Siamo da poco usciti dal lineare quanto suggestivo stand Bethesda e il primo titolo mostratoci a porte chiuse è stato proprio Brink , l’fps curato da Splash Damage , atteso nel 2011 su PC, PS3 e Xbox 360. Ad accoglierci, uno degli sviluppatori, il quale ci ha subito accolti spiegando in breve il concept alla base del gioco, facendo in particolare riferimento a quanto l’fps targato Bethesda presenti delle particolarità alquanto innovative nonostante il genere di appartenenza. In primis, una volta aperto il menu principale, lo sviluppatore ha dedicato ampio spazio al comparto personalizzazione; un apposito editor, infatti, ci consente di ricreare da zero il proprio alter-ego, sfruttando a piacimento tutte le varianti possibili, dal colore della pelle al vestiario, dai tratti somatici al tatuaggio facciale. Ma, in particolare, grande importanza risiede nella scelta delle classi, suddivise nel più tradizionale dei modi: soldato, medico e ingegnere. Ognuna di esse, naturalmente, offre abilità specifiche in grado di soddisfare pienamente ogni stile di gioco, dal più aggressivo a quello più metodico e ragionato. Una volta acquisita la classe, siamo passati alla scelta dei potenziamenti quali salute massima migliorata, possibilità di rifornire di munizioni i propri compagni e così via. Qui, così come per le classi, la scelta dei potenziamenti richiede una certa attenzione. Passati in rassegna sia aspetto estetico che abilità abbiamo notato come Splash Damage si sia impegnata nel garantire una certa varietà anche sul fronte arsenale. Almeno, a farcelo credere è stata la vasta gamma di armi e accessori mostrataci dallo sviluppatore, che ci ha comunque indirizzati verso un’arma di media potenza e ben bilanciata, molto simile ad un M4 con mirino red-dot.

Classi e potenziamenti

Ed ecco che finalmente, a seguito di queste propedeutiche formalità, lo sviluppatore ci lascia liberi di giocare. Bene dunque, cos’è esattamente Brink ? Non è altro che un fps dall’indole fortemente “cooperativa”, dotato di una struttura di gioco aperta e di un sistema di crescita tipico dei giochi di ruolo. A giocare eravamo in quattro, due soldati, un medico ed un ingegnere ed il livello proposto era tratto da uno spezzone di campagna, lo stesso che da mesi circola in rete sottoforma di trailer dimostrativi; a bordo di un gommone i nostri alter-ego raggiungevano una banchina, pronti a stanare ed eliminare una parte di “Resistenza”. Sì perché in Brink possiamo decidere se appartenere alla “Sicurezza” o alla “Resistenza”, entrambe in grado di regalare al giocatore una duplice esperienza. Nei panni dell’una o dell’altra, seguiremo vicende speculari, dando vita a risvolti narrativi diversi tra loro. Tuttavia, non potendoci soffermare più di tanto sulla trama, abbiamo approfittato dei pochi minuti a disposizione per spulciare ulteriormente il gameplay. Pad alla mano, Brink si presenta come il più classico degli Fps, almeno in apparenza. Tra le caratteristiche di cui il gioco vanta, risulta evidente l’intento di Splash Damage di offrire un’esperienza prettamente multiplayer, sia esso cooperativo che competitivo, tanto che persino giocando in single player può essere acquisita l’esperienza necessaria per acquistare armi e potenziamenti.

FPS “sociale”

La presenza delle classi, d’altronde, ne avvalora l’idea e, provandolo, ci siamo resi conto di quanto sia importante il gioco di squadra. Sulla falsa riga di Team Fortress 2 , in Brink è importante adempiere al ruolo che ci compete: un medico che si improvvisa soldato rischia per esempio di trascurare chi ha bisogno di cure, causandone la morte. Il livello da noi giocato, per giunta, offriva una certa libertà di esplorazione, facendoci intuire come il titolo Bethesda si ponga su un piano di gioco assolutamente al di sopra del consueto approccio lineare. In aggiunta al già noto “SMART system”, le meccaniche offerte da questo fps sembrano poter conferire nuova linfa vitale ad un genere ormai saturo da tempo, rappresentando, quanto meno, una valida alternativa ai classici sparatutto lineari privi di quella verve sociale che, al contrario, rappresenta il vero punto di forza di Brink . Certo, vien da chiederci quanto questa formula possa funzionare in single player, ma è chiaro insomma che ci troviamo di fronte ad un FPS dall’accento marcatamente “velviano”, tanto per citare un colosso come Left 4 Dead .

Dal punto di vista tecnico Brink si è presentato a noi in discreta forma, seppur lontano anni luce dagli spezzoni di gameplay ad alta risoluzione intravisti finora in rete. La built provata, quindi, non è da considerare indicativa ai fini di un momentaneo giudizio in termini di mero spessore tecnico. I presupposti per confezionare un fps valido, comunque, ci sono tutti e la prova di oggi serve sicuramente per rassicurarci, in parte, sulla qualità finale del titolo Bethesda .

Articolo precedenteNuovi dettagli per Gran Turismo 5
Prossimo articoloDonkey Kong Country Returns
CyberLudus è un'Associazione Culturale che opera nel settore videoludico dal lontano 2007, a stretto contatto con produttori e distributori di tutto il panorama internazionale. La nostra redazione segue con passione ed entusiasmo l'evolversi di questo mondo, organizzando tornei e contest, partecipando a manifestazioni ed eventi e, attraverso il nostro portale, fornendo all'utenza un piano editoriale che prevede recensioni, anteprime, guide strategiche, soluzioni, rubriche ed approfondimenti.