E’ stato un biennio di rivincite per la fama del golf in Italia. Il colpo più importante è stato di certo assestato dalle vicende private di Tiger Woods , che hanno rimpinzato le pseudo-testate giornalistiche di stampo scandalistico di tutto il mondo. Si sa, gli dei quando “cadono”, oltre a far più rumore, procurano vantaggi per tutti coloro che sono in grado di approfittarne. Per un po’ anche in Italia s’è parlato del golfista statunitense, fino ad allora un illustre sconosciuto per la maggior parte degli italiani, eccetto, ovviamente, per chi segue il golf e per coloro che conoscono la classifica degli sportivi più pagati al mondo. L’altra ragione che ha reso celebre questo dimenticato e sottovalutato sport nel nostro paese è stata l’affermazione di Matteo Manassero e, soprattutto, dei fratelli Molinari . Manassero , giovanissimo, si è fatto notare con ottimi risultati amatoriali (Masters di Augusta) ed è diventato da poco un professionista affermato, partecipando tra l’altro all’Italian Open. Edoardo Molinari, invece, ha addirittura vinto l’Open di Scozia e, evento senza precedenti, sarà convocato assieme al fratello per la Ryder Cup di ottobre. In altre parole, quest’anno il golf avrà con grande probabilità un’ulteriore crescita in termini di visibilità, che in teoria coinvolgerà anche la celebre simulazione virtuale di EA . Analizziamo ora i contenuti di questo Tiger Woods PGA Tour 11 .

Ryder Cup, l’aggiunta più gustosa

La competizione di cui abbiamo poco fa accennato, la Ryder Cup , è la manifestazione golfistica a squadre più importante in assoluto. Spesso rapportata a una sorta di Mondiale del Golf, come recentemente ribadito anche da Manassero, rappresenta una sfida tra i migliori golfisti della nazionale statunitense contro quelli migliori d’Europa. La tradizione vorrebbe che fin dal 1927 fossero esclusivamente i britannici a poter sfidare la compagine statunitense, ma a partire dal 1979 questa competizione è stata ufficialmente aperta anche ai giocatori Europei. Senza dubbio, l’introduzione di questa modalità di gioco, dedicata alla Ryder Cup appunto e fino ad ora mai apparsa nella longeva serie Tiger Woods , rende l’offerta di gioco ancora più ricca e completa. Presente anche una nuova modalità online, in grado di accogliere un massimo di 24 giocatori contemporaneamente.

Giocabilità che vince non si cambia

Forte di un’esperienza più che decennale, il gameplay della serie Tiger Woods PGA Tour resta tutt’oggi il fiore all’occhiello dell’intera produzione. A differenza dei titoli arcade di golf, nei quali spesso ci basterebbe bloccare solamente una barra di potenza in movimento e prestare attenzione a pochi altri fattori, nel titolo EA Games l’approccio simulativo fa la differenza. Lo stick sinistro, tramite due differenti azioni, ovvero spostamento verso il basso e immediata risalita verso l’alto, gestirà il nostro colpo. La prima animazione preparerà il backswing , mentre la seconda (valutando la velocità con cui saliremo verso l’alto) colpirà la pallina imprimendo la potenza desiderata. In base a quanto sarà “pulito” il nostro movimento colpiremo la pallina centralmente e le oscillazioni (mostrate dallo schermino in basso a sinistra, raffigurante la pallina) apporteranno l’effetto. Apparentemente datato, il sistema di controllo si rivela tutt’ora la metodologia più intelligente e allo stesso tempo realistica per approcciarsi a un gioco di golf utilizzando un controller tradizionale. I controlli risultano affidabili e precisi come sempre, abbastanza comodi da imparare per i novizi tramite un intuitivo tutorial. Le uniche novità presenti nel gameplay sono date da due componenti: Focus e True Aim . La prima è una barra che ci permetterà di effettuare delle “modifiche in volo” al nostro tiro. Colpendo ripetutamente il tasto A durante il backswing potremo, quando la pallina sarà in aria, influire sulla caduta della pallina, per esempio aumentandone l’inerzia nel tentativo di farla cadere leggermente più lontano. Se questa introduzione stona un po’ con l’anima simulativa della serie, ci pensa il True Aim a sortire l’effetto contrario. In buona sostanza si tratterà di una disabilitazione degli aiuti visivi, come l’area di caduta e una maggiore “severità” dei controlli, rendendo il tutto molto più difficile e realistico. Se la prima aggiunta semplifica l’esperienza di gioco, rendendo relativamente più semplici alcuni colpi (in realtà la barra non sarà sempre disponibile e andrà usata con parsimonia), la seconda rende l’esperienza più immersiva e completa. Nessuna rivoluzione trascendentale, del resto è molto difficile apportare innovazioni quando un gameplay è così universalmente apprezzato e riuscito.

