Nel panorama dei racing off-road, l’attuale generazione di console può annoverare un numero decisamente ristretto di esponenti: partendo da una serie longeva come MX vs ATV per arrivare a Pure , infatti, questo genere d’elite ha ricevuto finora i giusti consensi, a tal punto da spingere persino Techland , software house polacca responsabile della serie Call of Juarez , ad ambire ad un progetto tanto rischioso quanto ambizioso. Progetto, questo, che risponde al nome di Nail’d che, tradotto dal gergo inglese, significa “azzeccato”, “centrato”: un termine in grado senz’altro di sintetizzare appieno l’essenza del titolo. Eccovi allora un assaggio di quello che sarà Nail’d .
Parola d’ordine: Velocità!
Le dimostrazioni di gioco mostrate finora, non ultima quella targata E3 2010, hanno reso chiari gli intenti di Techland , desiderosa di realizzare un racing estremo, che vada oltre le mere leggi della fisica. A dispetto dei sopracitati MX vs ATV e Pure , Nail’d abbandona del tutto la concezione del racing pseudo – simulativo e si lascia trasportare dall’ebbrezza della velocità, del rischio e dell’adrenalina. Velocità : sarà soprattutto questo il fattore predominante, atto a catapultare il giocatore all’interno di gare spericolate e al di sopra di ogni concezione classica delle corse. Molto ironicamente, gli sviluppatori polacchi hanno più volte ribadito che in Nail’d , seppur presente, non avremo quasi mai bisogno del freno, necessario solo in casi di estrema necessità. E in effetti, a giudicare dalle sessioni di prova visionate in rete, il gameplay sembra orientarsi verso un approccio immediato ed intuitivo, privo in sostanza di quegl’inutili fronzoli di contorno quali tutorial, aiuti alla guida e simili.
Un racing, insomma, che si presenta così come gli sviluppatori l’han fatto, nudo e spregiudicato. Ancora una volta, naturalmente, i veri dominatori delle corse saranno velocissimi quad e ATV, suddivisi, come da tradizione, per classe e cilindrata. Domare questi mezzi, così contenuti nelle dimensioni quanto schizzinosi nel portamento, richiederà una certa precisione: “azzeccare” o “centrare” appunto la giusta traiettoria sarà la nostra maggiore preoccupazione, scaturita non solo dalla presenza di salti ed ostacoli lungo i tracciati, ma dalla stessa nonché elevata velocità di gioco; riflessi e tempi di risposta adeguati: queste le due abilità fondamentali richieste da Nail’d . Venir meno ad una sola di queste virtù potrebbe risultare fatale se non persino pregiudicante ai fini della gara. Ad ogni modo, analogamente a quanto visto in Pure , Nail’d cercherà di venirci incontro facendoci partire dal “basso”; affrontando la tradizionale carriera giocatore, infatti, il gioco ci proporrà dapprima sfide semplici, a bordo di mezzi di piccola cilindrata, per poi aumentare progressivamente il livello di difficoltà. Una volta avvezzi al sistema di guida, all’apparenza immediato e fin troppo arcade per richiedere tempo prima di essere assimilato, avremo libero accesso al gioco, sia in termini di avanzamento nella carriera che di personalizzazione. A tal proposito, Nail’d offrirà sicuramente un discreto quantitativo di varianti estetiche e potenziamenti, da apportare al proprio mezzo una volta acquisiti. Un sistema di punteggio e di accrescimento delle abilità che rientra sì in uno schema tradizionale, supportato però da una filosofia di gioco semplice e lineare.
Controllo aereo
Come detto, alla base del titolo Techland , a differenza dei diretti concorrenti ( Pure in primis), vi sarà solo ed esclusivamente la velocità . Eliminati, dunque, i vari elementi di contorno quali tricks e “bonus combo”, in favore di un approccio più diretto. Data la frenesia alla quale saremo sottoposti, non avremo di certo il tempo per badare all’aspetto estetico, già di per sé sostanzioso per via dei lunghissimi salti che effettueremo nel corso delle gare. In tali frangenti, forse, incontreremo l’unica componente tecnica, o tattica, del gameplay, denominata propriamente air control . Grazie a questa particolare funzione, saremo in grado di controllare il veicolo facendo leva sul peso del pilota, per meglio determinarne bilanciamento, posizione e traiettoria, con conseguente riuscita o meno della fase di atterraggio. Un atterraggio equilibrato, per esempio, ci consentirà di riempire l’apposita barra del turbo, sfruttabile in particolar modo proprio durante un salto o un atterraggio perfetto, aumentando la spinta propulsiva del mezzo. A supportare l’azione ci penseranno ovviamente i tracciati, realizzati ad hoc per garantire il massimo dell’adrenalina e del divertimento: ecco allora che Nail’d darà sfoggio della propria follia videoludica attraverso circuiti impensabili e ricchi di insidie, salti inverosimili e pericolose scorciatoie. Il tutto, all’interno di uno scenario dinamico e interattivo: potrà capitare infatti di atterrare sopra i vagoni di un treno in corsa, sfruttandone la temporanea “ospitalità” per raddoppiare la velocità e percorrere al tempo stesso una via alternativa. Insomma, di carne al fuoco sembra essercene in abbondanza: l’off-road in lavorazione presso Techland , almeno da questo punto di vista, si preannuncia come un titolo ribelle, potenzialmente in grado di rinvigorire il genere e settare nuovi standard nell’ambito dei racing arcade estremi.
Tra scorci panoramici e metal
Dal punto di vista tecnico, il lavoro svolto dagli sviluppatori polacchi sembra allinearsi tranquillamente con gli standard di questa generazione: tracciati luminosi e palette di colori variegata completano un quadro visivo adeguato, seppur non eccelso, ma supportato egregiamente da un frame-rate fisso a 60fps: un compromesso, questo, che un qualsivoglia appassionato del genere accetterebbe volentieri. Così come soddisfatti saranno gli amanti della musica Rock/Metal; Nail’d , infatti, potrà contare su una colonna sonora di prim’ordine, all’interno della quale figureranno nomi come Slipknot, Rise Against, Queens of the Stone Age, Deftones e Fear Factory.
Conclusioni
Previsto per il tardo inverno, Nail’d ha tutte le carte in regola per imporsi come uno dei migliori racing off-road dell’anno. Techland , reduce dall’ottimo Call of Juarez , ha deciso di cambiare genere, nel tentativo di stravolgerne i canoni proponendo un arcade estremo, dalle meccaniche semplici ed immediate. Un titolo, questo, che spezzerà sicuramente sia i giudizi del pubblico che della critica. Da tenere d’occhio.