno sfondo puramente indicativo, il giocatore avrà poi mano libera su tutto il resto. Da un’azione elementare, quale potrebbe essere applicare dei semplici adesivi o riporre degli oggetti in un determinato ordine, il gameplay si evolverà al punto da richiedere al tempo stesso sia ingegno che fantasia. Se uno scenario, per esempio, può essere immaginato come un intricato parco giochi estivo in riva al mare, abbellito da palme e abbracciato da un suggestivo tramonto, allo stesso tempo un altro giocatore potrebbe concepire lo stesso scenario in tutt’altra maniera, magari improvvisando un circuito automobilistico nel bel mezzo di una luna piena. Ampia scelta, dunque, fin dalle battute iniziali: stile, ambientazione e fattori climatici dipenderanno esclusivamente da noi; persino gli oggetti animati, come palloncini sospesi in aria, bandiere o animali selvatici, ci torneranno utili per meglio personalizzare la “scena”. Ma al mero gusto estetico si affiancherà la necessità di posizionare con oculatezza ogni singolo elemento “chiave”, perché lo scopo di ogni livello, appunto, sarà quello di raggiungere un traguardo prefissato. Per quanto visto finora, sebbene alcune dimostrazioni pratiche si siano fermate all’applicazione di alcune leggi basilari della Fisica all’interno di livelli piuttosto lineari che richiedevano, più semplicemente, di spingere una pallina verso una buca, gli sviluppatori assicurano che il grado di difficoltà, oltre ad essere progressivo, spingerà i giocatori a pensare a molteplici soluzioni pur di raggiungere un singolo obiettivo. E più la soluzione sarà “creativa” ed efficiente, più il gioco ci premierà sbloccando nuovi oggetti ed animazioni, da sfruttare in seguito mediante l’editor. Questo tipo di approccio, tanto versatile quanto libero, farà da vero motore pulsante di tutta la produzione, sicuramente poco ambiziosa in termini di spessore tecnico o narrativo, ma mirata esclusivamente all’intrattenimento.

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Le modalità offerte da Create spazieranno da un classico single player “ad obiettivi” alla condivisione online dei contenuti, cosicché tutti potranno sfoggiare i propri livelli, da quelli più complessi ai più divertenti e gradevoli da giocare, mettendoli a disposizione di tutta la community.

Conclusioni

Create sembra dotato di grandissimo potenziale, in grado di accontentare sia il mercato casual che quello hardcore, fermo restando che l’enorme quantità di contenuti e l’impostazione “libera” della struttura di gioco possano rendere questo ambizioso esperimento EA un prodotto ripetitivo e in realtà poco innovativo. Tuttavia, se gli sviluppatori dovessero riuscire nel loro intento, ci troveremmo di fronte al primo esponente “ufficiale” di un nuovo genere, quello degli “editor-game”, nel quale il giocatore sarà l’unico vero motore di gioco. Ma per poter dare un giudizio definitivo non ci resta che attenderne l’uscita, prevista per il mese di Novembre su Mac, PC, PS3 (col pieno supporto al PS Move), Wii e Xbox 360.

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