Section 8, prodotto da TimeGate Studios , è un FPS volto sostanzialmente al versante cooperativo multiplayer. Il prodotto si situa all’interno di un genere oramai sovra affollato e ricco di qualità. Se pensiamo, poi, che il periodo in cui si scrive è quello che vedrà il lancio di Modern Warfare 2, si comprende facilmente come la missione per questo Section 8 sia davvero ardua. Riuscire a spiccare in un mare di produzioni del genere non sarà impresa affatto semplice. Difatti, anticipiamo subito, il titolo non riesce a convivere sotto molti aspetti, restando così in un limbo sospeso. Vediamo il motivo.
No multiplayer, no party!
Siamo in un futuro piuttosto lontano e l’uomo cerca di colonizzare lo spazio. La Section 8 è l’esercito di punta degli Stati Uniti e avrà il duro compito di respingere l’invasione nemica portata avanti da ribelli chiamati “Arm of Orion “, che hanno già raso al suolo molte delle colonie messe sù dagli essere umani. Questa, in estrema sintesi, la trama che dà vita all’intero storyboard. Nei panni di un soldato, tale Corde, avremo l’incarico di respingere gli attacchi rivali e salvaguardare gli obiettivi di volta in volta designati. É facile riscontrare, sin da subito, nello stile di gioco una certa somiglianza con prodotti dello stesso genere: Halo e Quake Wars in primis. Avviata la compagna single player, si ci rende immediatamente conto di alcuni elementi non troppo positivi. Ogni background in cui si staglia l’azione è visibilmente disegnato e basato su un impianto multiplayer. La struttura di ogni missione non è in grado di rapire così l’attenzione del giocatore, complice anche una scadente I.A. degli avversari guidati dalla CPU. Questo è senza dubbio il primo segnale lampante di un titolo strutturato completamente per il versante cooperativo. Proprio per questo, è bene porre l’attenzione su tali modalità, perché giudicare il gioco per il single player porterebbe ad osservazioni erronee. Detto ciò, possiamo considerare la modalità per giocatore singolo un’opzione inserita dai programmatori giusto per rendere il titolo più vario e rivolto ad un pubblico che ama giocare solamente in offline: in tal modo, però, la produzione non riesce a soddisfare pienamente, soprattutto per la vasta scelta che l’utenza ha in questo genere.
Reparto online
Veniamo, allora, a quello che rappresenta il fulcro centrale intorno cui ruota l’intero prodotto. Ossia i match online. Le due squadre che verranno a contendersi il primato sul campo di battaglia avranno il semplice scopo di conquistare determinati hot spot. Il controllo di queste postazioni strategiche frutterà un determinato punteggio che andrà poi a decretare la vittoria o la sconfitta del team. Mancano novità di spicco che possono, in qualche modo, conferire freschezza e originalità al titolo. Le poche feature interessanti non riescono a caratterizzare il gioco a tal punto da farlo risaltare all’interno di un genere vasto e con esponenti di spicco. Per dovere di cronaca, però, analizziamo tutte le novità presenti. La prima riguarda la possibilità di catapultarsi all’interno della mappa di gioco in una qualsiasi posizione. Il nostro giocatore verrà “sparato” come un proiettile dall’alto così che potremo decidere il luogo di atterraggio più opportuno. Questa possibilità di atterrare in un qualsiasi punto della mappa riesce – in prima battuta – a divertire, andando però a perdere di originalità molto presto. Altro elemento rilevante in questo Section 8 è la possibilità di cambiare visuale, passando dalla prima alla terza persona. Questa modalità permetterà al giocatore di compiere scatti in velocità e coprire, così, grosse distanze in breve tempo. Attivato il “turbo”, se così possiamo chiamarlo, la visuale si sposterà automaticamente alle spalle del personaggio per poi ripassare al FPS puro una volta terminato lo scatto. Durante lo sprint potremo anche danneggiare e travolgere tutti i soldati che si troveremo malauguratamente sulla nostra traiettoria. Di tutte le novità, questa è quella che sicuramente affascina di più, anche se non rappresenta poi una feature essenziale. Altro aspetto caratteristico è dato dalla possibilità di spiccare brevi voli per passare da una piattaforma ad un altra, grazie al jet pack di cui saremo dotati. Questo, permetterà solo brevi voli, e la barra posta in alto a sinistra sullo schermo verrà a riempirsi automaticamente in tempi relativamente brevi. In questo cammino di sufficienza, viene in soccorso, l’editor dedicato alle varie classi di soldati: saremo in grado di personalizzare l’armamentario di ogni militare, così da poterlo cambiare, rispetto a quello standard, secondo le nostre esigenze. Il problema fondamentale di questo titolo allora, risiede su un fatto oggettivo. Section 8 non presenta nulla in più rispetto a quanto già visto in produzioni passate. Le novità sopracitate non riescono, dunque, ad offrire un quid pluris rispetto a quanto apprezzato in altri titoli del genere. Section 8, in poche parole, non riesce a stupire.
Reparto Tecnico
Anche sotto questo aspetto, Section 8, delude le aspettative o, quanto meno, non le esalta sufficientemente. Le armi e le armature appaiono troppo spigolose e poco rifinite. Le texture sono anzitutto di bassa qualità e la modellazione poligonale è piuttosto datata. Il level design, poi, appare piatto, semplicistico e al di sotto di quanto visto in altri titoli. Il colpo d’occhio globale ne risente pesantemente, presentando location scarse di particolari e difficilmente coinvolgenti. Gli effetti speciali quali fumo, esplosioni o bagliori di luce, appaiono altrettanto semplicistici e poco curati. Non ci troviamo però di fronte a gravi insufficienze, ma per riprendere un discorso poco più su accennato, ci ritroviamo di fronte ad un prodotto che non riesce a distinguersi dalla massa e ad emergere. Soundtrack appena sufficiente, con brani che difficilmente riescono a brillare e a catturare l’attenzione del giocatore. La voce femminile fuori campo appare, poi, la copia della copia di mille altre produzioni.
Conclusioni
Section 8, che ribattezzeremo per l’occasione Section 6.5, è un titolo da consigliare esclusivamente agli amanti del multiplayer. La campagna in single non è in grado di offrire un livello di coinvolgimento adeguato. Se si vuole intraprendere un’avventura in solitaria, sarà bene rivolgere l’attenzione su altri prodotti del genere. La modalità online, invece, riesce ad offrire qualche piccolo spunto interessante, senza però mostrare i muscoli. Non c’è nulla di nuovo in questo Section 8 che possa dirigere l’utenza verso un acquisto sicuro. Anche il multiplayer perciò non riesce a distinguersi dalla massa. L’esperienza offerta dal gioco è, per così dire, poco originale.
Emiliano “Orsoraro” Contarino