Tutto per una grossa taglia…

Il mondo dei videogiochi è pieno (e forse il termine “pieno” quasi non basta) di picchiaduro a incontri… La via che è stata tracciata da “Street Fighter” non ha mai smesso di allargarsi, permettendo a prodotti di alta e bassa qualità di affiancarsi continuamente, intasando le nostre librerie videoludiche di pugni, calci e mosse speciali di ogni sorta. Questa volta, con “BlazBlue: Calamity Trigger” siamo di fronte a un prodotto che non si discosta troppo dalle regole generali del genere ma che, allo stesso tempo, ama inserire al suo interno una serie brutalmente affascinante di trovate stilistiche davanti alle quali non si può restare indifferenti. Ragna è un malvivente misterioso, conosciuto in tutto il mondo come “Ragna The Bloodedge”: sulla sua testa pende la taglia più grande della storia e molti sono alla sua ricerca, sia per ottenere il gustoso bottino sia per conoscere da lui le risposte sui suoi straordinari poteri. In un mondo che unisce magia e tecnologia, le forze oscure si scontrano di continuo e iniziano a succedere molti strani eventi: a quanto pare esiste, da qualche parte, un arma capace di seminare la distruzione nel pianeta. Quale sarà l’aspetto di quest’arma? E cosa c’entra Ragna in tutto questo?

Quando ognuno lotta alla sua maniera

“BlazBlue: Calamity Trigger” è un gioco di stampo Arcade che nasce in sala giochi nel 2008, per poi giungere solo di recente su Xbox360 (versione sulla quale si basa questa prova) e Playstation 3. Pur essendo un “semplice” picchiaduro a incontri bidimensionale, un genere veterano nel panorama videoludico, questo titolo possiede molte caratteristiche peculiari che lo rendono più che allettante. Il gruppo di personaggi disponibili non è particolarmente vasto (si possono utilizzare, infatti, 12 personaggi in tutto) ma ognuno di essi è così minuziosamente differenziato da trovarsi davanti quasi a dodici esperienze di gioco completamente diverse; tutti i personaggi hanno in comune una barra di energia vitale, una di barriera (esaurita la quale si cadrà nello status di pericolo) e una di equilibrio. Le barre di calore, invece, forniscono l’energia per le mosse speciali più potenti in modi diversi: alcuni personaggi potranno caricare la loro rabbia attaccando o venendo attaccati, altri invece godranno di una lenta ma costante ricarica continua, e altri ancora potranno beneficiare di alcune potenzialità aggiuntive per entrare in status di combattimento del tutto differenti e originali. In aggiunta a tutto questo, diversi personaggi avranno a disposizione alcune barre timer, collegate in qualche modo a un oggetto, a un colpo o a uno status negativo inflitto a loro stessi o al proprio nemico. I quattro tasti colorati del gamepad sono collegati ai 4 colpi classici, dal più debole al più potente, mente grazie ai tasti dorsali potremmo accedere automaticamente ad alcune combinazioni di tasti e alla provocazione. La leva analogica destra, invece, può essere utilizzata per attivare comodamente le mosse speciali, assegnandole specificatamente alle quattro inclinazioni possibili. Si tratta sicuramente di una trovata interessante, specialmente considerando la croce direzionale della console Microsoft, notoriamente poco versatile per giochi di questo genere.

Sfiorare l’impossibile

“BlazBlue” permette al giocatore di affrontare diverse modalità, partendo dalla più classica modalità Arcade, grazie alla quale si possono sbloccare alcune letali mosse il segrete che prendono il nome di “Astral Finishes”, fino a una corpulenta modalità Storia. In questa modalità si possono selezionare 10 dei 12 combattenti disponibili (escludendo il guerriero Haku-Men e la misteriosa Nu-13) e conoscere le loro storie e i motivi che li legano reciprocamente. Durante le varie schermate fra uno scontro e l’altro è possibile fare un’insieme di scelte, le quali condurranno a un finale differente anche per lo stesso personaggio, con una struttura ad albero che obbliga a rigiocare dei tratti di storia più volte per poter completare ogni profilo al massimo della percentuale possibile. Degna di nota è l’incredibile modalità Score Attack: leggendo sul manuale tutto sembra piuttosto normale, “Combattete contro i lottatori più forti gestiti dal computer e accumulate punti”, sembra qualcosa di molto vicino alla modalità Arcade. In realtà, quando si comincia una sfida in Score Attack, ci si trova di fronte a una sfida solo per veri veterani… Anzi, una sfida che perfino il pollice più allenato faticherebbe a vincere! L’Intelligenza Artificiale che gestisce gli avversari è decisamente spietata: il nemico è sempre in movimento, sempre perfetto e violentissimo, non da tregua. Le scelte sono due: o ci si arrende, rinunciando a calcare le classifiche online, o si continua a combattere, provando e riprovando fino a imparare a diventare veri campioni, sconfiggendo dei demoni del combattimento uno dopo l’altro! Degna di menzione è anche l’ovvia modalità Network, grazie alla quale si può lottare online senza problemi attraverso il servizio Xbox Live.

