Chi si sarebbe mai aspettato di vedere gli isterici Rabbids alle prese con una campagna ecologista senza precedenti? Nessuno, ma in effetti credere che l’intento dei coniglietti sia ecologista sarebbe altrettanto fuori strada. Il folle gioco di Ubisoft è finalmente arrivato sugli scaffali dei negozi ed eccoci pronti a analizzare l’esperimento del team francese.
Una corsa forsennata
Come detto anche nell’anteprima, i Rabbids sono impegnati a raccogliere tutto ciò che trovano, rifiuti e non, per poter creare una “pila” così alta da arrivare fino alla loro casa, la Luna. Spinti da questo “nobile proposito”, i simpatici roditori si sposteranno dalla discarica dove alloggiano alla città sottostante. Per raccogliere gli oggetti utili alla loro causa ci serviremo di un carrellino della spesa: un coniglio resta dietro per muovere il carrello e un altro, al suo interno, raccoglie ciò che capita a tiro. Tutto il gioco ci vedrà coinvolti in una sorta di “racing platform”, con il nostro carrellino, a rincorrere di tutto. Visto e considerato che gli oggetti “non sono tutti uguali”, avremo bisogno di trovare degli oggetti dal volume particolarmente grande.
Mentre gli oggetti che di norma troveremo nel nostro cammino avranno valore unitario,alcuni particolari oggetti avranno un valore di 600. In ogni livello che visiteremo, il massimo a cui potremo arrivare è un volume di 1000 (macro oggetto incluso) che andrà così ad aumentare il totale della nostra torre. La città sarà un gigantesco hub da utilizzare per poter accedere alle Zone raccolta oggetti, che a loro volta contengono i collegamenti per i singoli luoghi da visitare.
Gameplay tanto solido quanto semplice
Tra i punti di forza del gioiellino di Ubisoft Montpellier spicca una giocabilità di altissimo livello. I pochissimi comandi usati, assieme a una profondità inaspettata, creano un feeling praticamente immediato con il giocatore.
Con il tasto A spingeremo il carrellino, mentre con uno scossone a Wiimote o Nunchuk potremo utilizzare l’arma più letale dei Rabbids: il loro celebre urlo. Alla precisissima levetta del Nunchuk sono deputati i movimenti del carrello, in più sarà sempre presente su schermo un cursore, quello del Wiimote, che potrà servire per lanciare un coniglio, come fosse un proiettile, contro alcuni oggetti interrativi (segnalati opportunamente dal disegno della testa di un coniglio), tramite il tasto Z del Nunchuk.
In seguito si aggiungerà la possibilità di utilizzare un turbo con il tasto B del Wiimote, in modo similare a quanto avviene per il miniturbo di “Mario Kart” dai tempi del 3D.
Questa nuova caratteristica permetterà di sfondare barriere di scatole di cartone o di sfruttare rampe speciali, per arrivare a posti altrimenti irraggiungibili. Per quanto riguarda le peculiarità motorie del Wiimote, il team di sviluppo ha adottato la saggia scelta di introdurle sporadicamente in qualche sessione particolare dell’avventura, quindi solo quando serve.
Tra gli usi più divertenti, segnaliamo la possibilità di scuotere un gommone da prospettiva isometrica, davvero geniale, e il minigioco del coniglio dentro il Wiimote, veramente molto divertente, dove agitando il Wiimote sballotteremo in tempo reale il roditore.
Lineare, ma con varietà
Il più grande timore nei confronti di “Rabbids Go Home” era quello di un’eccessiva linearità e ripetitività, nata dal correre con un carrellino per tutto il tempo. Se, da un lato, la linearità è senz’altro presente, dall’altro non si può dire che vi sia meccanicità, grazie alla varietà delle situazioni di gioco e alcune intelligenti scelte di design.
