MOBA?

MOBA (Multiplayer Online Battle Arena), ecco la nuova frontiera dei giochi competitivi on-line. Stiamo parlando di un genere che ha guadagnato molta popolarità negli ultimi anni, nonostante la sua semplicità e poca variabilità di base. I MOBA sono accomunati da un obiettivo, distruggere la base nemica e difendere la propria, queste basi sono protette da torri dislocate in 3 strade, il tutto viene reso più semplice dalla presenza di unità controllate dal computer (minions) che si dirigono in una direzione prestabilita. Il giocatore, controllando un eroe dotato di abilità uniche, dovrà contribuire alla conquista di questo unico obiettivo. Detto così sembra la cosa più semplice del mondo, ma di norma il roster di campioni di questa tipologia di giochi è talmente ampio che rende l’approccio alle partite estremamente variabile e di difficile apprendimento. La nascita dei MOBA vede Aeon of Strife e Defense of the Ancients, rispettivamente mod di Starcraft e Warcraft III, come capostipiti del genere.

Concorrenza spietata o corsa all’oro?

Sono nati decine di titoli più o meno validi che hanno cercato di prendere piede nella scena competitiva, attualmente però DOTA 2 (Seguito di Defense of the Ancients sviluppato da VALVE) e LOL (League of legends sviluppato da RIOT GAMES) sono gli unici competitors che si danno battaglia nel cuore del pubblico. Campionati mondiali con montepremi che fanno invidia a tornei di poker, sistemi di qualificazione divisi per regioni che coinvolgono commentatori, opinionisti e non mancano nemmeno le giornaliste con vestiti attillati, tutto questo ha, come potrete ben immaginare, un introito economico che va ben oltre il costo degli oggetti in game di cui i MOBA sono ricchi. Poteva Blizzard restare a guardare e perdersi questa nuova e fruttifera fetta di mercato?

Piacere il mio nome è BLIZZARD

Stiamo basando questa preview sulle impressioni di una versione alpha, quindi il gioco vero e proprio potrebbe essere leggermente differente. Il rooster dei campioni è uno dei punti forti di Heroes of the Strom perché, a differenza dei suoi diretti concorrenti che hanno dovuto attingere da mitologia/fantasia/mondo fantasy in generale per avere un numero vario di eroi, la Blizzard ha dalla sua parte centinaia di campioni a cui attingere. Giocare nei panni di Diablo, Tyrel, Kerrigan o degli infiniti personaggi di WOW può essere un grande incentivo sia per chi ha un grande amore per il marchio Blizzard, sia per chi (ahilui) si avvicina per la prima volta a questi personaggi carismatici e con una lore senza precedenti. La prima differenza che balza agli occhi è la mancanza di uno shop. Esatto, in Heroes of the Storm non si possono comprare oggetti per potenziare le stat del vostro champion. L’unico modo per incrementarne l’efficacia è il level up (cap al 20) che non è individuale ma globale. Questo fa ancora più leva sul vero punto di forza del gioco, il Team Work. Girovagare per la mappa da soli non è di nessuna utilità, anzi espone solamente il giocatore, viste le ragguardevoli dimensioni della stessa. Fare una serie di uccisioni non ci porterà nessun vantaggio, se non quello di bloccare l’avversario fino alla sua rinascita. Le mappe sono cinque, tutte con le classiche tre lane, e, oltre ad avere una geografia differenziata, sono caratterizzate da diversi obiettivi da perseguire per avere un reale vantaggio. Si parla di posizioni da conquistare per inibire le torri nemiche o per potenziare un singolo campione, oggetti droppati da mob neutrali che potenziano un mini boss, o addirittura dobloni da consegnare ad un pirata per garantirsi un massiccio bombardamento sulle postazioni nemiche. Il tutto, come già detto, da gestire in team sfruttando la classica triade DPS/TANK/SUPPORTO. Sono presenti anche campi neutrali di mercenari che possono essere “convinti” in maniera poco diplomatica a partecipare alla nostra causa, e a unirsi alle succitate ondate di minions per portare più pressione su una delle tre lane. Anche questi campi richiedono la partecipazione di più giocatori per essere ripuliti, in quanto i mostri presenti sono piuttosto coriacei e non semplici da battere. La crescita del personaggio consiste nella possibilità di scegliere per sette volte (legate al level up) una delle abilità da potenziare, applicando effetti differenti o cambiando radicalmente l’abilità stessa. Inoltre per ogni partita guadagneremo exp che si accumulerà sul nostro personaggio, permettendoci di sbloccare skin o facendoci accedere a nuove abilità. Lo shop interno del gioco, invece, da la possibilità di acquistare campioni/skin sia con valuta di gioco, sia con moneta reale (con prezzi che sono in linea con gli standard del genere).

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Certo, è una closed alpha. Certo, i giocatori sono poco esperti, ci sono le disconnessioni, il net code non propriamente pulito, ma Heroes of the Storm, già in questa fase di test, non è immune al problema principe dei MOBA, i toxic player. Queste creature si aggirano per i server con l’unico scopo di infastidire chi gioca per divertirsi. Loro infatti si divertono rovinando il gioco agli altri. Già presenti agli albori del gioco, questi individui possono realmente rovinarvi l’esperienza, ma confidiamo che tutto ciò verrà gestito bene dalla Blizzard, che ha già implementato un sistema che, previa segnalazione, ci permette, almeno, di ridurre la possibilità di incontrare nuovamente tali personaggi.

Concludendo…

Da un punto di vista tecnico, siamo su altissimi livelli per un MOBA. Tutto è curatissimo, mappa, campioni e minions sono molto particolareggiati e differenziati, e anche gli effetti risultano puliti e ben leggibili. Tutto questo dimostra l’impegno che il team sta dedicando alla realizzazione del titolo, anche per sconfiggere una concorrenza spietata, già dotata di un’utenza molto numerosa. Inoltre la localizzazione italiana è ben riuscita, e i doppiatori esaltano alla perfezione le azioni del giocatore. Sentire Illidan urlare “Non siete pronti!” nel bel mezzo di un combattimento riesce sicuramente a caricarvi a dovere. In definitiva riponiamo molte aspettative in Heroes of the Strom e l’unico consiglio che possiamo darvi è di iscrivervi al servizio di beta testing. Siamo sicuri che non ve ne pentirete.

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