Introduzione
Gli Alieni sono onnipresenti nei videogiochi.
Come una costante fisica dell’universo videoludico, quando si presentano come viscidi avversari, hanno la malaugurata abitudine di esser composti da orde di esseri orripilanti. Tra i peggiori difetti che li contraddistinguono si annoverano la sete di conquista e il perverso desiderio di sottrarre all’umanità ogni risorsa rimasta al loro piccolo pianeta.
Con questi presupposti, non possono che prender vita innumerevoli avventure, tra cui quella narrate da “Defense Grid: The Awakening”.
Nato come prodotto della Xbox Live Arcade e annoverato tra i migliori titoli nella convention della Microsoft del 20 febbraio 2008, viene risproposto nel mondo PC con tutte i suoi pregi e i suoi difetti.
Gameplay
La trama vuole che il mondo sia nuovamente in pericolo: terribili alieni sbarcano sul pianeta Terra, con l’insana necessità di privarlo di tutte le sue fonti di energia. Siamo nel futuro, per cui tutto viene alimentato da celle tecnologicamente avanzate e stipate nei luoghi più disparati. L’eroe di turno, incappa casualmente in un misterioso quanto arcaico portatile ed erroneamente lo attiva. Si scopre che il polveroso strumento, è necessario per comandare una misteriosa griglia di difesa planetaria, caratterizzata da una Intelligenza Artificiale davvero singolare. Per tale ragione, IA e giocatore decidono di allearsi e spazzare la feccia aliena dalla loro amata casa.
“Defense Grid: The Awakening” è un gioco di “difesa a torri”: in ogni area al giocatore viene data la scelta del luogo ove installare particolari strutture difensive con lo scopo di massacrare, senza troppi rimorsi, le affamate orde aliene.
Ogni ondata avversaria percorre un determinato cammino cercando di raggiungere i magazzini delle celle energetiche, sottrarne il contenuto e fuggire dall’area con il trofeo conquistato.
Le celle energetiche alimentano la griglia di difesa per cui, se tutte le celle venissero sottratte, al giocatore non resterebbe che accettare l’amara sconfitta.
La morte degli alieni ha un duplice effetto positivo: innanzitutto permette alla IA di riciclarne i cadaveri per aumentare le risorse e permettere la costruzione o l’aggionarmento delle torri, inoltre libera l’eventuale cella energetica catturata, permettendole di tornare lentamente al suo luogo d’origine.
Nei primi istanti di gioco, il giocatore ha un breve lasso di tempo per valutare la mappa, le zone accessibili alle torri, i percorsi affrontati dalle orde aliene in arrivo ed il primo abbozzo di strategia da imbastire. Dopodichè lo schema di gioco è tanto semplice quanto strategico e divertente: valutare la situazione istante per istante, costruendo od aggiornando le difese e massacrando ogni maledetto alieno.
Nel proseguire della partita si acquisiscono differenti strumenti per affrontare l’invasione: per esempio si ha modo di attivare dei sensori in grado di anticipare l’arrivo delle malefiche creature e di indicarne la natura, così come ottnere il possesso di un terribile laser orbitale in grado di carbonizzare intere zone ma di ricaricarsi con estrema lentezza.
Gli alieni sono di varia natura: dalla classica carne da macello che ha come punto di forza il numero piuttosto che la prestanza fisica, si passa a velocissime creature, ad esseri dotati di scudi di energia o a mammuth tentacolari dalla corazza impenetrabile. Le tipologie proposte sono davvero molte e ciascuna necessita di differenti approcci per esser abbattuta prima di poter privare la Terra dell’unica sua speranza di salvezza.
Al giocatore, per sua fortuna, con il trascorrere dei livelli vengono assegnate diverse tecnologie di torri difensive, in grado di affrontare la minaccia: mitragliatrici, cannoni, obici, laser, sfere che modificano il continuum spazio-temporale, lancia granate a frammentazione e molte altre ancora. La combinazione delle torri permette quindi di affrontare le svariate ondate aliene. Tra le altre possibilità concesse, è possibile aggiornare le torri esistenti migliorandone le statistiche come il danno, il raggio d’azione o la frequenza di tiro.
Ad aumentare l’approccio strategico è il modo in cui gli alieni decidono di raggiungere la loro meta: seguono sempre la via più breve e non oltrepassano maii i campi di forza generati dalle torrette (a meno che non ci sia altra modo per proseguire). Tutto ciò significa che è possibile costruire interi corridoi con le postazioni difensive, costrigendo le forze nemiche a percorrerlo sotto una grandine di piombo fuso, così come “chiudere” differenti passaggi, costringendo le creature a percorrere distanze maggiori.
Grafica e Sonoro
Il contenuto grafico, seppur minimalista, rievoca lo scontro in maniera più che discreta: con il proseguire dell’avventura sullo schermo appariranno tonnellate di effetti speciali; tra colpi di mitragliatrice, palle o fiamme di fuoco, raggi laser ed esplosioni, l’azione viene pennellata a dovere dando la giusta soddisfazione al giocatore.
I modelli delle torri e degli alieni, seppur non dettagliati all’inverosimile, permettono di distinguere a colpo d’occhio i singoli elementi sullo schermo.
Le aree, soprattutto grazie alle discrete texture, si distinguono e si differenziano a seconda del contesto in cui si ambienta la trama.
Gli effetti sonori aiutano egregiamente a destreggiarsi nel caos generato dalle onde aliene e le colonne sonore non stancano mai. Degne di lode la traduzione ed il doppiaggio nella lingua italiana.
Conclusioni
“Defense Grid The Awakening” è un ottimo titolo senza grandi pretese. Un rompicapo a metà strada tra i puzzle game e gli rts. Immediato e coinvolgente, nei suoi venti livelli non riesce mai a stancare. Non è certo un titolo dalle profondità immense ma il rapporto qualità prezzo è enorme. I cinque euro spesi per acquistarlo sono ampiamente ripagati, soprattutto per quella categoria di persone che ama divertirsi, spremere le meningi e godere del poco tempo a sua disposizione.
Consigliato a tutti coloro che amano il genere e a chi cerchi un buon modo per trascorrere il tempo, anche su macchine che non effettuano acrobazie mortali.