Il 28 e il 29 Maggio si sono rivelate due giornate davvero fondamentali per la cultura del videogioco in Italia: il festival Far Game , una due-giorni piena di incontri, tavole rotonde, presentazioni e quant’altro, ha costituito un grandioso passo per l’affermazione del mondo videoludico nella città di Bologna, facendo risplendere di fama l’Archivio Videoludico, esclusivo e pionieristico esempio di “biblioteca” del videogioco. Poter riassumere tutti gli eventi di queste due giornate, anche per me che vi ho preso parte, è estremamente complesso: questo perché sono accadute davvero mille cose, molto è stato detto e discusso e la sete di conoscenza dei presenti è stata sicuramente soddisfatta ben oltre ogni possibile aspettativa. Nonostante la peculiarità dell’esperienza, il sottoscritto tenterà ugualmente di spiegare a parole le emozioni di queste 48 ore.

Venerdì 28 Maggio – Inizino le danze

Alle 9:30 di Venerdì 28 Maggio vengono aperti i battenti, sotto un cielo bolognese dal temperamento incerto, che avrebbe offerto durante la giornata tutte le condizioni atmosferiche possibili. I protagonisti della conferenza stampa di Martedì 25, hanno introdotto il festival, rinvigorendone la proposta con orgoglio: tutto questo è servito per mettere il pubblico nel mood necessario per accogliere la brutale ondata di cultura che ci avrebbe investito successivamente. Ognuno degli incontri ai quale ho potuto prendere parte (quanto la mia riserva di energia mi ha concesso, insomma) ha contribuito a suscitare in me e nei presenti la volontà di approcciare il videogioco in un’ottica fresca, vincente, che ci aiutasse a capire che pure dietro questo passatempo si nasconde qualcosa che è entrato con troppa violenza nella nostra vita quotidiana per essere ignorato. Durante la giornata si è parlato di tutto: la convergenza fra videogioco e media, per esempio, ha fatto scattare una piacevole discussione su come la musica, il mercato cinematografico o altri tipi di media si siano aggrappati al mondo videoludico, modificando e contaminando sia lui che i giocatori che lo popolano, e questo grazie agli interventi di professori e critici appassionati; grande rilievo è stato dato anche agli User-Generated Content: tra i nomi di spicco appare Riccardo Luna , direttore della rivista Wired, che ha insistito sull’utilità e la pregnanza della rete nelle nostre vite, contro tutti i canonici attacchi che essa subisce quotidianamente; non meno rilevante l’intervento di Valentina Paggiarin e Giacomo Talamini , rappresentanti di Hive Division, i quali hanno raccontato l’esperienza di realizzazione di “Metal Gear Solid: Philantropy”, fan-movie ispirato alla celebre serie di Hideo Kojima, il quale ha riscosso inaspettatamente un grandissimo successo in tutto il mondo. Moltissime idee per una relazione tra gioco, corpo e città sono scaturite nel primo incontro pomeridiano: i professori presenti hanno mostrato in che modo l’attività ludica (video e non) possa mettere le persone in contatto con un ambiente, senza tralasciare nulla di loro, nemmeno il proprio corpo; il progetto WHAIWHAI, per citare un solo esempio, presentato da Fabio Salvadori di LOG607, ha permesso a molte persone di conoscere meglio le loro città attraverso un gioco attivabile grazie a dei libri molto particolari e ad un servizio di SMS, generando qualcosa di molto simile a una caccia al tesoro per le città di Italia, accompagnata da una narrazione differente per ogni “avventura”. I temi dell’educazione e della pubblicità sono stati, poi, toccati durante la giornata, grazie ad efficaci presentazioni che hanno saputo intrattenere il pubblico al meglio. Perno di questo venerdì pieno di iniziative, però, è senz’altro stato l’incontro sullo sviluppo: Far Game ha messo a confronto due ordini di sviluppatori completamente diversi, proponendo una presentazione “oppositiva” con protagonisti Oskari Häkkinen , Head of Franchise Development di Remedy Entertainment (autori della serie “Max Payne”), da una parte e Auriea Harvey e Michaël Samyn , esponenti della software house belga indipendente Tale Of Tales, dall’altra. Le due “squadre” hanno presentato tutte le fasi di sviluppo dei loro ultimi titoli, “Alan Wake” da una parte e “The Path” dall’altra: è stato molto interessante notare come tre persone che vivono, effettivamente, dello stesso lavoro possano avere una visione del videogioco tanto differente, al punto da restare affascinati dagli sforzi compiuti da questi ‘eroi’, venendo a scoprire davvero cosa sta dietro al nostro divertimento, al divertimento di noi critici e dei consumatori. Nel frattempo, nella città di Bologna, si consumava HighScore, un gioco urbano che ha visto un gruppo di personaggi dei videogiochi in carne ed ossa battersi contro un Blinky , il fantasmino rosso di Pac-Man, decisamente agguerrito!

