Alleluja, siamo tutti stregoni!
Nel 1993 il mondo fu sconvolto da un particolare evento. Richard Garfield, insieme al team di Wizards Of The Coast, creava la prima serie di “Magic The Gathering”, il primo gioco di carte collezionabili: le prime serie, “Alpha” e “Beta” riscossero un successo spettacolare, tanto da mantenere questo gioco vivo fino ai nostri giorni, nonostante i discreti cali di vendite (perlomeno nel nostro paese). A ogni giocatore veniva data la possibilità di collezionare creature mitiche e magie fantastiche e di scatenarle contro gli avversari in partite all’ultimo sangue. Dopo 16 anni, Xbox Live Arcade propone un titolo ispirato proprio a questo gioco, ripresa di un vecchio gioco per PC targato Microprose: “Duels Of The Planeswalkers”. Il gioco, venduto per 800 MSPoints, propone di trasportare su console l’intera esperienza di gioco, unendola al grandioso potere del gioco online. Sarà riuscito nell’intento? Insomma…
Infarinatura generale
Prima ancora di spiegare le modalità e il funzionamento di “DOTP” è d’obbligo, per i non giocatori, riprendere brevemente le regole del gioco di carte. Innanzitutto, in “Magic” si distinguono cinque diversi colori: Nero, il colore della morte; Bianco, quello della vita; Verde, le forze della natura; Rosso, il caos del fuoco; Blu, il cinico colore del disturbo. A ognuno di questi colori è legata una Terra, una carta da utilizzare per ottenere del mana: Paludi per il Nero, Pianure per il Bianco, Foreste per il Verde, Montagne per il Rosso e Isole per il Blu. Per ottenere il mana è necessario TAPpare le terre: il TAP è un movimento che consiste nel girare la carta di 90°, per indicare che è già stata utilizzata durante il turno. Utilizzando il mana si possono scagliare diversi tipi di magie: Creature, le forze d’attacco; Incantesimi, le magie permanenti; Istantanei, magie giocabili in ogni momento; Stregonerie, utilizzabili solo durante il proprio turno; Artefatti, manufatti magici dai poteri più svariati. Attraverso le varie fasi del turno il giocatore deve impegnarsi a far scendere i punti vita del proprio nemico a 0, partendo da 20. Utilizzando le abilità delle carte, delle magie e tutte le armi a propria disposizione, il giocatore-mago deve saper bilanciare abilità e fortuna per ottenere l’alchimia perfetta per una partita ben giocata. Queste stesse regole vengono riprese perfettamente da “DOTP”, che le implementa in un ambiente virtuale in una maniera semplice ma completa. Ora che abbiamo esplorato le regole del gioco di carte possiamo indagare le modalità del titolo per XBLA.
Modalità per tutti i gusti
Una volta scaricato il gioco, il giocatore ha a disposizione due mazzi: un mazzo rosso e un mazzo verde. Con queste risorse in mano, il neo-mago può affrontare la modalità “Campagna”, una serie di scontri con i vari Planeswalkers. Per ogni sconfitta del nemico il giocatore può guadagnare una carta da aggiungere al mazzo che ha utilizzato per vincere o addirittura un nuovo mazzo, per un totale di otto mazzi predefiniti di colori diversi. Oltre alle circa 20 sfide della modalità “Campagna” è possibile giocare una campagna in multiplayer, insieme ad un amico seduto davanti alla TV. Entrano così in gioco le regole dell’Arena, una partita di “Magic” dove si danno battaglia più di due maghi in un violento scontro tutti contro tutti o due contro due. Nel caso il giocatore volesse solo allenarsi è possibile affrontare un “Duello Libero” contro un Planeswalker a scelta, sia da soli ch insieme a un giocatore in locale. La modalità “Sfida” è uno dei tratti più interessanti del gioco: il giocatore viene inserito in una situazione disperata ma con le carte giuste in mano e in gioco per poter vincere la partita in un solo turno. Sfortunatamente, però, le sfide offerte sono solo otto, e non tutte sono bilanciate e divertenti. Il gioco offre, ovviamente, anche una semplice modalità multiplayer: è possibile allestire partire del giocatore e partite classificate da un minimo di due a un massimo di quattro giocatori.
Regole rispettate, esperti presi in giro
“DOTP”, abbiamo visto, offre un discreto insieme di modalità, tali da poter intrattenere il giocatore per lungo tempo. Tuttavia, i giocatori più esperti, i maestri del gioco di carte, hanno milioni di motivi per storcere il naso. Primo su tutti un difetto particolarmente grave: non è possibile creare da zero il proprio mazzo. Il giocatore può modificare i mazzi predefiniti offerti dal gioco, ma soltanto aggiungendo le varie carte guadagnate nella modalità “Campagna”. Non è possibile, quindi, sostituire le carte del mazzo con quelle nuove, ma semplicemente aggiungere le carte, finendo per ottenere immensi e scomodissimi mazzi di 80 carte privi delle terre necessarie per giocare e di ogni minimo equilibrio utile per raggiungere la vittoria. Oltretutto, la qualità dei mazzi è piuttosto scadente: molto probabilmente si tratta di lievi modifiche a mazzi realmente esistenti, ma questi contengono carte poco potenti, tali da rendere alcuni duelli della “Campagna” molto complessi, se non impossibili, da vincere a meno che non si abbia una particolare fortuna. A pensarci bene, le modalità per giocatore singolo restano comunque godibili nonostante questa grossa limitazione, ma un discorso molto diverso va fatto per il multiplayer. Molto semplicemente, i giocatori potranno sfidare chiunque nel mondo, ma tutti i nemici avranno sempre gli stessi identici mazzi, rendendo alcune sfide particolarmente ripetitive e noiose. Per quanto riguarda il comparto tecnico, comunque piuttosto ininfluente nel giudizio, i vari piani di gioco, che richiamano ad alcuni ambienti di gioco, sono comunque molto affascinanti: la definizione grafica e il frameskip del gioco sono davvero impressionanti, così come è impressionante la qualità degli scan delle carte, zoomabili fino a riempire completamente lo schermo senza la minima perdita di definizione. La colonna sonora riesce a stupire, con delle melodie interessanti e incalzanti che riescono a donare alle gare quella marcia in più che forse la frustrazione del gameplay sembra voler togliergli, alla lunga. .
Conclusioni
“Duels Of The Planeswalkers” poteva avere, ed è il caso di dirlo, tutte le carte in regola per diventare un classico dei Giochi Di Carte su Console. Le regole sono state riproposte in maniera eccellente e la realizzazione tecnica si distingue per una particolare cura, soprattutto per quanto riguarda la resa delle carte. Le tante modalità possono divertire un giocatore inesperto, ma l’impossibilità di creare i propri mazzi sbilancia il gameplay, rivelandosi come un errore talmente grave da minare l’esperienza di gioco per tutti coloro che hanno già parecchia esperienza del campo dei giochi collezionabili.
Alessandro “Il Notturno” Perlini