Come ben ricorderà chi ha vissuto le esperienze del primo Two Worlds, il nostro eroe si trova imprigionato nel castello di Gandohar dopo le ultime vicende accadute ad Antaloor . Ormai distrutto fisicamente e perse le speranze per salvare Kyra , l’ultima luce che riesce a scrutare e gli è utile per aggrapparsi ad un nuovo futuro è dovuta agli orchi, i nemici per eccellenza, che riusciranno a liberarlo per motivi di fatto sconosciuti. Una volta fuori dalla cella dunque, il nostro amico avrà diversi punti interrogativi da risolvere e diversi obiettivi lasciati in sospeso da completare, su tutti quello di continuare le ricerche per portare in salvo Kyra, sua sorella. E’ chiaro però che una nuova minaccia, ben più grande di quella portata dagli orchi e dalla Regina Drago , sta per abbattersi ad Antaloor e probabilmente l’unica via verso la pace è rappresentata dal dover assolutamente collaborare con il nemico per sconfiggerla. Resta da vedere come gli sviluppatori gestiranno tutto l’intrecciarsi di eventi che, stando alle loro aspettative, terranno compagnia il videogiocatore per oltre 30 ore senza risultare banali e fin troppo rigide, considerando che ormai il genere gdr vive nell’era in cui il potere decisionale è tutto nelle mani dell’utente.

Come vuole il signore GDR

Dal punto di vista del gameplay, Two Worlds II resta nei canoni dei grandi gdr che hanno segnato la storia del genere. Possiamo di fatto dire che il gioco targato Reality Pump riprende la base del primo capitolo, nonché la base di ogni gioco di ruolo che si rispetti.

In particolar modo, è stato rivisto ogni aspetto della customizzazione del personaggio nel suo lato bellico, ovvero l’equipaggiamento. Sono stati appunto rivisti e raffinati i sistemi Demons , Craft e Papak che muovono la creazione e l’apprendimento degli incantesimi, la creazione di equipaggiamento personalizzato e l’alchimia di cui potrà godere il personaggio.

Gli incantesimi sono stati quantitativamente aumentati e qualitativamente migliorati, ma la novità più importante, oltre a quella di poter disporre di un numero infinito di abilità, è quella di poter combinare vari incantesimi per dar vita a colpi magistrali e pensati ad hoc per un determinato nemico, in un sistema già visto ad esempio in Dragon Age: Origins .

Le pozioni, come visto in altre produzioni, come ad esempio in The Witcher , saranno utili non solo per tenere alta la salute del personaggio ma anche per migliorarne le abilità in modo temporaneo o permanente durante il corso dell’avventura.

Ventaglio indiscutibilmente ampio anche per l’equipaggiamento, che godrà di un’ottima varietà soddisfacendo qualsiasi classe l’utente abbia scelto tra mago, guerriero, arciere, ladro ed altre sottoclassi.

Sarà presente anche una completa modalità multiplayer che, oltre alle classiche modalità deathmatch e cooperative, presenterà una particolare sezione in stile ibrido tra rts e mmorpg grazie alla quale gli utenti potranno creare una sorta di grande cittadina e andare alla ricerca di oggetti ed armi extra.

Sbagliando si impara?

I difetti maggiori che portava con sé Two Worlds erano sicuramente legati ad un comparto grafico e, in generale tecnico, non all’altezza.

Texture di bassa qualità rispetto agli standard, modelli poligonali non propriamente da otto in pagella, framerate incostante ed effetti particellari poco in sintonia col resto dell’impianto.

Le numerose critiche devono aver convinto il team di Reality Pump a rivedere completamente il motore grafico Grace Engine, a tal punto da migliorare ogni singolo aspetto del videogame.

Di fatto, i modelli poligonali, seppur non siano comunque eccellenti, godono di un ottimo dettaglio e realizzazione generale. Finalmente risolti i problemi legati al pop-up, anche l’ambiente risulta gradevole per una tranquilla camminata tra i boschi, e ciò va tutto a favore dell’esperienza generale del titolo considerato che il campo di gioco messo a disposizione degli sviluppatori è davvero vasto, tra location molto varie e suggestive zone di mare (si parla di circa 90 chilometri quadrati).

Riviste anche le animazioni, ancora non eccellenti ma nella media dei gdr attuali. Ottima invece la gestione della fisica, dell’illuminazione e delle ombre, tutto in tempo reale, che rende vivo e credibile ogni scorcio di ambientazione visitato.

Il tutto finalmente non porterà a nessun calo di framerate, neanche minimo, vero tallone d’Achille del primo capitolo.

Insomma, se non c’era molto da rimproverare all’impianto del gameplay e l’unico vero difetto del titolo era il comparto tecnico, con Two Worlds II gli sviluppatori sono corsi ai ripari e le promesse sembrano essere state tutte mantenute.

Pronti al riscatto!

E’ chiaro come la volontà del team Reality Pump sia quella di riscattarsi dopo il primo capitolo tanto curato sotto il piano del gameplay quanto trascurato sotto quello tecnico.

Two World II risulta essere un titolo completo sotto ogni punto di vista grazie ad un’accurata rivisitazione generale di tutto l’impianto grafico e ad altre diverse migliorie sulla struttura di gioco. Resta ovviamente tanto altro da scoprire col titolo completo che, presto, avremo modo tutti quanti di poter assaporare.

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