Venerdì 28 Maggio – Il sapore del videogioco

Non riesco a non ammettere che, in realtà, la cosa che più mi incuriosiva della prima giornata di Far Game non risiedeva in nessun incontro, per quanto ognuno di essi si sia rivelato estremamente affascinante… “Eat & Play” è stato un evento memorabile: un buffet di gran cucina ispirato a 4 mondi videoludici, più specificatamente al mondo di “Super Mario Bros.” per gli antipasti, a “Prince Of Persia” per i primi, a “Little Big Planet” per i secondi e ad “Alan Wake” per i dessert. Ogni tavolo era decorato ad hoc, con elementi che richiamavano magnificamente il gioco o la serie a cui si ispiravano. E per quanto riguarda il cibo io posso solo lasciarvi immaginare… Qualità eccelsa… Questo bizzarro accostamento ha voluto unire due mondi apparentemente distanti, quello del gioco e quello del gusto, in una sinfonia di colori e sapori che ha saputo colpire in maniera eccellente tutte le persone presenti. Un momento di grande fascino… E ovviamente di grande gusto!

Sabato 29 Maggio – Uno sguardo più approfondito all’area di gioco

Alla stessa, mattutina ora del giorno seguente sono ripresi i vari incontri di questo Far Game. La stanchezza non aveva abbandonato il mio corpo, la giornata precedente non era stata affatto semplice da vivere, ma la spinta per tornare in quell’ambiente di divertimento e cultura era tale da avermi permesso di accumulare quante più forze possibili ed andare avanti! Ad esclusione del primo incontro, incentrato sulle nuove interfacce di gioco delle quali si è discusso con illustri rappresentanti di Nintendo e Sony, tutti gli altri si sono concentrati su aspetti più “sociali” del mondo videoludico: gli incontri più rilevanti a riguardo hanno affrontato argomenti quali il ruolo e la rappresentazione della donna nel mondo videoludico, dentro e fuori dal gioco, e lo stesso è accaduto per il tema dell’omosessualità e del genere. Ampio spazio è stato lasciato anche a una tavola rotonda sul rapporto tra cinema e videogioco, insistendo particolarmente sul fenomeno dei film tratti da serie videoludiche e sulla netta evoluzione che ha fatto somigliare molti titoli recenti a vere e proprie pellicole cinematografiche su supporto digitale (si prenda la serie “Metal Gear Solid” come sommo esempio di tutto questo). Durante al giornata ho avuto modo di intrattenermi in maniera efficace all’interno dell’Area di Gioco, allestita nei locali della biblioteca: è giusto citare almeno alcuni dei titoli presenti, tra i quali spiccavano “Alan Wake”, “God Of War 3”, “Prince Of Persia: Le Sabbie Dimenticate”, “Heavy Rain”, “Little Big Planet”, “New. Super Mario Bros. Wii” e “Mario Kart Wii”. L’Area di Gioco ha costituito il punto di ritrovo per appassionati, più o meno giovani, desiderosi di approfondire ulteriormente e nella maniera più “classica” possibile gli argomenti dei quali avevano sentito parlare durante le conferenze, creando un’essenziale equilibrio di gioco e cultura che ha reso ancora più intrigante questo Far Game.

Sabato 29 Maggio – Il regno dei funghi chiude il festival

L’ultimo evento del Far Game, tenutosi nel pomeriggio di sabato, ha voluto omaggiare Mario, la mascotte Nintendo, in una maniera molto singolare, ripercorrendo la sua storia e la sua evoluzione passo passo. Andrea Babich , autore del libro “I Mondi Di Super Mario”, già citato più volte dal sottoscritto su queste pagine, ha predisposto per noi presenti un incontro di altissimo intrattenimento, proponendo non solo una intrigante riproposizione di tutto il franchise ma addirittura giocando sul posto alcuni dei titoli aventi Mario come protagonista tra i più storicamente rilevanti: vedere molti giochi leggendari proiettati su uno schermo cinematografico è stata un’esperienza incredibile. Ancora più incredibile, però, è stato l’aver potuto toccare con mano il nuovo “Super Mario Galaxy 2” prima della sua uscita e sullo stesso schermo gigante, con tanto di platea presente…

Conclusione

Il Far Game è stato un festival davvero molto interessante, un gesto di rispetto per il videogioco in ogni suo aspetto. Ogni incontro, tavola rotonda o momento ludico era intriso di una voglia di ampliare le proprie conoscenze e di approcciare il mondo videoludico tutta nuova, efficace ed entusiasmante. Ora possiamo solo sperare che eventi simili si ripetano, in un futuro, e per fortuna questa idea è già nei piani dell’Archivio Videoludico… Quindi noi attendiamo il prossimo festival, con la curiosità di chi ha visto in questi due giorni qualcosa di nuovo, vivo ed appagante. W il Far Game!

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