Stile e intermedialità: la forza dell’arte

E’ inutile nascondere che, oltre che per la solida giocabilità, “BlazBlue: Calamity Trigger” si distingue dalla massa grazie a un comparto tecnico di primissimo ordine. Non è niente di davvero scontato: di titoli bidimensionali ce ne sono davvero molti, specie se si considera la celebre serie “Guilty Gear”. “BlazBlue”, però, risplende di una luce tutta sua grazie a un’eccellente realizzazione degli sprites dei personaggi, delle loro animazioni e dei giochi di luce che imperversano durante le battaglie. Lo stile ‘anime’ riempie con fervore lo schermo in tutta la sua interezza grazie alla piena compatibilità HD e, se si escludono alcuni elementi tridimensionali degli scenari, tutto apparte sempre nitido e variopinto, creando dei teatri di battaglia decisamente suggestivi. La colonna sonora, che unisce magistralmente l’uso di violini alla musica techno, possiede anch’essa i tratti caratteristici di molteplici produzioni animate nipponiche e la canzone introduttiva non fa che confermare questo trend, ingioiellando il titolo fin dal suo primo inserimento. Lo stesso effetto si riflette nell’eccellente doppiaggio giapponese, inusualmente impostato di default. Tra le tante chicche artistiche presenti in “BlazBlue” alcune sono necessariamente da citare; si tratta di accorgimenti che si potrebbero definire ‘intermediali’, tratti che richiamano ad altri media in maniera evidente e allo stesso modo scaltra. Il demone-insetto Arakune, per esempio, possiede tra i suoi poteri la capacità di rendersi invisibile, utile negli scontri contro giocatori umani: il processo di passaggio a questa incorporeità avviene tramite un’animazione molto particolare che richiama la sgranatura di un video di bassa qualità, come molti se ne vedono su YouTube o piattaforme simili. Il ninja Bang Shishigami, dal canto suo, possiede una mossa particolare che gli permette di brillare di una luce gialla e di incrementare il suo potere: durante l’esecuzione e per tutta la durata di questa mossa la colonna sonora classica si ferma per lasciare il posto ad una adrenalinica e allo stesso tempo comica sigletta da cartone animato giapponese anni ’80, dai quali questo individuo sembra essere strappato via con la forza! Questo e altri infiniti tocchi di classe contrastano invece con la pessima cover PAL di questo titolo: una presentazione scarna che sembra realizzata di fretta e senza troppa voglia…

Conclusione

Capita spesso, ormai, che il videogioco voglia farsi arte o in qualche modo voglia richiamarla: non tutti riescono nell’intento e falliscono, finendo per scadere in una ostentata mediocrità. “BlazBlue: Calamity Trigger”, invece, è un titolo che fa dello stile e di un inaspettato carisma i suoi punti di forza. La bidimensionalità ad alta definizione si sposa egregiamente con una giocabilità non originale ma di certo solida ed esilarante. Si unisca a tutto questo una vagonata di stile che finisce quasi per strabordare dai margini del disco, trasformando questo “BlazBlue” in un’esperienza che merita di essere vissuta, nel suo umile tentare di farsi avanti in un mondo popolato da franchise consolidati, come dure rocce. Materiale pregevole, sotto ogni punto di vista.

CI PIACE
  • Usa l’arte come splendida arma per differenziarsi
  • Trasuda carisma e stile
  • Molte modalità interessanti e longeve
  • Tecnicamente ottimale
NON CI PIACE
  • Cover PAL decisamente sottotono
  • Per i più esigenti forse 12 personaggi sono pochi
  • Il controller Xbox360 non è fatto per i picchiaduro, c’è poco da fare…
9Cyberludus.com

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