Fallout New Vegas Hands-on

A distanza di due anni dal rilascio di Fallout 3, milioni di copie vendute, e una lunga sequela di DLC a pagamento, Bethesda si prepara al rilascio del nuovo episodio della serie post-apocalittica più amata: Fallout New Vegas. Il titolo, sviluppato da Obsidian, rappresenta il primo spin-off della saga, e proprio a tal proposito, questo è completamente slegato da quanto giocato in Fallout 3, sebbene i riferimenti ai primi due capitoli della saga non siano pochi. A Colonia abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani sulla nuova creatura Bethesda, e godere a pieno dei primi minuti di gioco; scopriamo assieme cosa può rivelarci New Vegas.

Viva, Viva, Viva New Vegas!

Il titolo è ambientato tre anni dopo gli eventi di Fallout 3, e 203 anni dopo la Grande Guerra del 2077; il gioco, come è intuibile anche dal titolo, è ambientato in una post’apocalittica Las Vegas, città tormentata da continui conflitti fra fazioni quali La nuova repubblica della California, e La legione di Cesare. La scelta della location non è casuale: Las Vegas è la città che non dorme mai, ma soprattutto la città delle mille tentazioni. I giocatori a New Vegas potranno concedersi al vizio, sedersi al tavolo da gioco, tuffarsi nell’oblio dell’alcol, entrare in una casa dell’amore e abbandonarsi alla pace dei sensi. Il giocatore indossa i panni di un corriere; dopo che il leader di un organizzazione mafiosa locale, i Geckos, gli pianta un proiettile in petto per privarlo del pacco che consegnava, il nostro eroe viene salvato da Victor, un robottino della città di Goodsprings, che consegna il nostro avatar nelle mani esperte del Dr. Mitchelle.

L’avatar, come in ogni gioco di ruolo occidentale che si rispetti, è completamente personalizzabile dal sesso alla carnagione. Una volta data vita al nostro alter-ego virtuale, Mitchelle ci guiderà nella formazione del nostro personaggio; dopo una serie di domande che indagano sulla personalità del giocatore, e il classico test delle macchie di Rorschac , ci verrà suggerita una distribuzione dei punti abilità quanto più calzante al tipo di utente, distribuzione che ad ogni modo non è assolutamente vincolante, e di cui il giocatore può totalmente fregarsene e fare le scelte che preferisce.

Dopo aver dotato di un anima il nostro personaggio, il dottore ci doterà di equipaggiamento, e dell’inseparabile Pip Boy, assolutamente indispensabile per poter affrontare con successo l’esperienza di gioco, e finalmente siamo pronti per uscire e respirare l’aria di Goodsprings. Le ambientazioni di New Vegas sono vastissime e ben curate, come ci ha già abituato il terzo capitolo; le differenze sul fronte estetico fra i due titoli, ad essere sinceri, sono praticamente nulle, se non che, essendo trascorso un lungo periodo dalla grande guerra, le città hanno cominciato a ripopolarsi, e quindi gli scenari risultano più vitali delle realtà finora viste nei capitoli principali.

Licenza di far quel che ci pare.

In Fallout New Vegas, il concetto di libertà assume lo stato dell’arte: il giocatore ha la possibilità di compiere le malignità più efferate come uccidere ogni essere vivente presente nel gioco, ma può anche non ucciderne nessuno, la scelta è nelle mani del giocatore. La libertà non si limita allo scegliere o meno di essere autore di un genocidio, le infinite possibilità di Fallout New Vegas si realizzano nella componente sociale: a New Vegas, come già sottolineato, vi sono fazioni a cui unirsi, missioni da compiere ma soprattutto c’è una reputazione da costruire. L’elemento sociale è un piacevolissimo ritorno, la prova che vi è l’intenzione di creare un compromesso fra il gioco per il mercato di massa che è stato Fallout 3, e quei capolavori di nicchia che sono stati i capitoli precedenti.

Conclusioni.

Sebbene l’occhio non registri grandi cambiamenti, Fallout New Vegas è senza dubbio portatore di tantissime novità apprezzabili. La componente sociale, la completa libertà, la possibilità di guidare veicoli con cui velocizzare alcune noiose sessioni di esplorazione, sembrano suggerire che Bethesda ha preso atto delle lacune del terzo episodio, e ne ha fatto tesoro. Rimaniamo in attesa di nuovi sviluppi, nel frattempo vi consigliamo la visione dell’intervista riguardo il gioco a uno degli sviluppatori, reperibile nella sezione Gamescom 2010, buona visione.

 

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