L’esperienza è importante

Una volta avviato, il gioco ci chiede di creare un nostro alter-ego, con la possibilità di caricare direttamente un “Gameface” dal proprio account EA, utilizzando, per esempio, lo stesso di Fifa 10 . Al nostro golfista sarà necessario acquisire punti EXP per poter accrescere le proprie capacità, quindi bilanciando e potenziando gli attributi tecnici o, molto semplicemente, potremo utilizzare gli stessi per modificarne sia il vestiario che l’aspetto. Tutto questo sarà utile durante la modalità Carriera al fine di adeguare il nostro atleta ai diversi tornei previsti nel corso del campionato. La Carriera è come al solito piena di sfide e, visto il livello di difficoltà piuttosto alto, un neofita troverà le sfide decisamente impegnative, mentre un giocatore di lungo corso sarà in grado di cimentarsi anche sulla Ryder Cup.

Aspetto tecnico

Graficamente il titolo EA Sports si presenta in ottima forma, come del resto le edizioni passate. Da segnalare gli splendidi e dettagliatissimi scenari, caratterizzati da un orizzonte visivo sempre soddisfacente. Le migliorie apportate in questa edizione riguardano prevalentemente l’effetto “vento”, con visibili miglioramenti alla fisica del manto erboso, ora soggetto alle direzioni del vento stesso, così come i vestiti dei golfer (quest’ultimo aspetto particolarmente gradevole). Niente di particolarmente nuovo rispetto a PGA Tour 10 , ma l’evidente ottimizzazione del motore di gioco garantisce un’ulteriore pulizia visiva. Il sonoro svolge onestamente il proprio compito, proponendo delle apprezzabili musiche di accompagnamento nei menu e la notevole raccolta di suoni all’aperto, che restituiscono l’atmosfera tipica dei Masters e della Ryder Cup.

Qualche difetto…

Nonostante la solita cura con cui EA Sports confeziona da anni la serie PGA Tour, qualche dubbio comincia ad affiorare. L’introduzione della Ryder Cup, per esempio, evidenzia la lacuna dei soli 25 golfisti disponibili, tanto che è stato scelto di lasciare la possibilità all’utente di schierare i giocatori di una fazione anche nel roster di un’altra nazione. In altre parole, non solo potremo scegliere di convocare Tiger Woods stesso nella rappresentativa europea, ma probabilmente ve ne sarà un “doppione” anche in quella statunitense. La mancanza di vere innovazioni nel gameplay e nella struttura in genere comincia a farsi sentire, così come le poche differenze tecniche con i precedenti capitoli. Probabilmente, i comandi classici cominciano a mostrare la loro età: i comandi motori già visti su Nintendo Wii hanno dimostrato la profondità raggiungibile. La versione Playstation 3, a differenza di quella esaminata per Xbox 360, sarà compatibile con Move. Che sia questa la strada giusta da percorrere? Infine, da segnalare la presenza del solo inglese come lingua di gioco, limite non da poco per chi si avvicina alla serie per la prima volta.

Conclusioni

Tiger Woods PGA Tour 11 non delude le aspettative, rivelandosi il meglio che un appassionato di golf possa desiderare. L’introduzione della Ryder Cup e di due piccole novità nel gameplay, True Aim e Focus, funzionano ma in realtà non riescono a scuotere una struttura sì di qualità, ma tuttavia troppo simile a se stessa da troppo tempo. Auspicando in idee rivoluzionarie per il futuro, PGA Tour 11 resta sicuramente un acquisto consigliato a tutti gli appassionati di golf.

CI PIACE
Realizzazione tecnica piacevole
\nGameplay di spessore
\nAggiunta la Ryder Cup
NON CI PIACE
Struttura troppo uguale a se stessa
\nPochi golfer disponibili
\nTutto in inglese
8Cyberludus.com
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