Tra i titoli 2K Games più attesi spicca sicuramente Spec Ops – The Line , action shooter in terza persona in sviluppo presso gli studi Yager . In occasione della GamesCom 2010 siamo stati invitati dal noto publisher americano per assistere ad una dimostrazione di gioco. Ad accoglierci sono intervenuti due sviluppatori, Karten Martin e Tarl Raney. Vediamo allora cosa aspettarci da questo nuovo sparatutto.

Fascino orientale

Nel panorama degli sparatutto di stampo militare, da un paio d’anni a questa parte, una delle ambientazioni più diffuse è sicuramente quella medio-orientale. Il caso di Spec Ops non è un’eccezione e a far da sfondo allo scenario di guerra ci pensa una Dubai lacerata dalla distruzione e dalle frequenti “sand storms”, le tempeste di sabbia. Quest’ultime hanno ormai affogato la città nella sabbia, alterandone completamente la conformazione urbana e dando vita a montagne di sabbia, cunicoli naturali sparsi tra le macerie e quant’altro. La dimostrazione prende piede all’interno di una caverna, dalla quale il protagonista ed i suoi compagni, appartenenti ad un gruppo di forze speciali, cercano di infiltrarsi in un covo nemico. Fuoriusciti da questa atipica caverna, causata naturalmente dalla caduta di macerie, i tre soldati raggiungono la sala d’ingresso di un palazzo adiacente, rimasta ancora intatta e cosparsa di oro, statue e sorretta da suggestive colonne greche. E’ qui che lo sviluppatore è intervenuto per sottolineare una delle componenti fondamentali del gameplay, ossia l’interazione con gli ambienti, sia interni che esterni. In questo caso, per esempio, è bastato infrangere le grandi vetrate laterali della sala per poter uscire dal palazzo, sfruttando la sabbia circostante come passerella per raggiungere l’esterno. A tal proposito, Spec Ops godrà di una certa varietà delle location, che si alterneranno tra aree chiuse, magari ancora integre, e squarci a cielo aperto.

Coperture di sabbia

Ma è una volta fuori che è emersa la vera natura del titolo Yager , uno sparatutto che fonde un classico sistema di copertura tattico ad una componente action versatile e dinamica. Dopo una sequenza cinematografica che vedeva un elicottero schiantarsi su un palazzo squarciandone un lato, l’azione è proseguita con i tre soldati intenti ad accerchiare un gruppo di terroristi, nel tentativo di colpirli di sorpresa alle spalle. Un’occasione per mostrare la dinamicità delle coperture, che spesso offrono la possibilità di muoversi sornioni e impartire ordini, dando vita ad attacchi strategici e, spesso, indolore. Situazione verificatasi proprio nel corso della demo: mediante rapidi accerchiamenti, i tre soldati si son sbarazzati in men che non si dica dei nemici, facendo uso di mitra, fucili a pompa e granate. In particolare, lanciando una granata adesiva, la malcapitata vittima si è poi scagliata in preda al panico contro i propri compagni e, nell’esplosione, abbiamo visto cedere una parete di contenimento, facendo fuoriuscire cumuli di sabbia che hanno poi sommerso i restanti nemici. Eventi, questi, che influenzeranno pesantemente il gameplay, grazie appunto ad una discreta gestione della fisica. Così come ad alterarsi sarà anche l’andamento della trama, che proporrà una serie di finali in base ad alcune scelte che dovremo affrontare nel corso della storia.

Finita la breve, ma comunque esaustiva, dimostrazione di gioco, Tarl Raney ha concluso assicurando la presenza di una modalità multiplayer cooperativa e competitiva. Per quanto concerne la prima, questa interesserà sicuramente la campagna giocatore, mentre la seconda risponderà agli stilemi classici del genere. Al primo impatto, Spec Ops – The Line dà sfoggio di una qualità tecnica sicuramente sopra la media, almeno per quanto riguarda la versione PC, comunque vicinissima alla controparte console. In aggiunta, è stata annunciata una beta esclusiva su Xbox 360 a partire da alcuni mesi prima dell’uscita del gioco, previsto al momento in un non ben definito 2011 su PC, PS3 e Xbox 360. Nell’attesa, continuate a seguirci per saperne di più.

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