Le origini del mito
Gli appassionati delle pellicole anni ’80, ricorderanno senza alcun dubbio il film di fantascienza Tron , firmato dalla penna del celebre Steven Lisberger e prodotto dalla Disney . La particolare pellicola spiccò ai tempi per il gradevole, quanto massiccio, uso della computer grafica, tocco di classe necessario per ricreare il tema centrale della produzione, ovvero, la realtà virtuale, all’interno della quale i protagonisti della vicenda operavano attraverso i propri alter-ego grazie agli ordini di un programma. Una storia e una grafica assolutamente all’avanguardia per l’epoca, e che portò alla creazione di un videogioco prodotto da Midway e alla rispettiva conversione nel 2008 per Xbox Live. A distanza di anni, la storia si ripete; Tron Legacy uscirà nelle sale cinematografiche di tutto il mondo a fine anno, l’occasione ideale per il team Propaganda Games per distribuire Tron Evolution . Andiamo a scoprire tutte le curiosità su questo seguito.
Dentro la realtà virtuale
La storia non si rifarà alla sceneggiatura del film in arrivo, che vede come protagonista Sam Flynn, esperto di tecnologia che indaga sulla scomparsa di suo padre Kevin Flynn. Ruolo centrale in questo episodio, lo ricoprirà un programma di nome Anon, programmato dallo stesso Flynn per difendere il sistema dagli attacchi esterni e dai virus. La storia è ambientata nel 1989, e un misterioso nemico sembra voler distruggere la pace utopica all’interno del sistema, che adesso vanta una vera e propria comunità sociale costituita da antropomorfi. Anche questo seguito sarà prodotto da Disney, perciò ci auguriamo colpi di scena memorabili e una storia degna del prequel, che possa entusiasmare sia i veterani della serie che i nuovi fan del brand.
Tecnologia non proprio futuristica
Tecnicamente Tron: Evolution proietta il giocatore in un mondo virtuale ipertecnologico. Gli scenari sono assolutamente “utopici ” e le palette di colori come il blu e il grigio, regnano sovrani, rendendo, purtroppo, la visione di insieme un po’ povera di elementi. Di gradevole fattura sono le luci e gli effetti speciali, assolutamente brillanti. Carino anche l’effetto deformante di alcune porte specchiate. Il modello poligonale dell’antropomorfo protagonista, è ricco di dettagli, ma caratterizzato da una fluidità nei movimenti scarsa, che lo rendono a tratti impacciato. La voluta velocità nei movimenti più semplici, come camminare o saltare, rende le animazioni fin troppo approssimative. L’impressione generale è che il comparto tecnico sia parecchio lontano dai traguardi raggiunti dalle ultime produzioni del genere. Tutto ha il sapore di vecchio, e la stessa tecnologia 3D mostrata, non cattura l’attenzione, ma al contrario, suscita perplessità sulla sua reale necessità. Poco o nulla si è saggiato del comparto audio. Si spera in una colonna sonora ispirata all’universo Tron e ad un doppiaggio meritevole di appartenere ad una produzione Disney.
Dentro il sistema
Il gameplay del gioco segue le meccaniche degli sparatutto in terza persona, offrendo però tre diversi stili di gioco nella stessa formula. Il protagonista, nella sua caccia ai virus che infettano il sistema, può esibirsi anzitutto in una serie di mosse acrobatiche (ispirate all’ormai inflazionato stile parkour). Inoltre, i suoi movimenti saranno veloci, anzi velocissimi, e di conseguenza utili per avere la meglio sugli attacchi dei nemici. Infine, non mancheranno le tecniche difensive, per schivare o evitare completamente gli attacchi dei nemici su schermo. All’atto pratico però, il risultato si trasforma in combattimenti anonimi già visti e stravisti in miriadi di produzioni simili. Il protagonista potrà potenziare le proprie capacità, e gli upgrade saranno disponibili non solo nella modalità singola ma anche in quella multiplayer e viceversa. Per spezzare la monotonia i programmatori hanno introdotto le celebri Light Cycles, biglietto da visita del marchio Tron. Questa sorta di motociclette futuristiche sono velocissime e lasciano scie luminose lungo il loro tragitto. Il ruolo dei veicoli a due ruote sarà fondamentale per gli inseguimenti, che occuperanno buona parte dell’esperienza di gioco. L’utilizzo delle cycles si prospetta parecchio divertente nella modalità on line, con ben dieci giocatori pronti a sfrecciare lungo circuiti mozzafiato e dalle curve micidiali, che provocheranno effetti al di sopra delle leggi della fisica. Le notizie terminano qui, ma ci auguriamo armi speciali, boss coriacei e varietà nelle situazioni di gioco, e naturalmente, corposissimi extra.
Conclusioni
Mancano parecchi mesi all’uscita di questo titolo, ed è un bene perché l’esperienza su campo ci ha convinti ben poco. Se sono apprezzabili le scelte narrative, diverse da quelle del film e quindi inedite, non si può dire lo stesso sul comparto grafico e sul gameplay, troppo approssimativi e decisamente sottotono. Anche la versione 3D non riesce a conferire smalto alla produzione. La modalità multiplayer spicca invece per l’utilizzo delle moto e per la presenza di gare all’insegna dell’adrenalina. Di tempo per mettere le cose apposto i programmatori ne hanno parecchio. L’appuntamento è fissato a Dicembre 2010.