I livelli che incontreremo saranno sempre basati sugli stessi temi, come aeroporto, uffici lavorativi, fattoria ecc., ma saranno diversi tra di loro e con nuove varianti via via introdotte in ogni incarnazione. Questo da la possibilità anche di aumentare gradualmente la difficoltà tra una zona e l’altra, così come l’energia vitale dei nostri coniglietti, inizialmente di sole tre lampadine, che alla fine del gioco sarà addirittura raddoppiata. Anche la possibilità di utilizzare mezzi alternativi al carrellino, tra cui l’esilarante reattore di un aereo da cavalcare, e alcuni minigiochi interni, come seguire la segreteria in un tempo limite per entrare nell’ufficio del campo, conferiscono al gioco dinamicità e imprevedibilità. Quando i conigli individueranno un nuovo oggetto, ci delizieranno con alcune deliranti cut-scene, in cui cercheranno di capire, a modo loro, l’utilità dell’oggetto stesso. Alla fine di ogni zona, per spezzare un po’ il ritmo, potremo modificare il nostro coniglietto tramite un potente editor, oppure semplicemente divertirci a sballottarlo dentro il Wiimote. In sintesi, nonostante l’apparente linearità “Rabbids Go Home” farà di tutto fuorchè annoiarvi, proponendo livelli ben studiati e pieni di contagiosa demenzialità.
Tecnica e longevità
Graficamente “Rabbids Go Home” si presenta molto bene. Nonostante l’assenza di un livello di dettaglio sbalorditivo, anche per le scelte minimaliste applicate su praticamente tutto il level design, lo stile unico e un buono uso della palette grafica compensa egregiamente. Nonostante le concitatissime fasi di gioco, il motore si dimostra solido e senza incertezze.
Unico neo, il filmato che nasconde il caricamenti diventa dopo un po’ monotono. Dal punto di vista tecnico è il sonoro a fare la parte del leone. Le voci dei conigli sono fantastiche, davvero instancabili, con dialoghi non sense impagabili e urla irripetibili. A questo va aggiunto una colonna sonora scelta con magistrale efficacia, dalla fanfara dei menu ai motivetti delle fughe, passando per la scelta di alcuni pezzi classici anni ’70 e ’80 (tra cui la celebre Rivers Of Babylon o Me and Bobby McGee di Janis Joplin ). Il buon doppiaggio italiano completa l’opera, anche se forse alcune voci sarebbero potute essere leggermente più incisive.
La longevità è più alta di quanto ci si aspetterebbe da un titolo del genere, che si aggira sulle 10 ore di gioco; per completare al 100% tutti i livelli potreste impiegare mesi e mesi! Il livello di difficoltà risulta abbastanza bilanciato, senza diventare mai frustrante o eccessivamente facile, aiutando molto la rigiocabilità. Grazie alla divertente possibilità di giocare in cooperativa, con un secondo giocatore che controlla il coniglio sul carrello, e alcune simpatiche opzioni online (tra cui la partecipazione a alcuni contest, inviando le fotografie liberamente scattabili ingame), “Rabbids Go Home” mostra di possedere una longevità difficilmente immaginabile.
Un forte messaggio anticonsumista e sociale
Alla base del gioco Ubisoft troviamo un componente sociale tutt’altro che velata, contro il consumismo sfrenato, il materialismo e la “mercificazione” della vita degli impiegati. Lo speaker del supermercato, degli uffici aziendali o nelle basi militari che visiteremo, spesso pronuncerà frasi inquietanti, tra cui “Lavorate di più, spendete di più”, “Sconti imperdibile su oggetti di cui non avete assolutamente bisogno”, “La pausa pranzo è stata ridotta a 4 minuti per motivi di sicurezza”.
L’irriverente satira culminerà ogni volta che andremo ” a trovare” il direttore nei suoi uffici, che potremo denudare (come ogni altro personaggio) e a cui ruberemo un oggetto diverso ogni volta, dalla scrivania fino alla sua carissima cassaforte, che per i conigli non ha più o meno importanza di una mucca, del carrello di un aereo, di un vaso Ming o qualsiasi altro oggetto preso in precedenza.
Lo sprezzo verso la visione moderna e alienata dell’essere umano, visibilissima già nel primo trailer, dimostra come un videogame può essere, oltre che divertente, intelligente e graffiante, andando a rodere la società mercificata in cui viviamo.
Conclusioni
I Rabbids meritavano maggior spazio, non potevano continuare a fare i gregari di un Rayman virtualmente scomparso dalla scene. La prima avventura da protagonisti è folgorante, divertentissima da vedere e da giocare, lunga quanto basta e satirica. Demenziale e profondamente intelligente, “Rabbids Go Home” innalza la qualità del software di terza parte disponibile su Wii. Consigliato senza riserve a praticamente chiunque cerchi qualcosa di irriverente e non molto impegnativo. Se avete amato i Rabbids in precedenza non potrete non continuare a farlo con quest’avventura dedicata esclusivamente a loro, mentre chi non ha mai giocato con loro rischia di essere “rapito” dalla loro follia.
Mikhail “MIK64” Vadalà